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ottobre 2013
Chi è FIRE
La Federazione Italiana per l’uso Razionale dell’Ener-
gia (FIRE) è un’associazione tecnico-scientifica indi-
pendente e senza finalità di lucro fondata nel 1987
con lo scopo diƒpromuovere l’uso e„ciente dell’ener-
gia supportando, attraverso le attività istituzionali e
servizi erogati, chi opera nel settore e promuovendo
un’evoluzione positiva del quadro legislativo e rego-
latorio.
La FIRE gestisce dal 1992, su incarico a titolo non
oneroso del Ministero dello Sviluppo Economico,
laƒrete degli energy managerƒindividuati ai sensi della
Legge 10/91, recependone le nomine e promuoven-
done il ruolo attraverso varie iniziative.
Nel 2008 la Federazione ha avviato ilƒ Secem, una
struttura interna dedicata allaƒ certificazione delle
competenze degli Esperti in Gestione dell’Energia, in
accordo con la norma Uni Cei 11339:2009. La FIRE
ha acquisito nel 2010 la quota minoritaria dell’Isno-
va, una partecipata dell’ENEAƒ(socio fondatore della
FIRE) attiva nell’ambito dell’innovazione e della for-
mazione nel settore dell’energia.
Foto: © Slavomir Valigursky - Fotolia.com
delle fonti (tradizionali e alternative) economica-
mente vantaggioso e rispettoso dell’ambiente. Si-
gnifica anche a­rontare temi nuovi come i sistemi
di monitoraggio e gestione intelligente di elettricità,
calore e acqua, le energie rinnovabili, l’isolamento
degli edifici, la cogenerazione ad alto rendimento,
le biomasse e le auto elettriche.
Life cycle cost analisys
Dice FIRE, la Federazione Italiana
per l’uso Razionale dell’Energia, che
le aziende dovrebbero considerare
l’e’cienza energetica già al momento
dell’acquisto delle macchine, dei dispo-
sitivi e degli impianti che consumano
energia, compresa la parte di informa-
tion technology. E il ragionamento do-
vrebbe essere ampio: è essenziale che
risultino a basso consumo le automobili
delle flotte aziendali esattamente come
i computer e i dispositivi per gli u’ci, i
motori delle macchine utensili e le logiche di fun-
zionamento delle linee di processo, i data center
e gli edifici. Questo perché intervenire a posteriori
risulta più di’cile una volta che i macchinari sono
stati acquistati e messi in funzione.
Prevenire è meglio che curare, ma come si fa? Uno
strumento valido a disposizione dell’e’cienza ener-
getica è la cosiddetta Lcca, life cycle cost analysis,
la prima metodologia che prevede una valutazione
economica dell’investimento considerando anche i
costi energetici. Una Lcca, nella sua forma più sem-
plice, può essere pensata come una competizione in
cui il confronto fra concorrenti è basato sul valore
dato dal prezzo del dispositivo sommato al costo
dell’energia per un orizzonte temporale ragionevo-
le, per esempio due anni nel caso di un pc o di un
multifunzione. Nella forma più complessa, usata per
l’acquisto di macchinari e impianti industriali, una
life cycle cost analisys diventa qualcosa di molto
somigliante a un business plan e di ugualmente
complicato. Anche in considerazione del fatto che
macchinari e impianti possono costare centinaia di
migliaia di euro quando non milioni.
Un altro strumento per l’e’cienza energetica, riser-
vato però alle organizzazioni dell’amministrazione
pubblica, è il green public procurement, un obbligo
di legge in base al quale negli appalti sono presi in
considerazione solo i prodotti che risultano eco-
compatibili ed energeticamente e’cienti.
Green public procurement e Lcca però sono meno
di­usi e conosciuti di quanto si potrebbe pensare
soprattutto per due motivi: il primo è che l’atten-
zione verso i temi dell’energia si è risvegliata solo
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