79
marzo 2014
mento dell’ostacolo conoscitivo potrebbe dunque
consistere proprio nella nomina di un ‘responsabile
dell’energia’ in azienda al quale l’organizzazione
potrebbe delegare l’intero ambito delle decisio-
ni riguardanti la gestione della variabile energeti-
ca. Questo con un duplice obiettivo: instaurare in
azienda come anche negli enti della PA una logica
di gestione e razionalizzazione dei consumi ener-
getici, e facilitare la relazione con i fornitori di ser-
vizi e soluzioni di e cienza energetica ponendosi
come interfaccia unica e coerente verso l’esterno.
L’Energy Manager
Chi è l’Energy Manager (EM)? Secondo quelli del-
la nostra survey (vedi pagina 64) l’EM è una figura
da cui l’azienda pretende soprattutto competenze
ingegneristiche, a seguire competenze gestionali e
infine in materia IT e di negoziazione. Non sempre
si nasce Energy Manager, più spesso lo si diventa
partendo dall’area gestione/organizzazione o dall’IT.
Capita non di rado, soprattutto nelle organizzazioni
di piccole dimensioni, che l’EM sia lo stesso titolare
dell’azienda.
Il caso della pubblica amministrazione è emblema-
tico in negativo: solo il 15% delle mille PA obbligate
ha provveduto alla nomina di un Energy Manager,
e questo nonostante la legge che istituisce l’obbli-
go sia in vigore da più di vent’anni (Legge 10/91).
Eppure, dice la legge, le PA di piccole dimensioni
potrebbero nominare un ‘responsabile dell’energia’
anche a livello di circoscrizione e sfruttare in questo
un’economia di scala. Però non basta.
La norma ISO 50001
All’abolizione della barriera culturale-conoscitiva
contribuisce la padronanza degli strumenti che fa-
voriscono la diusione delle buone pratiche come
la norma ISO 50001, le diagnosi energetiche, gli
schemi di acquisto intelligente (la Lcca e il green
public procurement di cui sopra) e le ESCo.
La ISO 50001 è in particolare importante perché
contiene indicazioni sui Sistemi di Gestione dell’E-
nergia (GSE) e fornisce alle imprese un quadro di
riferimento per l’integrazione delle prestazioni ener-
getiche nella gestione quotidiana delle attività.
La presenza in azienda di un Energy Manager non
basta infatti a garantire e caci azioni di conteni-
mento dei consumi energetici se questa persona
non può muoversi all’interno di un contesto di ap-
procci, regole e strategie ispirate a una gestione
Galateo energetico da u cio
Banale? No, non crediamo proprio. L’ucio è l’ambiente che dopo la casa presenta il maggior potenziale di risparmio
energetico e per ottenere i primi risultati non servono grandi investimenti, solo un po’ di galateo. Il punto di partenza
sono le regole elementari, chiamatele policy o vademecum o galateo se preferite: i risultati li vedrete in bolletta.
Una volta stabilite le regole, non si dimentichi tuttavia che la spesa energetica in ucio è legata soprattutto alriscal-
damento invernalee alrarescamento estivo, due voci che chiamano in causa l’ecienza energetica dell’edificio e la
building automation. L’illuminazione merita un capitolo tutto suo per la pervasività dei dispositivi (non c’è stanza che
non abbia un punto luce) e se vogliamo per i suoi riflessi sulbenessere in ucio, altro aspetto che merita di essere
approfondito.
Ricapitolando, il risparmio energetico in ucio è un tema tecnologico ma anche organizzativo e culturale. Ad entram-
bi gli aspetti daremo spazio ogni mese nella rubrica Energy Management di Oce Automation (consultate il piano
editoriale di Energy Management su
) a cominciare dai semplici ‘consigli energetici’ qui di seguito. Banale?
Non crediamo.
Consigli energetici
• Spegnete la luce quando uscite da una stanza che resta vuota, compresi i bagni.
• Sfruttate il più possibile la luce naturale, soprattutto nelle giornate luminose.
• Impostate il termostato dei radiatori sui 20-22°C.
• Regolate il termostatodei condizionatori inmodoche ladierenzadi temperatura tra l’internoe l’esternonon superi i 5°C.
• Assicuratevi che i radiatori non siano ostruiti da mobili o archivi.
• Quando fa troppo caldo non aprite le finestre ma abbassate i radiatori.
• Spegnete computer e monitor quando non sono utilizzati, non fidatevi della funzione stand-by.
• Condividete le stampanti con i colleghi e usatele in modalità copia economica.
• Incoraggiate la Direzione (se non siete voi) a sostituire i dispositivi obsoleti con altri più ecienti.
• Caldeggiate l’acquisto di materiali da ucio da fornitori sensibili alle tematiche ambientali.