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settembre 2012
“È l’ora della convergenza anche negli ambienti IT”
Con Lisa un’accelerata allo sviluppo
Nelle complesse divisioni IT operative nelle grandi organizzazioni, i team di svilup-
po, testing e collaudo del software devono affrontare sfide sempre più pressanti e
complesse, come la possibilità di sperimentare il funzionamento delle loro appli-
cazioni in condizioni molto prossime a quelle reali, per riuscire a creare un quadro
attendibile del comportamento delle stesse, una volta che entreranno in produzione.
Un obiettivo molto difficile da perseguire a causa dei limiti posti dalle infrastrutture
disponibili negli ambienti ICT tradizionali per queste prove, senza contare il fatto che
molto spesso parte dello sviluppo viene fatto ormai da tempo in outsourcing, o con
l’intervento massiccio di terze parti.
“Anche le attività legate al processo di sviluppo del software oggi possono essere
configurate come un servizio grazie alla virtualizzazione – spiega
Gabriele Provin-
ciali
, senior principal consultant di CA Technologies Italia. Una tecnica fondamental-
mente nuova in questo ambito che si integra con tecnologie e metodologie preesi-
stenti e che si sta affermando come possibile ed efficace soluzione alle nuove sfide
degli ambienti IT aziendali, poiché consente agli sviluppatori di eliminare ostacoli e
limitazioni nell’intero ciclo di vita dello sviluppo software, ma soprattutto nella fase
di testing”.
La piattaforma CA Lisa, soluzione rilasciata recentemente dopo l’acquisizione di
ITKO avvenuta nel giugno dell’anno scorso, si connota come un ‘replicatore’ dell’ecosistema di servizi e applicazioni
presenti nel sistema informativo aziendale. È quindi un’entità autonoma che da un lato mantiene un collegamento con
l’ambiente originario, di cui appunto deve replicare i carichi e le relazioni tra i diversi componenti, dall’altro si ‘apre’
all’applicazione da testare.
La possibilità di testare le applicazioni su infrastrutture virtuali, senza dover investire in costose attrezzature hardware
e simulando ambienti complessi molto simili a quelli reali, permette di vedere come si comporterebbero le applicazio-
ni prima della loro messa in produzione, riducendo sensibilmente anomalie e, successivamente, rischi di downtime e
interruzioni di servizio. In particolare è possibile accelerare il time to market perché diminuiscono i tempi di sviluppo
delle applicazioni custom: “In alcuni casi grazie alla virtualizzazione dei servizi il ciclo di vita del software si è ridotto del
25% o anche del 50% e si sono azzerati, o quanto meno ridotti drasticamente, i costi legati alle infrastrutture hardware
e software utilizzate nei laboratori per i test e le simulazioni - racconta Provinciali. Inoltre, la possibilità di anticipare i
cicli di testing, già nella prima fase di verifica del codice, consente di individuare da subito difetti, risolvere in modo più
tempestivo eventuali anomalie e migliorare complessivamente la qualità delle applicazioni”.
Secondo un’indagine condotta da Coleman Parkes intervistando cento responsabili dello sviluppo, all’interno di grandi
organizzazioni con oltre un miliardo di euro di fatturato nel 2012, i vantaggi dell’utilizzo di servizi virtualizzati anche in
questi contesti porta una serie di sostanziosi vantaggi.
La possibilità infatti di rimuovere le limitazioni attualmente presenti lungo il ciclo di sviluppo del software può portare:
secondo il 69% del campione a una riduzione dei costi con la garanzia di una maggiore continuità dei budget dedicati
allo sviluppo; per il 68% a una maggiore qualità con conseguente riduzione dei costi del testing e della presenza di
bachi nelle applicazioni messe in produzione; e per il 63% a un ciclo di sviluppo più rapido, con sostanziali accelerazioni
del time to market e una maggiore reattività al mutare dei requisiti aziendali.
Gabriele Provinciali, senior
principal consultant
di CA Technologies Italia
In particolare la soluzione può essere di supporto
nel caso in cui: “Il personale IT debba gestire la ra-
pida crescita delle modalità di lavoro Byod, nonché
la complessità di tecnologie video e di applicazioni
in infrastrutture fortemente virtualizzate; i service
provider di servizi di comunicazione abbiano la ne-
cessità di semplificare e accelerare il roll out delle
reti 4G, oppure, i managed service provider vogliano
acquisire più rapidamente nuovi clienti, grazie alla
possibilità di gestire con una unica logica servizi
altamente differenziati in ambienti multi-tenant,
consentendo quindi una forte industrializzazione
delle attività senza compromettere le possibilità
di personalizzazione”, racconta Rossetti.