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settembre 2013
sul posto o ritiro dedicato). L’elettricità prodotta
con la cogenerazione risulta canalizzabile nella rete
elettrica con importanti risultati in termini di rispar-
mio e remunerazione economica. Altrettanto non
si può dire per il calore, che in un sistema di coge-
nerazione è prevalentemente utilizzato nell’ottica
dell’autoconsumo. L’accumulo del calore è possi-
bile tramite serbatoi di acqua calda termicamente
isolati, ai quali volendo è possibile unire altri ge-
neratori di calore come pannelli solari, pompe di
calore e caldaie.
Esistono esperienze di cogenerazione domestica e
tecnologie che la abilitano, ma per il momento non
parliamo dell’Italia: un caso è quello di Ene-Farm
di Panasonic in Giappone. In Italia, nel Comune di
Lasa (BZ) la rete di teleriscaldamento del Comune
è connessa a un impianto di trigenerazione a sua
volta connesso a un gassificatore di biomassa a
pellets (cippato di legno).
Edifici intelligenti e data center
Quello che tutte le aziende possono fare per rispar-
miare con l’efficienza energetica, indipendentemen-
te dalla dimensione e dalla tipologia dei processi, è
trasformare la loro sede in un edificio intelligente.
Può un edificio essere intelligente? Probabilmente
no e forse la cosa non è nemmeno auspicabile. Però
può essere efficiente dal punto di vista energetico
e permettere un approccio integrato alla gestione
di tutti gli asset che contiene. Più che intelligente,
l’edificio può essere smart, aggettivo inglese che
ha un significato più ampio. Un edificio intelligen-
te (uno smart building) è una struttura produttiva
in cui le informazioni e le operazioni di gestione e
utilizzo di tutti gli asset contenuti sono economica-
mente efficienti e forniscono servizi ottimali. Asset
sotto controllo e ben gestiti. Consumi energetici
ottimizzati e sostenibili.
Di edificio intelligente alla Energy Management Con-
ference di Milano ha parlato per esempio Cristiano
Accorrà di IBM Italia presentando la propria soluzio-
ne di building automation: con un sistema di questo
tipo secondo il colosso dell’informatica si potrebbe
intervenire sui ‘numeri dell’inefficienza’ consapevoli
che gli edifici consumano il 42% di tutta l’elettricità
prodotta a livello mondiale, più di ogni altro asset.
Il costo dell’energia, da solo, rappresenta già oggi
circa il 30% di tutti i costi operativi di un edificio.
Entro il 2025 gli edifici e le loro emissioni tossiche
saranno tra i maggiori contributori all’inquinamen-
to del pianeta.
L’utilizzo sempre più diffuso di riscaldamento, aria
condizionata, illuminazione e tecnologie ICT ha pro-
vocato un aumento notevole della domanda di ener-
gia nei nostri edifici. Ivan Mangialenti di Schneider
Electric ha sottolineato che oggi gli edifici sono la
fonte principale di un potenziale risparmio energe-
tico che potrebbe permettere alle aziende di rag-
giungere i propri obiettivi di risparmio e contempo-
raneamente di proteggere l’ambiente. E ha anche
detto che rendere energeticamente più efficiente
un edificio e le applicazioni tecnologiche che con-
tiene, come per esempio sale server e data center,
non comporta necessariamente cambiamenti costo-
si e interruzioni di servizio degli impianti. Roberto
Energy management
Risparmio energetico e cloud computing
Risparmio energetico e cloud computing, risparmio energetico e reti wireless: il tema è interessante, ma come stan-
no le cose? La risposta dipende dal punto di vista: se per la singola azienda utilizzare direttamente online le singole
applicazioni può permettere di ottenere significativi risparmi di energia (come sostiene per esempio lo studio ‘The
energy efficiency potential of cloud-based software’ dell’americano Barkeley Lab), lo spreco complessivo di energia
delle reti Internet senza fili usate per accedere ai servizi cloud da nework cellulari è fino a dieci volte superiore a quello
dei comuni data center (a dirlo in questo caso è il Centre for Energy-Efficient Telecommunications dell’Università di
Melbourne).
Pare dunque di capire che in prospettiva, per risparmiare energia a livello globale, bisognerà intervenire sul boom di
connettività wireless (in particolare sulla produzione di calore dei dispositivi mobili) legata alla diffusione del cloud. Un
argomento da approfondire.
Cristiano Accorrà di IBM Italia