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novembre 2012
“Internet non è al passo con i tempi, ma con il futu-
ro”, diceva qualcuno. Lo confermano i dati Audiweb
del 2012 che mostrano come i navigatori in Italia
siano oggi 41,3 milioni (+6,6% sul dato 2011) di cui
15 milioni circa connessi attraverso smartphone, cel-
lulare, PDA (+100% sul dato 2011). Inoltre, secondo
una recente ricerca di Morgan Stanley, tra il 2013 e
il 2014 i mobile user supereranno i desktop user e
c’è addirittura chi sostiene che questo si verificherà
entro la fine del 2012. Questi pochi dati su Internet
e sulla tecnologia mobile, che offrono la possibi-
lità di accedere alle informazioni e di usufruire di
servizi in ogni momento e in ogni luogo, sono una
situazione nella quale i protagonisti della partita
sono i consumatori, ogni giorno più evoluti, dina-
mici e mobili. Le aziende sono quindi alla costante
ricerca del modo con cui sfruttare il canale web e
gli strumenti che questo mette a disposizione (siti
web, e-mail, wiki, blog, forum…) per avvicinarsi al
cliente, offrirgli un servizio e fidelizzarlo. Non c’è
dubbio che il web offra opportunità enormi da que-
sto punto di vista: la rete permette infatti di veico-
lare messaggi commerciali in modo diverso e più
dinamico rispetto a quanto succedeva in passato.
Non basta la presenza sul web
per generare attività commerciali
Con il passaggio al Web 2.0, la rete è cambiata ra-
dicalmente e con essa i siti web e l’uso che di questi
ne fanno le aziende. Sono inoltre cambiati, come
dicevamo, gli utenti-consumatori che si configurano
sempre meno come il target da raggiungere, non più
soggetti passivi e destinatari dell’offerta commer-
ciale, ma veri e propri attori in grado di discriminare
più facilmente le alternative presenti sul mercato e
decidere l’offerta migliore per la soddisfazione dei
propri bisogni inespressi o latenti. Per questo i siti
internet non sono più solo la vetrina alla quale il
cliente accede per consultare le informazioni che
desidera, ma si configurano come un vero e proprio
canale di attrazione, interazione e fidelizzazione.
Non basta essere presenti sul web comunque, è
necessario avere gli strumenti utili per coinvolge-
re l’utente e renderlo parte attiva del processo. In
fondo il web è nato proprio con lo scopo di favorire
la comunicazione e la condivisione di informazioni,
anche se solo recentemente il percorso evolutivo
della rete ha creato le condizioni favorevoli per lo
sviluppo di servizi a supporto delle relazioni sociali.
Il punto cardine attorno a cui ruota il nuovo modo
di intendere il Web 2.0 è proprio l’architettura par-
tecipativa: si parte cioè dal presupposto che gli
utenti possano contribuire ad accrescere il valore
della rete grazie allo sfruttamento dell’intelligenza
collettiva e, soprattutto, in virtù della fiducia che
si ripone in questa collettività. Le aziende, usando
gli stessi strumenti dei clienti, potranno ottenere
da questi ultimi fiducia e ascolto sulle informazio-
ni inerenti l’offerta. Il raggiungimento di fiducia e
fedeltà del cliente verso un’azienda sono obiettivi
fondamentali, la cui realizzazione corrisponde alla
possibilità di orientare con maggiore efficacia le
scelte del cliente.
Per questo motivo un’azienda deve costruirsi un
elevato grado di affidabilità e credibilità in modo
da poter contare su clienti tradizionali e clienti po-
È la Rete a generare
il valore della relazione
Il sito internet sempre più vero e proprio strumento
di fidelizzazione della clientela.
Paolo Gatelli, Serena Piccirillo*
Speciale – Web for business
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