IL
MONDO DELL’OFFERTA
A CURA di Paolo Morati
I
l 1982 è l’anno in cui viene standardizzato il protocollo TCP/IP,
che ancora oggi rappresenta una base fondamentale della tra-
smissione dei dati su internet, dalla formattazione alla ricezione.
Il 1982 è però anche l’anno della fondazione di Aastra, società
canadese operativa dapprima nel settore degli apparati desti-
nati alle telecomunicazioni in ambito militare per poi spostarsi,
anche a seguito di diverse acquisizioni, a quello privato. Uno
scenario, quest’ultimo, che vede - considerati anche i vantaggi
in termini economici sugli spostamenti così come di ottimizza-
zione dei processi - una sempre maggiore attenzione da parte
delle imprese verso soluzioni integrate capaci di offrire funzioni di
comunicazione unificata, audio e video attraverso la Rete.
I
mprese
al
centro
È su questi temi che la casa madre con base a Toronto, con tre
sedi anche in Italia (Milano, Roma e Napoli) dove è sbarcata dieci
anni fa e che oggi vanta 50 milioni di linee installate nel mondo e
una presenza diretta o indiretta in 100 Paesi, sta concentrando
da tempo un forte lavoro di innovazione e investimenti (il 10%
del suo fatturato viene indirizzato alla ricerca e sviluppo) man-
tenendo contemporaneamente il presidio su prodotti più tradi-
zionali quali i centralini multifunzione per poi arrivare a sistemi di
convergenza fisso-mobile, favorendo anche migrazioni control-
late e graduali verso i nuovi ambienti.
“Siamo una realtà focalizzata interamente sulle soluzioni di co-
municazione per le imprese mirando sia al settore enterprise che
a quello delle Pmi”, spiega Fabio Pettinari, marketing & business
development director di Aastra Italia. “In generale ci troviamo in
un momento di consolidamento del comparto Unified Commu-
nication and Collaboration (Ucc), con prodotti sempre più guidati
da un approccio che passa attraverso la diffusione dei dispositivi
personali impiegati anche per finalità consumer e il fenomeno
del cosiddetto Byod (Bring Your Own Device). Quest’ultimo
rappresenta un elemento di agevolazione per l’accettazione di
tali piattaforme evolute, in quanto si tratta di dispositivi già co-
nosciuti dagli utenti e per i quali bisogna semplicemente esten-
derne i servizi aggiungendo del software dedicato; andando poi
a integrarsi con i processi aziendali e portando agli utenti reali
vantaggi in termini di time-to-market interno ed esterno e quindi
di risposta verso il cliente”.
È uno scenario dove l’evoluzione tecnologica è guidata attual-
mente dalla parte video che rappresenterà anche per il futuro
un elemento fondamentale per l’introduzione della comunica-
zione unificata e della collaborazione a distanza all’interno delle
aziende. Con al centro un protocollo in particolare, ossia il Sip
(Session Initiation Protocol), considerato l’elemento abilitatore
di una strategia totalmente aperta e sul quale sono appunto
basate le piattaforme - hardware e software - del fornitore nord-
americano per garantire un ampio livello di interoperabilità anche
con proposte terze parti. “E poi bisogna tenere presenti i driver
della virtualizzazione, del cloud computing compreso il Saas
(Software as a Service), con soluzioni che sono effettivamente
in grado di integrarsi direttamente con i dispositivi mobili che
possono accedere alle applicazioni in modo trasparente. Noi
ci stiamo muovendo lungo tutto questo scenario, seguendo
attentamente quanto sta accadendo sul mercato e che cosa
marzo-aprile 2013
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Comunicazione
evoluta