marzo-aprile 2013
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resta valida, ma per il momento l’abbiamo esclusa per vincoli
architetturali. Abbiamo invece previsto di investire sul disaster
recovery”.
Per il fututo l’IT di Tirrenia, dove Paolo Cozzi guida un team di 30
persone, ha individuato 6 aree prioritarie di intervento che Cozzi
ci illustra.
Governance. “Al mio arrivo abbiamo subito fatto un assessment
della struttura IT che vede la presenza di consulenti e in affian-
camento a personale interno di età media avanzata. L’obiettivo
è quello di ottimizzare l’impegno delle risorse, senza ridurne il
numero, ridistribuendo aree e carichi. Un’area su cui si è già cre-
ato spazio è per esempio quella del Web e e-commerce B2c,
dove è stato costituito un team dedicato. Abbiamo inoltre rite-
nuto opportuno creare una funzione di coordinamento tra l’area
applicativa e quella infrastrutturale, e ci proponiamo di introdurre
metodologie formali, per esempio ITIL, nella gestione dei servizi
e dei progetti. Riguardo al sourcing, intendiamo passare da una
mentalità molto legata al body rental a una che sia più in funzione
dei progetti”.
Nuova intranet. “Si tratta di un progetto fortemente voluto dalla
Direzione del Personale con l’obiettivo di creare uno strumento
che faccia da collante tra varie funzioni aziendali. Uno strumento
non solo di comunicazione, ma anche di condivisione, che ab-
biamo battezzato ‘extended workplace’. Una delle nostre neces-
sità è infatti quella di dialogare con tutto il personale, anche quello
navigante, sia quando è operativo a bordo che a terra a riposo. Il
portale dovrà essere lo snodo di accesso alle informazioni e alla
condivisione: una sorta di dashboard per tutto il personale. Uno
strumento non più di produttività individuale ma di produttività
di gruppo”.
Strategia mobile e Bring Your Own Device. “L’acronimo Byod
ha iniziato a perseguitare anche noi, soprattutto perché il nuovo
management è molto più aperto all’utilizzo dei nuovi device ri-
spetto al precedente. È un tema su cui stiamo lavorando molto
e grazie al rinnovamento infrastrutturale avremo la possibilità di
gestire al meglio i device mobili. Un dato: a fine 2012 abbiamo di-
smesso i BlackBerry e adottato gli iPhone, non certo per un fatto
estetico ma per avere a disposizione una tecnologia più aperta e
poter interagire in modo più efficace anche con il mondo social.
Il traguardo che vogliamo raggiungere è arrivare a un’interazione
totale dei dati di business in mobilità.”.
Business Intelligence e Big Data. “I Big Data li viviamo quotidia-
namente perché i dati che gestiamo sono davvero tanti. La BI è
una delle aree sensibili da cui l’azienda si aspetta molto. Abbiamo
già una piattaforma che aggrega dati provenienti da vari sistemi e
produce reportistica direzionale, dando la possibilità al Top Ma-
nagement di accedere ai dati anche in mobilità. Il nostro obiettivo
è aggregare maggiormente questi dati a livello di dettaglio e nello
stesso tempo affrontare il tema di razionalizzazione del dato”.
Gestione documentale e dematerializzazione. “Ci sono progetti
anche su quest’area. Al momento possiamo contare su un si-
stema che già ci consente di gestire una serie di documenti e
realizzare la conservazione sostitutiva a norma di legge. Quello
che vogliamo fare è portare il processo all’ennesima potenza,
anche in previsione del trasloco e di spazi diversi, al fine di elimi-
nare più carta possibile dall’azienda. Questo tema di efficienza,
cui tutto il Board è molto sensibile, ci ha portato ad intervenire già
nei primi mesi sui processi amministrativi, partendo dal sistema
ERP, e riuscendo ad eliminare notevolmente il ricorso alla carta
per gli ordini di acquisto”.
Disaster Recovery e Business Continuity. “Premesso finora che
non ci sono mai state vere emergenze, riteniamo doveroso pre-
venirle e predisporci ad affrontarle, cosa che avverrà a valle del
rinnovamento infrastrutturale e del trasloco del data center nella
nuova sede. Avremo presto una infrastruttura di disaster reco-
very presso un fornitore esterno, a non meno di 200 km come si
conviene, dove poter replicare nostri sistemi”.
Una flotta moderna
per la continuità territoriale
Tirrenia CIN impiega attualmente 16 navi tra Fast Cruise
Ferry e traghetti (4 adibite al traporto merci) ed è una delle
flotte più moderne del Mediterraneo visto che tutte le unità
per il trasporto passeggeri sono state costruite dopo il
2001. Le linee servite collegano nel Tirreno la Sardegna
(da e per i porti di Porto Torres, Olbia, Arbatax e Cagliari)
con la penisola (Genova, Civitavecchia e Napoli), a cui si
aggiungono Napoli e Palermo collegate tra loro; sull’Adria-
tico le isole Tremiti sono servite da un Fast Ferry che le col-
lega con Termoli. I dipendenti della Compagnia superano le
1500 unità, tra personale di bordo e di terra.
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