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Officelayout 156
gennaio-marzo 2014
Coerentemente con il programma generale la terrazza è
stata pensata come un punto nodale, capace di assumere
sia la valenza di luogo di lavoro che di incontro e di aggre-
gazione en plein air. Partendo dal concetto di recupero, è
stata data una connotazione del tutto nuova alle partizioni
vetrate, utilizzate come supporto per la comunicazione attra-
verso l’uso di grafiche, disegnate ad hoc per aggiungere signi-
ficato alle pareti stesse, non più elementi di separazione ma
veicolo di messaggi e stimoli.
Gli arredi esistenti che si è scelto di riutilizzare sono stati in-
tegrati con arredi speciali realizzati su disegno, poiché in un
coworking le tipologie di arredo devono essere estremamente
varie, ma tutte caratterizzate da un forte appeal estetico, fles-
sibilità e riconfigurabilità, giocando un ruolo determinante,
attraverso una forte connotazione formale e funzionale, nella
definizione degli spazi e delle modalità d’uso.
Il progetto prevede inoltre l’inserimento di pannelli ed ele-
menti d’arredo fonoassorbenti, per garantire il necessario
comfort acustico, fondamentale in un ambiente di lavoro
condiviso da tante persone contemporaneamente.
Infine particolare attenzione è stata dedicata allo studio del
colore, che rappresenta un forte strumento a disposizione del
progettista per trasformare e caratterizzare gli spazi e nel
contempo per suscitare emozioni e reazioni positive, benes-
sere e aumento della produttività, al di là dei gusti e delle
preferenze personali. Non solo quindi ricerca dell’armonia e
richiamo ai colori del brand, ma piuttosto variazione degli
stimoli sensoriali secondo le attività che si svolgono in un
dato spazio e in un dato momento, uscendo dall’atmosfera sia
domestica che dell’ufficio tradizionale.
Un pensiero positivo sul futuro:
nuovi stimoli per progettisti e aziende
Ciò che traggo principalmente da questa esperienza proget-
tuale è un pensiero estremamente positivo sulla diffusione
degli spazi di coworking, che porterà un sempre maggior nu-
mero di persone a entrare in nuovi network non più solo di-
gitali, permettendo di creare comunità allargate di lavoratori
che agiscono in sinergia e si rafforzano a vicenda.
Tutto ciò costituisce nuovi stimoli anche per gli architetti e
le aziende produttrici di arredo che vogliano cavalcare l’onda
dell’innovazione con nuove linee di prodotto pensate ah hoc
per questo “luogo terzo”, come alcune di esse stanno già fa-
cendo, non solo all’estero ma anche in Italia. E per finire
penso che ci siano tre parole presenti nel concetto di cowor-
king che dovrebbero costituire un mantra per il nostro fu-
turo: ricerca, innovazione, network.
Attività e connessioni negli spazi del coworking
Il progetto architettonico è andato di pari passo con il modello di business scelto
per questo specifico coworking, caratterizzato dalla volontà di rappresentare un
punto di incontro attraverso la creazione di un grande network di coworker,
“residenti” e “nomadi” e la possibilità di organizzare eventi sia interni che aperti
alla comunità