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settembre 2012
Convergenza. È questa una delle parole che carat-
terizzano maggiormente il mondo della tecnologia
degli ultimi anni. Le aziende si sono rese conto da
tempo dell’enorme potenziale insito nell’utilizzo
del protocollo IP come base per la creazione di reti
multiservizio e per la trasmissione in tempo reale
di traffico di ogni tipo.
La storia della tecnologia ha registrato più tentativi
per integrare e far convergere i mondi della voce e
dei dati, ma i risultati sono stati abbastanza modesti.
Le reti Isdn e ATM hanno rappresentato il tentativo
tradizionale del mondo delle telecomunicazioni di
integrare la realtà della trasmissione dati. A parti-
re dalla metà degli Anni ‘90 è diventato possibile
ipotizzare reti per le telecomunicazione basate su
infrastrutture e protocolli in grado di trasportare
l’intera gamma di servizi, dall’e-mail ai fax al tra-
sporto dati, per arrivare alle videoconferenze e alla
televisione in mobilità.
L’apertura alla multimedialità
Gli operatori si sono convinti dell’opportunità di
creare un unico supporto capace di far interagire
indifferentemente le varie reti, così da far comunicare
tra loro le diverse tecnologie in una sola rete aperta.
Quando si parla di convergenza della rete si intende
generalmente la confluenza di flussi di informazioni
di diverso tipo: audio, video, voce in un’unica ar-
chitettura di rete basata sul protocollo IP. Ormai la
maggior parte delle banche, così come dei privati
e delle aziende, sta migrando progressivamente
dalla tecnologia analogica verso quella IP grazie
agli innumerevoli vantaggi che quest’ultima offre.
Se da un lato la convergenza tecnologica pone in
evidenza la capacità di differenti piattaforme di
rete di gestire servizi simili, dall’altro, indica anche
l’unificazione del funzionamento e della fruibilità di
apparecchiature di largo consumo tradizionalmente
non compatibili, nonché la creazione di nuovi ser-
vizi multimediali ed interattivi.
In questo fenomeno rientra quindi anche tutto ciò
che consente di trasformare i vari tipi di informazione
nello stesso linguaggio digitale e di veicolarla da un
punto all’altro delle diverse reti di comunicazione
in modo indipendente dalla tecnologia mediante
la quale esse sono realizzate. Ciò è reso possibile
grazie alla realizzazione di componenti hardware
‘dedicate’, alla produzione di apparecchiature sof-
tware sempre più potenti in grado di far interagire
macchine anche assai diverse tra loro, alla disponi-
bilità su larga scala di infrastrutture trasmissive con
elevate capacità di trasporto e, infine, all’adozione
su scala transnazionale di standard comuni con ca-
ratteristiche tecniche univocamente definite per il
trattamento e il trasporto di informazioni.
Anche strutture grandi e complesse, come quelle
bancarie, negli ultimi anni si sono incamminate ver-
so una gestione multimediale dei dati e delle infor-
mazioni; in esse, tutte le tecnologie infrastrutturali
di rete basate sul protocollo IP possono diventare
oggetto di convergenza, a patto che la banda delle
stesse sia abbastanza ampia (broadband) da soste-
nere il transito dei dati con livelli di servizio e tempi
di risposta adeguati, sulla base di considerazioni le-
gate alla tipologia di applicazioni supportate e alla
loro influenza sulle performance della rete stessa.
In quest’ottica vanno considerati anche i sistemi di
videosorveglianza. Tradizionalmente fino a poco
tempo fa le grandi organizzazioni si sono avvalse
di sistemi di videosorveglianza analogica per con-
Oltre la sicurezza
L’implementazione delle infrastrutture IP porta benefici
non solo sul fronte della riduzione dei costi.
L’apertura verso la gestione intelligente dei dati multimediali
abilita uno spettro molto ampio di nuove applicazioni.
Paolo Gatelli, Serena Piccirillo*
Il punto - Videosorveglianza
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