febbraio 2012
office automation
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nosciuto fino a oggi sarà l’eccezione nel prossimo fu-
turo. C’è un’evoluzione di un modello dalla pro-
prietà al servizio, da rete a wireless, da azienda-cen-
trico a utente-centrico, da fisso a mobile, da suite
applicativa ad application store e così via. Promuo-
viamo un cloud di tipo open rispetto a hypervisor o
infrastrutture sottostanti”.
“In generale sotto il cappello cloud computing
molti attori stanno riposizionando prodotti e solu-
zioni IT già presenti prima dell’era cloud, asso-
ciando al nuovo concetto terminologie di virtua-
lizzazione e generando confusione – dichiara
Ste-
fano Bonmassar
, product marketing manager
Praim. È innegabile che il cloud computing sia il ri-
sultato di tecnologie abilitanti come la virtualizza-
zione, ma la virtualizzazione è relativa a quanto ne-
cessario per offrire il servizio lato provider. Il
vantaggio per il cliente dovrebbe essere proprio
quello di non dover implementare tecnologie com-
plesse all’interno della propria azienda e utilizzare
l’ICT in forma virtuale senza necessariamente do-
verla implementare”.
“In realtà non esistono approcci assoluti per realiz-
zare un ambiente di cloud computing che sia efficace,
non è necessario creare un ambiente completamente
virtualizzato; certamente, maggiore è il livello di vir-
tualizzazione e maggiore sarà l’impatto dell’adozione
di architettura cloud in termini di benefici al cliente”,
afferma
Massimo Fasoli
, head of data center & vir-
tualization sales di Cisco.
possibilità. È certamente una possibilità interessante soprattutto nel
caso in cui l’azienda sia dotata di un numero cospicuo di postazio-
ni di lavoro, eventualmente distribuite geograficamente, o sia inte-
ressata a soluzioni di accesso multicanale.
ORACLE
Enrico Proserpio,
sales consultant director
La virtualizzazione dei client costituisce un elemento fonda-
mentale per l’ottimizzazione del processo di cloud compu-
ting, poichè la creazione di un ambiente virtuale a livello di
gestione di client offre vantaggi unici. Infatti, la presenza di client vir-
tualizzati diffusi nell’intera infrastruttura IT di un’azienda contribuisce
ad assicurare un flusso aziendale ininterrotto, velocizzando l’intero
processo di business e ottimizzando le prestazioni.
PRAIM
Stefano Bonmassar,
product marketing manager
La virtualizzazione del client permette di fatto al cliente di
eliminare la complessità derivata dell’end point tradiziona-
le, ovvero i classici personal computer, e riduce in modo si-
gnificativo i costi di gestione degli stessi, che normalmente rappre-
sentano una quota importante dei costi IT. È un passo non obbliga-
torio ma di fatto logico e conclusivo, che unito alla fruizione dei ser-
vizi cloud implementa lo stesso concetto al desktop, permettendo al
cliente di usufruire dello stesso come entità virtuale attraverso un end
point di tipologia thin.
RED HAT
Daniele Colaiacomo, regional manager,
presales and global services
Sebbene la virtualizzazione degli ambienti client sia certa-
mente un’area di interesse per Red Hat, non posso certo af-
fermare che per le aziende sia fondamentale procedere in
tal senso per supportare al meglio l’adozione del cloud computing.
Resta ovviamente valido il fatto che, adottando la nostra tecnologia
di virtualizzazione anche per la parte client, si possa gestire da
un’unica interfaccia sia l’ambiente dei sistemi che quello desktop, ol-
tre ai notevoli risparmi economici derivanti dall’adozione di un’unica
soluzione di virtualizzazione.
VMWARE
Luca Zerminiani,
systems engineer director
Una recente ricerca realizzata da noi grazie alla collabo-
razione con Dynamic Markets ha evidenziato il vantaggio
sul fronte del cloud computing con cui partono le imprese
che hanno già virtualizzato i propri ambienti IT.
In quest’ottica anche la virtualizzazione degli ambienti client può
garantire livelli migliori di flessibilità e aprire nuove opportunità di
erogazione dei servizi agli utenti. A questo proposito VMware sta
lavorando a un progetto – Horizon – per trasferire tutte le applica-
zioni oggi presenti nel data center in ambiente cloud (privato,
pubblico o ibrido) e renderne possibile la fruizione sicura e con-
trollata da qualsiasi tipo di dispositivo come smart phone, tablet,
thin client, e altri.