Office Automation febbraio 2012 - page 70

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office automation
febbraio 2012
Quanto virtuale ci vuole per il cloud computing?
zione per passare al cloud computing c’è inoltre bi-
sogno di standardizzazione e automazione degli am-
bienti ICT, per ridurre i costi e migliorare l’efficienza
e l’agilità dei sistemi informativi”.
Dello stesso avviso anche
Enrico Proserpio
, sales
consultant director di Oracle Italia: “Il cloud com-
puting richiede più della semplice virtualizzazione;
è necessaria anche la funzionalità opposta, cioè fare
in modo che più macchine fisiche vengano viste
come una sola risorsa virtuale, abilitando così il con-
cetto di pool di risorse allocabili dinamicamente alle
varie applicazioni a seconda delle necessità”.
“Efficacia ed elasticità rappresentano due dei princi-
pali driver della soluzione cloud: tali principi devono
essere garantiti, in prima istanza, dall’ambiente vir-
tuale in quanto fondamenta di qualsiasi soluzione di
questo tipo – dichiara
Daniele Colaiacomo
, regio-
nal manager, presales and global services Red Hat.
Resta altrettanto valido che per l’adozione di solu-
zioni cloud si possano utilizzare anche ambienti bare
metal, ovvero dove le virtual machine sono inte-
grate a livello di hardware”.
“Il percorso verso il cloud è sicuramente di tipo mo-
dulare e non è strettamente necessario virtualizzare
al 100% i propri sistemi e servizi per poter adottare
i principi del cloud, ma certo è che la virtualizzazione
fa prender confidenza con un nuovo modello di
fruizione dell’IT e con i relativi ‘economics’ - spiega
Massimiliano Grassi
, marketing manager di Citrix
Italia. Siamo convinti che l’IT come l’abbiamo co-
Molti dei progetti volti ad aumentare l’efficienza delle infrastrutture
ICT presenti nelle aziende italiane di medie e grandi dimensioni
realizzati in questi ultimi anni si sono tradotti prevalentemente in ini-
ziative di virtualizzazione dei sistemi server presenti nei data center
di queste realtà. La nuova stagione del cloud computing parte da
questo lavoro, come abbiamo visto nell’articolo principale, ma ora
all’interno di molte organizzazioni i responsabili ICT si stanno po-
nendo una nuova domanda: “Per affrontare il tema cloud compu-
ting al meglio, è necessario procedere anche con la virtualizzazio-
ne dei client”?
Nelle opinioni espresse dai nostri interlocutori qui riportate non prevale
un atteggiamento manicheo, ma si individua semmai una sensibilità
prevalente verso il ‘sì’ o verso il ‘no’, che però deve fare i conti con le
caratteristiche specifiche di ogni realtà ICT che si è posta il problema.
CISCO
Massimo Fasoli,
head of data center
& virtualization sales
Il cloud computing può esistere anche a prescindere dalla
virtualizzazione dei client, ma nel momento in cui queste
due realtà coesistono si è in grado di sommare i vantaggi dell’uno
a quelli dell’altra, dal momento che le due parti si sposano in ma-
niera straordinaria, possiamo dire che la convivenza dei due è
una soluzione ideale ma non necessaria.
Se pensiamo che una delle più grandi spinte verso il cloud è la
sempre maggiore esigenza di mobilità e accesso alle informazio-
ni da diversi device, la virtualizzazione dei client in questo caso
diventa una scelta naturale.
CITRIX
Massimiliano Grassi,
marketing manager
La consumerizzazione, le esigenze di disporre di maggior
flessibilità operativa (workshifting) e la mobility stanno ride-
finendo il ruolo che tradizionalmente i desktop hanno avu-
to. Se a questo aggiungiamo la riduzione dei costi di gestione du-
rante il ciclo di vita di un pc, la maggior flessibilità e velocità di de-
ploy e la maggior sicurezza degli ambienti virtualizzati rispetto a
quelli standard, capiamo perché le aziende sono sempre più orien-
tate verso l’adozione di ‘desktop virtuali’. Per Citrix i desktop virtua-
li sono tanto più efficaci quanto più vengono costruiti su misura delle
esigenze di ogni tipo di utente finale. Il cloud computing può ag-
giungere a questa virtualizzazione client, che porta vantaggi agli
utenti, un’ulteriore dimensione di convenienza economica e di sem-
plificazione infrastrutturale per l’IT aziendale.
IBM
Giorgio Richelli, systems and technology
group architect
La virtualizzazione dei client è una delle varie modalità,
delle tante applicazioni possibili del cloud computing. Di
conseguenza, il fatto che venga o meno utilizzato dipende
dall’interesse che viene posto verso questo aspetto specifico, ma
non credo sia propedeutico, o esclusivo, nei confronti di tutte le altre
Virtualizzare i client, un passo
inevitabile per il cloud?
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