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settembre 2013
nica soluzione, ogni sala deve essere concepita in
funzione del tipo di utilizzo previsto e della tecno-
logia adottata”.
Un aspetto fondamentale è la semplicità d’uso dei
dispositivi che rende l’esperienza della videocon-
ferenza più intuitiva ed efficace come evidenziato
da
Gabriele Camarda
, technology consultant di
Durante. “Tecnologie futuribili, già applicate a solu-
zioni reali e funzionanti aprono la strada a un nuovo
modo di fruire gli ambienti di riunione multimediali.
Con il riconoscimento biometrico si semplificano
le procedure di sicurezza, perché una telecame-
ra riconosce i tratti somatici e autorizza a entrare
nella sala settando luce, clima e dispositivi in base
alle preferenze dell’utente. L’integrazione dei diver-
si device consente nuove modalità di interazione
mentre la realtà aumentata permette di estendere
il punto di vista dell’utente, di visualizzare immagi-
ni tridimensionali inquadrando con il proprio tablet
o smartphone immagini bidimensionali. Infine, con
la telepresenza e la videoconferenza olografica si
ottiene maggiore naturalezza nella comunicazione
perché si ha la sensazione di parlare con persone
che sembrano realmente presenti. Ma le sale mee-
ting non sono l’unico ambito di applicazione delle
tecnologie di video collaborazione che sempre più
vengono inserite anche in ambiti informali come le
aree relax dove, grazie a ‘virtual window’, si attivano
nuovi canali di comunicazione tra colleghi dislocati
in sedi diverse”.
Il valore della partnership tra progettisti
e hardware vendor
Anche la proiezione e la visualizzazione dei dati ha
subito una profonda evoluzione: display interattivi
e collegamenti wireless rivoluzionano
l’ufficio e la condivisione delle infor-
mazioni, mentre i nuovi standard di
collegamento audio/video facilitano
l’installazione e le comunicazioni fra
gli apparati multimediali.
Luca Coglia-
ti
, sales manager della divisione Visual
Communication di Panasonic, ha fornito
un quadro di tutte queste possibilità: “I
display video cambiano radicalmente
le loro funzionalità trasformandosi in
lavagne interattive che, come un ta-
blet, permettono di prendere appunti,
disegnare sullo schermo e condividere
informazioni. Si parla di interattività
anche per i proiettori di nuova genera-
zione che, grazie alla tecnologia infra-
rossi ad alta precisione, permettono di
proiettare immagini da distanze ravvi-
cinate e di stare in prossimità dello schermo senza
generare ombre o essere abbagliati dalla luce. Im-
portanti novità anche dal punto di vista dei cablag-
gi, sempre più complessi in un mondo di apparati
che si integrano gli uni con gli altri per la massima
sincronizzazione. Con l’obiettivo di semplificare le
fasi di installazione sono stati sviluppati standard
che permettono di trasferire segnali audio/video e
di controllo su un unico cavo di rete che garantisce
la compatibilità tra apparati di produttori diversi. Un
ulteriore step è rappresentato dall’evoluzione dei
collegamenti wireless che consente di visualizzare
le immagini direttamente da pc o device personali
su un unico schermo e di interagire con le funzioni
di lavagna elettronica. Alla base di ogni soluzione
è però fondamentale una partnership tra chi pro-
getta e chi fornisce l’hardware per i vantaggi che si
possono ottenere dal punto di vista economico e in
termini pratici nell’utilizzo degli ambienti”.
La carta digital signage
Alessandro Albrizio
, responsabile divisione Digital
Signage di Underline, ha spostato l’attenzione sulle
potenzialità dei sistemi di digital signage, strumento
che le aziende hanno a disposizione per una comu-
nicazione di massa. “Nella progettazione di uffici
e spazi condivisi iI digital signage risulta essere lo
strumento più efficace e immediato per guidare le
persone all’interno degli spazi, gestire e organiz-
zare sale meeting e spazi comuni e per suppor-
tare la comunicazione interna. Isole informative e
totem riassuntivi con display touchscreen per una
comunicazione bidirezionale indirizzano le persone
all’interno degli spazi architettonici, display mura-
li posizionati come fuoriporta e collegati alla rete
La nuova realtà dell’ufficio collaborativo