Innovazione.Pa marzo-aprile 2014 - page 22

I
nfoCert propone agli enti pub-
blici e alle imprese una soluzio-
ne specifica per la fatturazione
elettronica verso la PA.
La soluzione consente l’indi-
spensabile dialogo con il Sistema
di Interscambio di Sogei (Sdi), l’in-
frastruttura che si occupa di rice-
vere i flussi di fatture elettroniche
destinate alla PA e di veicolarli ver-
so gli uffici competenti.
Questa soluzione comprende tut-
ti i livelli di notifica previsti dalla
regole tecniche e, soprattutto,
integra in modo nativo i servizi di
Firma digitale, di Posta Elettroni-
ca Certificata e di Conservazione
a norma, richiesti per lo svolgi-
mento della procedura.
Per l’azienda, che deve inviare una
fattura rispettando i nuovi para-
metri, o per la Pubblica Ammini-
strazione, cui necessita dialogare
con lo specifico sistema di inter-
scambio, l’adozione della soluzio-
ne comporta un bassissimo impatto
sui sistemi informativi e un costo
determinato dal livello di utilizzo.
La soluzione può essere erogata
in modalità Cloud oppure in mo-
dalità Ibrida, grazie ad una virtual
appliance distribuita presso il
cliente. La soluzione proposta è
disponibile come libreria di pro-
cesso, sviluppata su LegalCloud,
la piattaforma di servizi con cui
InfoCert offre la possibilità di in-
tegrare facilmente le tecnologie di
dematerializzazione nei processi
aziendali.
Basata sulla tecnologia standard
InfoCert, la soluzione può essere
in qualsiasi momento estesa con
gli strumenti LegalCloud di Do-
cument Composing, Postalizza-
zione cartacea, Distribuzione PEC,
Scansione e Riconoscimento e
Repository documentale, al fine di
realizzare una completa gestione
multicanale del ciclo attivo e pas-
sivo, per integrare in modo sem-
plice e conveniente sia i proces-
si di fatturazione cartacea, sia
quelli di fatturazione elettronica,
verso qualsiasi soggetto, pubbli-
co o privato.
D R
OSSIE
LA PROPOSTA INFOCERT PER ENTI E IMPRESE
La fatturazione
sulla piattaforma
LegalCloud
Semplicità, velocità e integrazione nativa
con Firma digitale, PEC e Conservazione a norma
MARZO APRILE 2014
22
LA MIA AGENDA DIGITALE
Naturalmente, dopo Roma. È una
città di quasi 200.000 abitanti in una
delle zone più dinamiche e svilup-
pate del Paese. Qui, l'agenda di-
gitale è vista come un'opportunità
per pensare ad obiettivi locali che
si integrino con le famose priorità
nazionali, in un disegno di svilup-
po partecipato e condiviso del
territorio. Ne abbiamo parlato con
Massimo Cameliani
, Assessore
alle Attività Produttive e respon-
sabile di ‘Ravenna Digitale’.
Assessore, come nasce la vostra
agenda digitale locale?
“Da ottobre 2012 abbiamo intra-
preso con la Regione Emilia Ro-
magna un percorso di costruzione
di obiettivi legati allo sviluppo di-
gitale. Siamo uno dei quattro Co-
muni pilota nei quali si è dato cor-
so allo sviluppo di un'agenda di-
gitale locale partecipata.
Nel corso del 2013 abbiamo rac-
colto le opinioni di imprese e cit-
tadini e, verso la fine dell'anno,
questo lavoro ha portato all'affi-
namento delle discussioni in grup-
pi di lavoro specifici, focus group
e workshop, cui hanno partecipa-
to decine di relatori specializzati nel-
le tematiche dell'innovazione e
centinaia di persone. Da questo
percorso è emerso un documento,
recepito dall'Amministrazione, che
ha messo a fuoco le nostre priorità
in termini di innovazione digitale”.
Quali sono quindi gli obiettivi?
“Le nostre priorità riguardano lo svi-
luppo di spazi per il coworking e lo
sviluppo di start up, il supporto al
turismo, l'alfabetizzazione digitale
e il superamento delle sacche di di-
vario digitale ancora presenti sul
territorio, la semplificazione dei
servizi ai cittadini e lo sviluppo de-
gli open data. A Ravenna, l'interesse
della gente non si è fermato sui li-
miti di una PA poco digitale, sulla
lentezza della macchina burocrati-
ca, ma si è concentrato su propo-
ste costruttive e nuovi servizi”.
Come si spiega questo interesse?
“Da una parte, con il fatto che il Co-
mune aveva già un consistente
numero di servizi di eGov e, so-
prattutto, con una tradizione di so-
lidarietà e partecipazione che in
questo territorio è sempre stata
presente. Nelle circoscrizioni del
nostro Comune, nelle campagne,
da anni esistono le figure degli al-
fabetizzatori digitali e corsi serali
per imparare ad utilizzate i pc.
Esiste, insomma, un terreno fertile
per l'innovazione. Va anche detto,
però, che l'attenzione verso certi
tipi di servizi digitali, come l'ana-
grafe on line, che da noi è attiva da
diversi anni, in ampie fasce della
popolazione, è piuttosto tiepida.
Tra il servizio cartaceo e quello di-
gitale, tanti preferiscono ancora le
modalità più tradizionali.
Laddove abbiamo operato uno
switch off dei servizi verso il digitale
la gente si è adeguata, ma, se si la-
scia la possibilità di scelta, il digi-
tale rimane un'opzione presa poco
in considerazione. Una parte con-
sistente della nostra utenza è anziana
e probabilmente non utilizza i ser-
vizi on line in modo naturale. Cosa
diversa si registra su servizi come lo
sportello unico telematico per le at-
tività produttive, dove il digitale è or-
mai l'unico sistema previsto”.
Quali opportunità e quali criticità
vedete nella realizzazione della
vostra agenda?
“Una cosa che è emersa con chia-
rezza dai nostri dibattiti è quanto ci
sia da fare sul tema del turismo on
line, delle iniziative legate alla pro-
mozione territoriale. Dai workshop
è scaturita l'idea di investire nella
promozione digitale della città.
Oggi la competizione turistica si
svolge sempre di più in questa di-
mensione e la reputazione di un ter-
ritorio, la sua appetibilità, va ricer-
cata sui canali più attuali.
Vale anche per le città d'arte,
come Ravenna.
È una cosa importante, in vista del-
la nostra candidatura a capitale del-
la cultura 2019 e si concilia anche
con le iniziative legate agli Open
Data, su cui sosteniamo iniziative
con premi e anche con un minimo
di risorse. L'aspetto problematico
con il quale dobbiamo confron-
tarci è essenzialmente il divario di-
gitale che persiste nelle zone rurali.
Gli operatori non investono in in-
frastrutture ed il risultato è che nel-
le frazioni con meno abitanti i col-
legamenti alla rete sono di bassa
qualità. È un problema che con il
tempo si acuisce, colpendo i cit-
tadini, ma anche tante imprese
che, oggi, non hanno a disposi-
zione fibra ottica. È un'anomalia tut-
ta italiana, sulla quale il legislato-
re è stato in grado di fare poco e
che, temo, difficilmente il Paese riu-
scirà a colmare secondo gli obiet-
tivi dell'Agenda digitale europea”.
Ravenna, secondo Comune italiano (per estensione)
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