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ottobre 2013
di recente con l’aumento dei costi energetici e la
maggiore sensibilità ambientale; il secondo è che
definire i contorni delle realtà produttive legate
all’ecienza energetica non è semplice essendo
l’area in continua espansione, di pari passo con l’e-
spansione di tutto ciò che è ‘green’. L’opinione della
Federazione per l’uso razionale dell’energia, punto
di riferimento italiano degli energy manager, è che
servirebbero più strumenti e occasioni di informa-
zione, pubblicazioni, corsi e convegni.
La cultura dell’energy management
Tra i convegni si segnala ora anche la Energy Mana-
gement Conference organizzata dall’editore di que-
sta rivista − appuntamento a Padova il 5 dicembre
con il patrocinio non a caso anche di FIRE − che
aronta il tema della sostenibilità in azienda come
risultato di politiche e comportamenti di risparmio
ed ecienza energetica.
Fare energy management significa in soldoni ‘ammi-
nistrare’ la risorsa energia in azienda con cognizio-
ne di causa e un quadro chiaro e aggiornato delle
opportunità oerte dalle tecnologie e dalle energie
rinnovabili. Posto questo, le competenze trasversali
di un energy manager, una figura che inizia a non
esistere più solo sulla carta, diventano strategiche.
L’ecienza energetica, che rappresenta la missio-
ne per chi fa energy management, più che degli
incentivi ha bisogno di strumenti che favoriscano
la diusione delle buone pratiche come la norma
ISO 50001, le diagnosi energetiche, gli schemi di
acquisto intelligente (la Lcca e il green public pro-
curement di cui sopra) e le ESCo (energy service
company), e ha bisogno di figure aziendali che que-
sti strumenti li conoscano e li sappiano interpretare,
riecco l’energy manager.
La ISO 50001 è particolarmente importante perché
contiene indicazioni sui sistemi di gestione dell’e-
nergia (GSE). La presenza di un energy manager
non è infatti suciente a garantire ecaci azioni
di contenimento dei consumi energetici se questa
persona non può muoversi all’interno di un contesto
di approcci, regole e strategie ben precise ispirate
a una gestione consapevole dell’energia. In prati-
ca l’energy manager deve poter studiare i flussi
energetici e poter individuare le aree maggiormen-
te energivore dell’azienda ope-
rando all’interno di un sistema
di gestione – appunto – che lo
supporti e lo stimoli a proporre
soluzioni volte al miglioramento
continuo dell’ecienza energe-
tica aziendale.
C’è poi un altro problema fonda-
mentale sul fronte dell’energia
che riguarda le PMI, soprattutto
quelle piccole. Nelle aziende con
dimensioni contenute non solo
la spesa energetica incide poco
rispetto alla spesa complessiva
aziendale (in genere alcuni pun-
ti percentuale) ma la sua enti-
tà è limitata in termini assolu-
ti. I benefici dell’ecienza sono
pertanto elevati se si guarda al
Energy Management
Chi è ANIE Energia
ANIEEnergia, una delle 11 associazioni che compon-
gono Federazione ANIE, è per i soci il punto di in-
contro degli interessi professionali, industriali e com-
merciali per favorire, in ottemperanza alle normative
nazionali ed internazionali, l’apertura di un dialogo
più aperto e consapevole con i clienti nazionali ed
internazionali.
ANIE Energia è nata dalla fusione delle tre Associa-
zioni Produzione, Trasmissione e Distribuzione e oggi
si pone come l’interlocutore con le istituzioni nazio-
nali ed internazionali per tutti i temi legati a questi
argomenti con l’obiettivo di favorire una maggio-
re razionalità ed ecienza del sistema a beneficio
dell’utente.
In questo ambito i soci garantiscono al cliente un’am-
pia consulenza pre-vendita, una completa gamma di
prodotti realizzati secondo gli standard di qualità e
di impatto ambientale e un’assistenza post-vendita
in grado di fornire risposte alle esigenze di servizio
dell’utente come, dove e quando esse sorgono.
Un momento dell’edizione di Milano dell’Energy Management Conference