59
settembre 2013
derando anche l’utilizzo di rinnovabili termiche. Il
libero mercato dell’energia e le rinnovabili hanno
modificato i rapporti tra il produttore e il consu-
matore. Comincia a essere chiaro che il problema
energetico si può risolvere meglio concentrando
l’attenzione sugli ‘elementi terminali intelligenti’,
piuttosto che nei grandi impianti di produzione cen-
tralizzati. Stiamo parlando di quelle smart grid che
tanto hanno da spartire con l’Information Techno-
logy e che alla Energy Management Conference di
Milano sono state al centro dell’intervento del vice
presidente di Anie, Gianni Binacchi.
Alcune fonti rinnovabili
come
il
fotovoltaico
a bre-
ve
potranno
essere
sostenibili
anche senza
diret-
ti
incentivi economici
(citiamo un caso in questo
servizio, vedi box pag. 61) ma semplicemente
sbu-
rocratizzando i processi amministrativi e attuando
normative già esistenti come ad esempio i Sistemi
Efficienti di Utenza (dlgs
115/2008). È ipotizzabile
una convergenza sempre più spinta tra
il mondo del-
Dove si colloca l’Energy Manager?
Dalle survey effettuate da Fire, è emerso che uno dei principali ostacoli allo svolgimento dell’attività di Energy Mana-
ger è la sua posizione nell’organigramma aziendale. Se per esempio l’Energy Manager è relegato all’interno dell’ufficio
tecnico il risultato è che si occupa principalmente della manutenzione degli impianti senza avere voce sui contratti che
hanno ricadute energetiche (approvvigionamento vettori energetici, progettazione e fornitura impianti/edifici, servizio
energia ecc…) o gestire un budget adeguato. Affinché l’Energy Manager possa contribuire al meglio è necessario – dice
Fire – prevedere un suo inquadramento nello staff della direzione generale, a stretto contatto con i decisori.
Il ruolo dell’Energy Manager è in trasformazione anche a seguito della maggiore importanza che questa figura rivestirà
in azienda nei prossimi anni e le sue competenze dovranno adeguarsi seguendo l’evoluzione della legislazione e delle
necessità. Certamente l’EM deve avere competenze tecniche ampie (costantemente aggiornate sulle tecnologie anche
IT); conoscenza del mercato energetico (fornitori, forme contrattuali, tariffe); capacità di valutazione economica (reddi-
tività degli investimenti, fonti di finanziamento, valutazione e gestione dei rischi); dimestichezza con la contrattualistica
(per l’acquisto dei beni, per l’affidamento dei lavori di miglioramento, per l’affidamento dei servizi in outsourcing); co-
noscenze di organizzazione aziendale (per la gestione e il controllo del budget, della contabilità analitica, per il project
management).
Ivan Mangialenti di Schneider Electric
le rinnovabili e quello dell’efficienza. Sempre più gli
operatori che fino ad ora hanno lavorato sulle rin-
novabili si appresteranno infatti a offrire
servizi
e
investire nell’efficienza energetica. Anche gli inve-
stimenti nelle rinnovabili potrebbero essere molto
ingenti nei prossimi anni, a patto però che
ci si av-
vicini all’auspicata grid parity. Il che sarebbe anche
un bene per l’ambiente: oggi il settore energetico
è responsabile di circa i due terzi delle emissioni
mondiali di gas
serra. A
fronte di
un obiettivo di ri-
duzione pari al dimezzamento rispetto al 1990, negli
ultimi vent’anni le emissioni mondiali sono cresciute
di oltre il 40 per cento.
Cogenerazione e trigenerazione
Non solo rinnovabili però. Efficienza energetica si-
gnifica anche impianti di cogenerazione e quando
possibile di trigenerazione, che consiste nella pos-
sibilità di produrre elettricità e allo stesso tempo
recuperare il calore di solito inutilizzato e disperso
in atmosfera. La trigenerazione non è altro che un
particolare campo dei sistemi di cogenerazione
che, oltre a produrre energia elettrica, consente
di utilizzare l’energia termica recuperata dalla tra-
sformazione termodinamica anche per produrre
energia frigorifera, ovvero acqua refrigerata per il
condizionamento o per i processi industriali, fino
alla temperatura di -60 °C come acqua glicolata o
ammoniaca liquida. Cogenerazione e trigenerazione
sfruttano il principio base dell’efficienza: ottenere
di più dalle risorse a disposizione.
La connessione alla rete di un impianto di cogene-
razione consente di vendere o scambiare elettricità,
eliminando così gli sprechi di energia e abbrevian-
do il tempo di ritorno dell’investimento (scambio