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novembre 2012
sicurezza e all’archiviazione dei dati. È auspicabile
che la nuova strategia sviluppata dall’Unione Euro-
pea risolva queste questioni in modo che le aziende
possano sfruttare a pieno le potenzialità del cloud.
I risultati delle ricerche di quest’anno sono stati
paragonati con quelli di studi del 2009. Quali dif-
ferenze emergono rispetto a tre anni fa?
Molte priorità si sono ribaltate. Nel 2009 l’atten-
zione delle aziende europee era rivolta fondamen-
talmente ai costi e all’efficienza, con un 67% del
campione che fissava obiettivi sui costi e un 59%
sull’efficienza, percentuali che oggi sono scese ri-
spettivamente al 43 e al 51%. Ai livelli più bassi della
graduatoria delle priorità scendono le tematiche am-
bientali, mentre sale al top la gestione del rischio. Il
65% degli intervistati afferma di aver stabilito degli
obiettivi riguardanti il risk management in relazio-
ne ai processi documentali, una percentuale quasi
quadrupla rispetto a quella del 2009. Le imprese
concentrano quindi l’attenzione sulla gestione del
rischio per salvaguardare il proprio business e la
reputazione aziendale e riuscire a competere in un
contesto di mercato molto diverso e più instabile
rispetto al passato. La gestione dei rischio è senza
dubbio un aspetto importante, ma anche l’efficienza,
la riduzione dei costi e la sostenibilità ambientale
dovrebbero ricevere il massimo livello di attenzione.
In che modo le tecnologie emergenti influenzano
le scelte aziendali?
Lo studio mette in evidenza quanto le aziende ‘subi-
scano il fascino’ delle nuove tecnologie e ricerchino
l’innovazione IT. Non sempre però queste tecnolo-
gie vengono utilizzate in maniera ottimale a causa
ad esempio della presenza di sistemi legacy che
frenano l’innovazione non integrandosi in maniera
trasparente con i nuovi paradigmi e le nuove tecno-
logie. Questo è confermato dal 95% delle aziende
italiane coinvolte nel campione (la più alta percen-
tuale di tutta Europa, in cui la media è del 79%).
Dalla ricerca è poi emerso come spesso le aziende
acquistino nuovi sistemi IT prima di aver utilizzato
a pieno quelli già esistenti. Questo avviene nel 90%
delle aziende italiane del campione tanto che alla
domanda ‘quale consiglio dareste a un’azienda che
ha necessità di migliorare i processi documentali
critici?’, i manager intervistati consigliano di massi-
mizzare il software e l’hardware già installato com-
prendendone al meglio le funzionalità.
Quali conclusioni si possono trarre? E in che modo
strutturare un programma efficace volto al miglio-
ramento?
Appare chiaro che le aziende dovrebbero adottare
misure opportune volte a rivedere i processi do-
cumentali mantenendo un approccio integrato e
strutturato. Dalla ricerca è emerso come le imprese
compiano ogni anno un’analisi di questi processi
ma tale analisi non è sufficientemente approfondi-
ta per cui poi in realtà non viene apportato alcun
miglioramento. Per le aziende è quindi importante
affidarsi a un partner specializzato che sia in grado
di effettuare un assessment approfondito per ca-
pire in che modo le informazioni vengono create,
gestite e archiviate. L’obiettivo è migliorare i flussi
documentali dal punto di vista della sicurezza, della
sostenibilità e dell’efficienza riducendo allo stesso
tempo i costi. Durante l’analisi il partner opera a
stretto contatto con i dipendenti e nella reinge-
gnerizzazione dei processi tiene conto della loro
esperienza e del loro punto di vista. Anche durante
la fase di roll-out del progetto il coinvolgimento dei
dipendenti è fondamentale avvalendosi di piani di
change management. Questo consente di ottenere
il massimo risultato dagli investimenti e di sfruttare
a pieno le potenzialità delle tecnologie, cosa che
come abbiamo detto non sempre avviene. C’è in-
fine un ultimo aspetto da sottolineare: le revisioni
dei flussi documentali devono essere costanti nel
tempo in un processo di miglioramento e di otti-
mizzazioni continui.
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