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ottobre 2012
gestire perché subentra nelle abitudini delle per-
sone l’utilizzo di altre forme di pagamento e più i
costi di gestione aumentano”. In questo scenario
la legge che prevede il troncamento degli assegni
basato sullo scambio dell’immagine è molto chiara:
è meglio far circolare l’immagine dei titoli piutto-
sto che la carta.
Per fine anno Panini prevede il rilascio di nuovi pro-
dotti a livello mondiale e in modo specifico quelli
per il mercato italiano che non punteranno solo a
rendere più efficienti i processi attraverso la dema-
terializzazione, ma saranno pronti a rispondere alla
normativa che prevede la compensazione elettro-
nica tra banche degli assegni versati.
Oltre all’esigenza di portare efficienza nei processi
di back office, il driver di questo mercato è spin-
to anche da ragioni di compliance. Negli USA con
l’entrata in vigore del Check Clearing for the 21st
Century Act (noto anche come Check 21), circa il
99% della circolazione di documenti interbancari
avviene oggi attraverso immagini. “Il Decreto Svi-
luppo del Governo italiano emanato nell’estate scor-
sa presuppone lo scambio digitale dell’immagine
dell’assegno tra banche per l’incasso del titolo che
non viene quindi più portato in stanza di compensa-
zione. Il mercato bancario italiano, che negli ultimi
due anni si è dimostrato come molto ricettivo alle
tematiche legate al problema dell’efficienza, sarà
ancora più stimolato ad andare in questa direzione”.
I vantaggi per istituti di credito e aziende, legati
alla trasformazione digitale di assegni e documenti
di pagamento sono numerosi. Si va dal fatto che i
fogli di carta prodotti e conservati dal settore ban-
cario italiano ogni anno sono circa 5,7 miliardi, una
superficie pari a quattro volte la città di Parigi, con
costi associati per oltre 130 milioni di euro. Inoltre,
come in tutti i processi di automazione si elimina
le possibilità di errore legate alla gestione manuale
del processo; la lettura e la trasmissione elettronica
dei dati consente una piena sicurezza nelle attività
di raccolta, archiviazione e conservazione; e, infine,
come già detto l’efficienza e la rapidità operativa
che porta notevoli benefici sui costi.
Non solo per banche
Pensare che la tematica della dematerializzazio-
ne degli assegni sia un tema d’interesse confinato
soltanto alle aziende del mercato bancario è però
un errore: “Anche nel mercato italiano nei prossimi
tempi le aziende clienti delle banche dimostreran-
no interesse su questi temi, come è oggi negli Sta-
ti Uniti – dichiara Aliperti. Oltreoceano gran parte
degli istituti bancari vende ormai ai loro clienti il
servizio di Remote Deposit Capture, che consen-
te la dematerializzazione direttamente in azienda,
così da poter, da un lato, trasmettere alla banca in
fase di deposito l’immagine degli assegni, dall’al-
tro, migliorare i propri processi interni”. Le azien-
de che usufruiscono del servizio infatti riducono
quasi a zero i tempi del processo di riconciliazione
tra pagamenti e fatture: “Non si tratta soltanto di
eliminare il fatto di dover andare in filiale, perché
accelerando i tempi di deposito si incide anche sui
tempi di valuta e quindi si ha un accesso più rapido
al cash”. In questo senso l’offerta di Panini si artico-
la con scanner che si differenziano per velocità di
acquisizione, e quindi il servizio è accessibile non
solo alle grandi aziende, ma anche alle PMI.
“Come detto però, il mercato italiano non ha ancora
costruito un’offerta di servizi analoga a quella degli
USA, dal canto nostro però stiamo lavorando con
alcune banche per promuovere il concetto. Banca
Popolare di Milano ci ha scelti per realizzare un’e-
sperienza pilota di Remote Deposit Capture – di-
chiara Aliperti. Il servizio ha coinvolto un campione
di 1.000 aziende appartenenti a diverse categorie
merceologiche accomunate da una transazione gior-
naliera media di assegni. Se i clienti di BPM hanno
beneficiato di un rapido accredito sul conto cor-
rente di quanto incassato e risparmiato code allo
sportello, la banca invece ha registrato dei tangibili
vantaggi sul fronte della fidelizzazione: Il 50% dei
clienti che già abitualmente versavano assegni pres-
so BPM, dopo la sperimentazione hanno aumentato
di circa il 25% il volume dei documenti depositati”.
Scansione e riconoscimento di un assegno
La scansione e il riconoscimento di un assegno è una
problematica tecnologica non banale che non può
essere risolta dall’utilizzo di scanner ‘normali’: “Il tema
è sempre quello di raccogliere le informazioni giuste
che rappresentano e garantiscono l’originale – spie-
ga Nicola Aliperti, amministratore delegato di Panini.
In questo senso entrano in gioco una molteplicità di
tecnologie che nei diversi Paesi sono utilizzate sin-
golarmente, ma più frequentemente in abbinamento
tra loro. Si va dalla stampa di informazioni in ultra-
violetto ai codici bidirezionali e ai dati memorizzati
nella banda magnetica degli assegni. Ogni Paese ha
le sue peculiari caratteristiche e i nostri sistemi devo-
no quindi essere configurati ad hoc tenendo conto di
tutte le specificità”.