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Officelayout 156
gennaio-marzo 2014
Non chiedersi “Cosa è un coworking?” ma
“Chi è coworking?
”
Interrogarsi su “chi” è coworking significa al tempo stesso
definire un’identità. E questa la danno le persone, non i luo-
ghi: le prime sono alla guida e danno un senso ai secondi.
Di un coworking ho capito che il capitale umano rappresen-
tato dalla sommatoria dei tanti soggetti individuali si tra-
sforma facilmente in stabile capitale sociale, cioè in sistema
perché fa da collante relazionale interno, basato su rapporti
fiduciari e visione di insieme. Per questo è una realtà in con-
tinua modificazione.
Con queste premesse quale sarà lo sviluppo della dinamica
dialettica dell’ecologia creativa e immaginativa che caratte-
rizza il coworking? Credo sia difficile fare previsioni. Brad
Neuberg nel 2006 non aveva idea di cosa aveva messo in
moto, come probabilmente Martin Cooper, Steve Jobs o Bill
Gates. Come Picasso con Les Demoiselles d'Avignon.
I coworker sono testimonial di un appello a inoltrarsi in
un nuovo spirito dei tempi che sappia guardare a tutto
tondo, sappia vedere il dettaglio e il quadro d’insieme. Che
sappia incantare il software urbano, in cui il termine ur-
bano muove le motivazioni, le aspirazioni e la volontà di
fare. Possiamo ragionare di direttrici. O almeno io riesco a
pensare a questo.
Ragioniamo di un pluriverso che sarà sempre più abitato per-
ché non siamo in presenza di una moda effimera che carat-
terizza questa “età dell’incertezza”, per dirla con Zygmunt
Bauman, ma dentro l’essenza della biodiversità. Le donne e
gli uomini dei coworking continuano ad aumentare, chi c’è da
più tempo, ma anche gli ultimi arrivati, continuano a cam-
biare perché nel loro universo e in quelli che sfiorano o con
cui entrano in contatto sanno che c’è qualcosa di nuovo,
sempre: gli stessi rapporti consolidati non sono mai quelli di
prima. Essi continuano a guardare perché non sono all’in-
terno di qualcosa con una finestra che guarda fuori, ma sono
dentro lo spazio che hanno intorno.
E poi non ci sono limiti, non ci sono strutture, non ci sono
confini, perché la Carta costituzionale del coworking trae ori-
gine dalla fiducia che permea i gesti di questi seminatori che
porteranno a messi sempre più feconde.
Coworking è…
Ho viaggiato nel pluriverso del coworking. Cosa mi è rimasto
addosso? Cosa mi ha coinvolto? Cosa ho compreso?
Essenzialmente tre cose.
Coworking è rivoluzione della mente.
Il luogo non è sola-
mente uno spazio, è uno stato mentale. Così i concetti fanno
un passo indietro e a parlare sono persone e luoghi e questo fa-
vorisce l’innovazione. Non c’è innovazione senza invenzione.
In un coworking ciò è possibile perché si vede la foresta al-
trettanto bene degli alberi: è l’effetto leverage del coworking!
in un coworking le idee non esistono: i visionari si!
Ed è in questo impasto, in questo confluire di ideali e valori,
che è radicata la vera innovazione.
Così si costruisce una community, ma non una community
chiusa. Una community circolante, una community dove si
tratta di fare surf dove puoi vedere tutto e subito in uno spa-
In una panoramica a livello nazionale e
internazionale del fenomeno, ricca di
esempi concreti e di spunti, il lettore
incontrerà esperienze differenti che
ruotano intorno al mondo coworking,
ormai ben sviluppato anche in Italia, tra
cui non mancano esempi di interventi di
Pubbliche Amministrazioni, Comuni,
Camere di Commercio, Associazioni
Imprenditoriali e Organizzazioni Sindacali.
Accanto a questo mondo, nel volume, vengono approfonditi anche i movimenti più
innovativi che stanno costruendo le basi per affrontare le sfide del futuro come
Transition Towns e Collaborative Consumption. Particolarmente inconsueta
l’esposizione dei contenuti: in omaggio al concetto di scambio e confronto, tutto
viene narrato sotto forma di dialoghi teatrali.
Concetti guida del Coworking
• Coworking
è software.
Tutto dipende dalle persone e dalla loro energia e dalla
loro iniziativa.
• Coworking
è come un bosco
, una foresta in cui moltissime specie diverse fra
loro prosperano, coesistono e si adattano in modo spontaneo, in un ecosistema
favorevole alla vita e ognuna rimane indipendente ma rafforzata dal sistema di
relazioni da cui è circondata.
• Coworking
è stare assieme nella libertà.
L’innovazione portata dai nomad-worker
trova nel coworking, nelle sue radici, l’ospitalità, l’innovazione e la condivisione.
• Coworking
è un luogo ideato per abbattere la spirale dell’isolamento.
Le idee che ciascuno aveva per conto proprio, che individualmente tali sarebbero
rimaste, hanno smesso di pesare come una frustrazione sulla vita di ciascuno,
segnata dal “vorrei ma non posso”. Nel divenire effettive fanno i conti con la
realtà e possono anche rivelarsi impraticabili, ma alimentano un processo
virtuoso di fiducia in se stessi.
Le 4 fondamentali informazioni genetiche
1)
Il coworking è uno strumento molto potente per creare sinergie lavorative che
vanno oltre il mero risparmio dei costi.
2)
Il coworking è un’opportunità per sperimentare un modello organizzativo
fondato sulla community.
3)
Considerare il coworking un business significa snaturare la sua essenza. Di
certo si diventa ricchi di relazioni, di cooperazioni, si instaurano collaborazioni
prima di allora impensate, si creano sinergie tra professional completamente
diverse tra loro e, a volte, nascono delle belle amicizie.
4)
le convinzioni giocano un ruolo fondamentale, quando le si intenda come
impostazione mentale e carattere dei singoli. In definitiva è più utile per il
progetto la qualità della persona piuttosto che quella del suo prodotto.
COWORKINGPROGRESS
Il futuro è arrivato
Innovatori Visionari & Riccardo Valentino
2013 – Nomos Edizioni