mobili personali alle applicazioni aziendali progettate per soste-
nere ruoli professionali ben definiti, spingendo le organizzazioni
a pianificare supporti a stili e lavoratori tra loro assai diversi. Nel
2012 la maggior parte delle sovrapposizioni rilevate tra tecnologie
consumer e pratiche di lavoro business si sono individuate tra i
lavoratori knowledge senior. I motivi sono da individuare nella
tipologia di lavoro svolto, nell’organizzazione stessa del lavoro,
nella capacità di selezionare la tecnologia necessaria. Molto è
stato scritto sulla dialettica digital immigrant-digital natives, sulle
abitudini dei nativi digitali, sulle loro aspettative tecnologiche;
l’esperienza però dimostra che non sempre i loro skill e il loro
approccio alla tecnologia sono complementari al modo di svilup-
pare il business. Qualunque sia la situazione, ciò che conta è che
dipendenti e collaboratori (digital e non) siano pienamente coin-
volti, per amministrare aspettative e costruire i risultati sinergici.
Aspettative ‘mobile’
Come ogni anno, Gartner ha pubblicato l’agenda Cio per il 2012,
indicando le priorità degli investimenti IT. Sono stati intervistati
2.335 Cio provenienti da tutto il mondo, espressione di un arti-
colato ventaglio di attività nei settori pubblico, assicurativo, finan-
ziario, educativo, produttivo, dei trasporti e delle utilities. Ebbene,
dalla classifica delle priorità emerge con chiarezza la centralità
della mobilità e tutto quanto connesso al concetto stesso di Mo-
bility, dal cloud al social. Mobility e cloud, Mobility e social media
sono oggi strumenti e dimensioni diverse che contribuiscono a
rileggere l’esperienza del cliente, così come le strategie di vendita
e i canali dedicati ai servizi. Si tratta di tecnologie che facilitano
l’automazione e l’amministrazione dei processi,
tecnologie che sono al tempo stesso processi
e fonti del valore, destinate a rivisitare i para-
digmi più consolidati. La strategia ‘mobile’ è un
processo che deve essere mantenuto, riveduto
e corretto con regolarità, soprattutto nelle aree
consumer più volatili. Secondo le previsioni stra-
tegiche di Gartner, per esempio, il numero dei
dipendenti pronti per programmi BYO (bring your
own) continuerà a crescere, almeno fino al 2016.
Crescita che racconta di una consumerization
tuttora in atto, in cui le strategie BYO sono sem-
pre più attrattive, grazie anche a tecnologie mo-
bile capaci di coinvolgere un numero crescente
di servizi cloud; re-ingegnerizzare i programmi
BYO richiede lo sviluppo di app innovative, il
controllo dei costi di supporto, lo sviluppo di so-
luzioni di auto aiuto, programmi che soddisfino i
La novità ‘mobile’
Nello scenario delineato, ‘mobile’ non è più, semplicemente un
aggettivo; sempre più spesso si trasforma in un sostantivo desti-
nato a raccontare di elettronica di largo consumo, di stili di vita, di
strumenti per la quotidianità. L’aggettivo ‘mobile’ non è più asso-
ciato solo ai cellulari e ai network; si accosta a un’ampia gamma
di servizi, ai giocattoli, al segmento dell’intrattenimento, agli
smart objects. È un fenomeno strettamente connesso al trend
della consumerization, che porta con sé la trasformazione ra-
pida degli stili di vita e di lavoro. Un aspetto relativamente nuovo
di questo fenomeno è la comparsa della ‘personal informatics’,
applicazioni concepite per migliorare la conoscenza o cambiare
il comportamento personale. Accadrà così che collaboratori e
dipendenti utilizzino app personali nel tempo di lavoro, utilizzan-
dole per analizzare le informazioni aziendali o, ancora, optino per
soluzioni assai sfidanti, come i video, in un crescendo di tipologie
lavorative inedite. Un altro aspetto tipico della consumerization è
la crescente facilità con cui individui privi di specifiche skill IT si
dimostrano comunque in grado di creare applicazioni ad hoc. La
vastità del mercato mobile, infatti, ha incoraggiato le società di
software a sviluppare nuovi prodotti per lo sviluppo di semplici
app mobile e di contenuti specifici. In generale, però, la creazione
di contenuto non rappresenta una nuova sfida e non pone nuovi
rischi, sebbene prodotti come i ‘mobile forms tool’ possano es-
sere adottati con facilità, dando origine a dati corporate da con-
servare in servizi cloud.
Il mobile work stesso è un concetto difficilmente confinabile;
spazia dalla definizione informale di lavoro svolto con dispositivi
SOFFIA FORTE IL VENTO DEL ‘MOBILE’
30
marzo-aprile 2013
Fonte: Gartner