Office Automation febbraio 2012 - page 60

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office automation
febbraio 2012
In casa Red Hat sono sempre più convinti che la vir-
tualizzazione procede secondo una strategia dual-
source e che le aziende si sono ormai abituate a colti-
vare un’alternativa di tipo open allo strapotere di
VMware. La tesi non è peregrina e a suffragarla, oltre
all’avallo di molti analisti, c’è il risultato di una ricerca
condotta a livello mondiale su un campione di 78 CIO
di imprese di classe enterprise da cui emerge che il ri-
corso ad almeno due fornitori di virtualizzazione per
il data center è già una realtà nel 45% delle aziende,
un obiettivo per il 27%, mentre solo il 24% dei CIO
esclude per il momento una strategia di questo tipo.
Le aziende sono interessate a disporre di un’alterna-
tiva di virtualizzazione open e adottano la dual stra-
tegy, come sembra confermare una seconda ricerca
condotta in Nord America tra clienti della società in
ambito virtualizzazione da cui emerge che Red Hat
Enterprise Virtualization (d’ora in poi anche Rhev) e
la soluzione di VMware convivono nell’84% delle
aziende, mentre solo nel 16% dei casi la soluzione è
usata da sola. Secondo
Gianni Anguilletti
, country
manager della filiale italiana di Red Hat: “Nelle
aziende che implementano una dual strategy all’in-
terno della loro infrastruttura, Rhev rappresenta la
scelta di riferimento in alternativa al monopolista
VMware; un trend che peraltro è ben testimoniato
dalle sempre maggiori implementazioni in ambienti
di produzione mission critical e da parte di organiz-
zazioni caratterizzate da una spiccata complessità
IT”. A questo proposito Anguilletti cita i casi italiani
di DNS Hosting e CDlan, due cloud operator ai
quali – come confermano gli stessi – Red Hat ha ga-
rantito un prodotto cloud server completamente in-
novativo e unico in Italia e una riduzione di costi
complessivi del 60% rispetto a soluzioni proprietarie
comparabili. Più in alto verso l’apice della piramide
dimensionale e della complessità spiccano invece
nomi tra i clienti internazionali che spaziano in set-
tori diversi come Uttam Energy Tech, DreamWorks,
IBM e Qualcomm.
Open virtualization
Se la virtualizzazione open ha ottenuto una crescente
visibilità negli ultimi mesi è anche grazie a due noti
progetti: il primo è Open Virtualization Alliance, di
cui Red Hat è membro fondatore, il secondo oVirt,
di cui è uno dei principali sponsor. Dal presidio
delle stanze dei bottoni del mondo open e da una co-
munità che conta centinaia di migliaia di sviluppatori
indipendenti nasce una soluzione come Rhev 3.0 che
offre nuove e avanzate funzionalità per gli strumenti
di gestione della virtualizzazione server e desktop e
per l’hypervisor Kernel-based Virtual Machine. Se-
condo Anguilletti: “In fatto di performance Rhev è
equiparabile a Vsphere 5 e, per certi aspetti, va anche
oltre. Anche perché detiene tutti e cinque gli attuali
risultati SPECvirt_sc2010, compresi i migliori risul-
tati 2-socket, 4-socket e 8-socket. Allo stesso modo,
Michele Ciceri
Red Hat presenta la versione 3 della sua Enterprise Virtualization e lancia
la sfida a VMware: “L’alternativa open source piace alle aziende che cercano
prestazioni, scalabilità e soprattutto risparmi”. La parola d’ordine è dual strategy.
Nella virtualizzazione
la sfida è open
Infrastrutture ICT
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