Ci parli allora dei risultati già ottenuti nella relazione che
avete instaurato grazie a internet.
Il sito
ha contato nel 2012 oltre 13,5 milioni di visi-
tatori unici, molti dei quali arrivati sicuramente solo per avere
informazioni sul bollo. Ma a questi si aggiungono i 2,1 milioni di
visitatori registrati dal network dei siti degli Automobile Club pro-
vinciali e degli Uffici Provinciali dell’ACI sul territorio. Completano
il quadro i 3,5 milioni di visitatori unici del sito
curi.it, realizzato dall’ACI in collaborazione con il Ministero degli
Affari Esteri.
A tutte queste persone dobbiamo dare delle nuove risposte, non
possiamo limitarci a dargli solo un’informazione online. Bisogna
cercare di capire quali sono le loro nuove esigenze e ‘accom-
pagnarli per mano’ nella loro relazione con il mondo dell’auto.
In che modo oggi ACI provvede alle sue necessità informa-
tiche, operative e di innovazione?
L’Automobile Club d’Italia si appoggia soprattutto alla società
in house ACI Informatica. È una realtà straordinaria dell’ICT ita-
liano. Non sono un grande esperto, ma mastico un po’ la mate-
ria e quando vado a visitare la sede di ACI Informatica rimango
veramente colpito dall’eccellenza delle attrezzature e dei profes-
sionisti che ci lavorano, riconosciuta anche da altri grandi marchi
pubblici e privati che trovano in ACI Informatica le risposte più
adeguate alle loro necessità.
In più abbiamo all’interno di ACI delle strutture informatiche che
fungono da interfaccia dell’Ente con ACI Informatica.
Smart City e infomobilità. Che visione ha ACI su questi
temi?
Uno degli elementi del tema delle smart city è sicuramente
quello dell’infomobilità, ma non solo quello. C’è tutto il discorso
della rete dei servizi per l’auto elettrica. Stazioni dedicate, colon-
nine dedicate. A Roma sono state montate tutte da una società
dell’ACI: ACI Consult. Al di là di quello che potrà essere il futuro
dell’auto elettrica, oggi siamo convinti che nei centri urbani sia
sicuramente un elemento importante: perché non fa rumore,
non inquina e nei grandi centri, come Roma, rappresenta un
buon mezzo di mobilità individuale che non dà disturbo. In que-
sti progetti siamo molto attivi e stiamo operando con diverse
municipalità e nella maggior parte dei casi con Enel, ma non
sempre con Enel. Oltre alle aree urbane, ci stiamo interessando
su come realizzare una rete extraurbana di stazioni e colonnine
per la ricarica delle auto elettriche.
E per quanto riguarda l’infomobilità?
L’infomobilità è il futuro. Attraverso gli strumenti di infomobilità si
potranno ricevere in tempo reale tutte le informazioni relative agli
imprevisti o alle cose poco conosciute che possono agevolare
la vita dell’automobilista.
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marzo-aprile 2013 
IT in gioco per la tutela dell’automobilista
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