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luglio-agosto 2013
priorità è portare a regime il più in fretta possibile
il business acquisito agli standard aziendali: “Per
noi oggi la priorità è modificare i nostri software
secondo le richieste che ci vengono fatte dal bu-
siness in modo che l’azienda sia più competitiva”.
Un progetto di migrazione oggi da architetture tra-
dizionali ad ambienti open sarebbe dunque un in-
tralcio e i benefici economici di poco interesse. Un
domani però la considerazione verso la possibilità
di implementare progetti open source potrebbe
cambiare: “Oggi stanno nascendo società dispo-
nibili a realizzare servizi di assistenza su soluzioni
open, ma c’è sempre da capire se si tratterà di una
garanzia totale oppure parziale. Il vero punto di
svolta invece potrebbe verificarsi quando saran-
no i system integrator a proporre per i loro servizi
soluzioni open source stabili a cui daranno garan-
zie di adabilità e di assistenza al 100%. Davanti a
proposte di questo tipo, per noi diventerebbe in-
dierente implementare una soluzione proprietaria
oppure open source che sia”.
L’ENTE PUBBLICO CHE RISPARMIA
TEMPO E RISORSE FINANZIARIE
Laziosanità – Agenzia Sanità Pubblica Regione La-
zio, è un’azienda controllata dall’Ente Locale che
si occupa di dare un supporto tecnico-scientifico
all’assessorato della Sanità. Nella pratica vengono
raccolti dati ed elaborate statistiche sulle diverse
attività svolte in ambito sanitario e vengono forma-
lizzate base dati, informazioni e un primo livello di
analisi che poi vanno ad alimentare i sistemi infor-
mativi sanitari. Le informazioni trattate riguardano,
per esempio, le schede di dimissione ospedaliera, le
accettazioni, le prestazioni ambulatoriali, i periodi
di degenza e i costi connessi a ogni singola voce.
In base a queste informazioni, la Regione Lazio è
poi in grado di compiere le sue scelte politiche e
amministrative relative alla gestione della politica
sanitaria regionale.
Laziosanità a fine anno verrà inglobata nella Re-
gione Lazio, e non esisterà più quindi come entità
autonoma, poiché l’Ente Locale in questo modo
intende esercitare un controllo più diretto sui dati.
Le funzioni dell’agenzia passeranno quindi all’as-
sessorato e ai sistemi informativi regionali.
Tutta l’organizzazione a oggi è di poco superio-
re alle 100 persone, lo sta IT complessivamente
conta di circa 15 persone, di cui 5 lavorano presso
l’ucio sistemi e infrastrutture. “Abbiamo iniziato
a utilizzare soluzioni open source agli inizi degli
Anni 2000, per una serie di motivi, non ultima, e
non meno importante, la curiosità mia e delle per-
sone del mio ucio ad approfondire dal punto di
vista tecnico un tema che all’epoca era nuovo e
oggi è ancora stimolante”, racconta
Massimo Di
Giacomo
, responsabile sistemi e infrastrutture ICT
servizi sistemi informatici Laziosanità – Agenzia
Sanità Pubblica Regione Lazio. Il primo passo è
stato compiuto utilizzando le soluzioni open source
nell’area della programmazione web: “Dopodiché
le persone dell’IT hanno iniziato a prendere con-
fidenza con i primi strumenti open source relativi
a linguaggi di programmazione e database, e da
questa base abbiamo continuato nel corso degli
anni a crescere utilizzando soluzioni open source
negli ambiti più diversificati”.
Dove è più facile e dove è più dicile
adottare l’open source
Oggi le soluzioni open source sono utilizzate sia
per applicazioni ‘interne’ con logica web based, per
lasciare il meno possibile programmi eseguibili sui
client sia a livello di server, dove le macchine sono
quasi tutte Linux: “In quest’ambito abbiamo adot-
tato soluzioni open source di mercato sviluppate da
vendor tradizionali per mantenere interoperabilità
e compatibilità con le soluzioni proprietarie che
avevamo in casa e che in passato facevano riferi-
mento a questi stessi operatori”. Tali sistemi server
sono a supporto delle applicazioni che si occupa-
no della raccolta dati, per lo sviluppo interno, per
la gestione dell’inventario, e quindi catalogazione
degli asset, e per il monitoraggio della rete e degli
interventi dell’help desk.
Sul fronte gestionale amministrativo vengono in-
vece utilizzate le tipiche soluzioni tradizionali di
mercato sviluppate da operatori italiani e anche
le soluzioni di produttività individuale sono quel-
le più classiche. “Fare cambiamenti in queste aree
verso l’open source è più dicile perché gli utenti
dimostrano sempre una certa riluttanza ad abban-
donare strumenti che utilizzano e conoscono da
tempo; se non c’è un forte mandato dall’alto verso
l’adozione dell’open source queste barriere culturali
sono dicili da abbattere”. Ma c’è anche dell’altro:
“Lo scambio di documenti tra PA avviene general-
mente su formati proprietari e quindi è dicile che
possano essere adottate soluzioni di produttività
individuale di tipo open source da una singola en-
tità quando poi diventa problematico scambiare
dati con le altre amministrazioni… Se si volesse in-
centivare l’utilizzo di formati open nella PA, anche
in questo caso sarebbe quindi necessario un input
dall’alto molto forte”.
Detto questo però, anche in questi ambiti qualche
progresso si riesce a compiere: “Recentemente ab-
biamo cambiato il client di posta scegliendo una