Office Automation Ottobre 2013 - page 93

91
rete digital signage, digital city app relativa non
solo al sito espositivo, ma integrata con tutta la
città di Milano.
L’ultimo stadio riguarda invece i servizi più tradizio-
nali, ma pensati sempre con una vena innovativa.
Arnone ci fornisce a tale riguardo qualche esem-
pio specifico: “Vorremmo implementare un sito per
quanto possibile cashless, quindi con la possibilità
di usare carte NFC ed e‘ettuare pagamenti trami-
te cellulare attraverso la collaborazione dei partner
Telecom Italia e Intesa Sanpaolo; ci saranno veicoli
elettrici con il partner Fiat e un supermercato del
futuro con il partner Coop.
Un aspetto importante, sottolineato da Arnone, è
l’aver pensato questa smart city non come isolata,
bensì integrata con la città di Milano nella sua glo-
balità e quindi l’aver previsto l’estensione dei servizi
innovativi a tutta la città.
Mix tra skill digitali e creatività
Il secondo progetto cui si è fatto carico Arnone in
quanto innovation director è la Digital Expo che
costituisce, di fatto, la digitalizzazione dell’evento
e che si esplica in alcuni touchpoint: il sito internet
in primis, ma anche gli applicativi mobili e i totem
digitali che consentono di interagire con i visitatori
per attrarli, ingaggiarli, supportarli nell’acquisto del
biglietto e guidarli nella visita del sito espositivo in
particolare e di tutta la città più in generale.
Il tutto permetterà alla fine di rilasciare un data-
base stimato di 20 milioni di visitatori che rappre-
senterà un importante asset per il sistema Paese.
Quello che infatti Expo permette in questo ambito
è la digitalizzazione di settori che in passato sono
sempre stati restii a un passaggio di questo tipo, e
il turismo è un classico esempio di questa ritrosia.
La domanda che sorge spontanea dopo un quadro
così preciso degli obiettivi e delle attività legate a
Expo 2015 è la seguente: Che tipo di skill e quali
professionalità sono necessarie per sviluppare tutti
questi progetti?
“Expo richiede un portafoglio di competenze deci-
samente ampio - a‘erma Arnone - ma o‘re anche
un’esperienza unica nel suo genere. Da un punto di
vista manageriale, la possibilità di utilizzare com-
petenze gestionali di risorse e progetti in un con-
testo molto creativo e a‘ascinante. Anche per un
giovane, avere la possibilità di applicare competen-
ze verticali in un progetto articolato e complesso e
in un ambiente eclettico quale Expo, rappresenta
un’ottima opportunità di crescita professionale”.
Per meglio comprendere tale contesto è importan-
te specificare che per quanto riguarda il personale
Expo è un’azienda molto giovane, per esempio gli
architetti che hanno progettato il sito hanno un’età
media sotto i 30 anni, e che si contraddistingue per
essere un ambiente molto creativo, internazionale
e multiculturale. Richiede quindi persone che sap-
piano coniugare tra loro innovazione, managerialità,
competenza e creatività.
Le professionalità richieste all’interno di Expo 2015
dipendono poi naturalmente dalle diverse aree, ma
un elemento che contraddistingue tutte le circa 200
persone dell’azienda è – a detta di Arnone - la com-
pleta padronanza del mezzo digitale, a prescindere
dalla formazione universitaria, sia essa umanistica
o tecnica, delle persone.
Ma questa caratteristica è facilmente comprensibile
se si pensa all’evoluzione della capacità dei mezzi
digitali a essere facilmente utilizzati: fino a qualche
anno fa il web in senso lato era visto come molto
vicino alla programmazione, a competenze spicca-
tamente informatiche, oggi ha invece una valenza
editoriale, comunicativa e creativa.
“Tutto ciò - secondo Arnone - sta facendo sfuma-
re la distinzione netta che fino a ieri c’era tra al-
cune professionalità: chi si diploma a Brera, per
fare un esempio, deve avere competenze anche
nella programmazione digitale, esattamente come
lo sviluppatore di applicazioni non può non avere
sensibilità artistica e forti doti creative”. Ed Expo è
proprio un progetto di questo tipo, ovvero neces-
sita di persone con una notevole apertura mentale,
con competenze multidisciplinari e, soprattutto,
di talento: ossia capaci di parlare linguaggi anche
molto diversi tra loro.
Talento che si deve coniugare a una certa propen-
sione al rischio perché si tratta ovviamente di un
progetto a termine, anche se a voler ben vedere è
uno dei progetti in cui oggi in Italia si sta investen-
do di più e che permette quindi, sia in modo diretto
che ‘indiretto’ (grazie alla collaborazione con tutte
le società partner) di fare un’esperienza
significativa, dai contenuti di©cilmen-
te replicabili.
ottobre 2013
Stefania Fabbri
1...,83,84,85,86,87,88,89,90,91,92 94,95,96,97,98,99,100
Powered by FlippingBook