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Officelayout 156
gennaio-marzo 2014
appoggiarsi anche per una sola giornata utilizzando una delle
scrivanie libere o una postazione touch down. Sono stati in-
fatti studiati dei carnet che danno diritto a dieci ingressi
giornalieri, fruibili liberamente a date prefissate o a seconda
delle esigenze prenotando con un minimo di anticipo. Molto
richiesta la sala riunioni, che offriamo in modo flessibile con
semplice prenotazione.
Quali sono i caratteri distintivi dei coworker che si sono
alternati nel corso di questo primo anno di apertura?
Nella maggior parte dei casi sono liberi professionisti, im-
prenditori di se stessi, che hanno delle idee e sono determi-
nati a realizzarle. Più raramente sono persone facenti parte
di realtà aziendali con base fuori città che necessitano di
spazi di appoggio per la propria attività, per incontrare i
clienti, per fare formazione…
Nell’interesse verso il coworking c’è sicuramente un aspetto
economico dettato dalla possibilità di avere condizioni con-
venienti grazie alla condivisione delle spese e alla possibilità
di fruire gli spazi in modo flessibile, ma il vero valore è dato
dal fatto che le persone che frequentano questi spazi, anche
se per periodi brevi, instaurano tra loro legami personali e
professionali utili alla loro attività.
Numerosi studi hanno dimostrato infatti che il coworking è
un fenomeno che sta prendendo piede proprio perché le per-
sone hanno bisogno di questa dimensione sociale del lavoro.
Cosa le ha trasmesso questa esperienza dal punto di vista
umano e dal punto di vista professionale?
Ho avuto la possibilità di conoscere molte persone che cre-
dono in un’idea e fanno di tutto per realizzarla, pur in un
momento difficile come quello che stiamo vivendo. È stato
molto positivo entrare in contatto con questo fermento, che
forse si percepisce meno in altri ambiti lavorativi. È servito
per mettere in moto nuovi pensieri e ampliare le vedute. Ma
per avere una piena opportunità di entrare in contatto con
altri professionisti, prendere spunti, rendere visibile il nostro
lavoro e aprire potenziali finestre di collaborazione ho scelto
di non avere un’area riservata, ma di lavorare insieme agli
altri affinché avvenga più facilmente la contaminazione delle
idee utile per lo sviluppo di idee o di nuovi progetti.
Dal punto di vista professionale, sperimentare in modo di-
retto come uno spazio possa diventare dinamico ha rafforzato
l’idea, che avevo già maturato in anni di esperienza nella
progettazione di luoghi di lavoro, che l’ambiente lavorativo
può essere in grado di incoraggiare nuove modalità di rela-
zione permettendo alle idee di svilupparsi. Le persone hanno
potenzialità creative, ma solo se messe a proprio agio in un
contesto non troppo formale l’idea nasce e prende forma.
Da anni progettiamo e supportiamo le aziende nell’ottimiz-
zazione degli spazi, ma anche nel capire quale sia il tipo di
ambiente lavorativo ideale per incrementare la produttività
e la motivazione delle persone. Ora, avendo vissuto l’espe-
rienza diretta del coworking, siamo in grado di supportare
chiunque voglia aprire uno spazio di lavoro condiviso, aiu-
tandolo a creare un ambiente riconfigurabile, ergonomica-
mente corretto, vario e avvincente.
Coworking, l’arte del lavorare insieme
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