Office Automation luglio-agosto 2013 - page 76

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luglio-agosto 2013
Oracle rinnova il proprio database e mette al cen-
tro la nuvola e le relative esigenze come ambiente
a cui andare incontro con il nuovo prodotto. E lo fa
a partire dal nome, Oracle Database 12c, con la c
che sta appunto per cloud laddove le due versioni
precedenti 10g e 11g erano caratterizzate dal para-
digma del grid e quelle ancor prima - 8i e 9i - dal-
le esigenze in chiave internet. Un progetto durato
cinque anni quello del nuovo rilascio, disponibile
ora su Oracle Technology Network, che come spie-
ga
Fabio Spoletini
, country leader technology di
Oracle Italia, raccoglie la sfida della gestione delle
informazioni in ambiente cloud. Con la grossa no-
vità della multitenancy. “All’epoca delle versioni ‘i’
il paradigma internet aveva cambiato le richieste
in termini di database, guardando a prestazioni, di-
sponibilità e sicurezza. Poi si è passati alle versioni
‘g’, che con la 10 includevano compo-
nenti per far girare il database su un
grid di risorse elaborative e il supporto
di architetture low cost (Intel Linux),
mentre la 11 ampliava ulteriormente il
discorso precedendo l’uscita di un pro-
dotto strettamente legato al database,
ossia la Exadata Database Machine,
per avere le massime performance e
dove si superava il concetto di silos
applicativi”.
Tre tasselli da cui partire
L’uscita di Oracle Datbase 12c è dunque
il nuovo passo compiuto dalla società
fondata e guidata da Larry Ellison, par-
tendo dal discorso cloud come mezzo
per avere la massima flessibilità nello
sfruttamento delle risorse elaborative e nel con-
tempo semplificare la gestione degli ambienti di
database, e ottenere un time to market più veloce.
Poi c’è il tema dei big data, con i volumi di dati che
crescono in modo esponenziale e hanno bisogno
di sistemi a–dabili e con la capacità operativa ne-
cessaria a poterli gestire.
Al centro di tutto questo si trova l’area dei sistemi
ingegnerizzati che, sebbene siano disaccoppiati
dal database che rimane comunque multipiatta-
forma, sono progettati insieme per un’integrazio-
ne massima.
Un lavoro enorme che ha impegnato 2.500 anni
uomo per lo sviluppo e arrivare a oltre 500 nuove
funzionalità, testate su oltre 3000 sistemi, dove il
cuore è rappresentato appunto dall’essere un data-
base multitenant, ossia la possibilità di avere un’unica
istanza sulla quale innestare le diverse
basi dati indipendenti, laddove prima
per non impattare sullo strato appli-
cativo si avevano invece tante istanze
con un proprio contenitore.
“Quindi quando si esegue un grosso
consolidamento delle basi dati, essen-
do queste indipendenti, non si ha al-
cun impatto sulle applicazioni - sotto-
linea Spoletini. E abbiamo introdotto
i concetti di isolation e multitenancy
delle basi dati pur condividendo la
medesima istanza. Tutto questo por-
ta a un incremento del provisioning,
e quindi a una gestione semplificata
del consolidamento dei database con
un unico programma. Ne deriva una
riduzione dei costi ma anche un uso
Oracle Database 12c:
è il momento di pensare
al cloud
La nuova soluzione arriva dopo cinque anni di sviluppo,
con oltre cinquecento novità a partire dal multitenant.
Paolo Morati
DATABASE
Fabio Spoletini, country leader
technology di Oracle Italia
Foto: © Kentoh - Fotolia.com
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