luglio-agosto 2012
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L
a riduzione del budget dedicato alla ge-
stione dell’IT aziendale è una delle maggiori
priorità dei Chief Information Officer. Un budget
che, mediamente, è speso per l’85% in attività
di conservazione/mantenimento e per il 15% in
progetti legati al cambiamento e all’innova-
zione. L’azienda chiede al Cio di intervenire
soprattutto su quell’85% più difficile da giu-
stificare agli occhi del business e lo fa in un
momento in cui il mercato è complesso e
competitivo anche per i fornitori di servizi. In
questo scenario, la conservazione del giusto
bilanciamento tra le necessità dei Cio e le
aspettative dei fornitori diventa l’aspetto più
importante delle rinegoziazioni dei contrati di
outsourcing e va gestito con la dovuta atten-
zione. Il rischio di un mancato equilibrio tra le parti è che una
delle due decida di abbandonare il tavolo della trattativa, il che di
solito non giova a nessuno. Con ogni probabilità il 2013 sarà un
anno turbolento per quanto riguarda rinnovi e rinegoziazioni, per-
ché i contratti che non potranno garantire adeguati livelli di pro-
fittabilità verranno con ogni probabilità dismessi o troveranno
soluzioni alternative. Ci aspettiamo di vedere da qui al 2015 molti
outsourcer diventare meno appassionati del mondo outsourcing
(quello legato a servizi tradizionali per i quali le prospettiva di cre-
scita sono negativi o pressoche piatti), e anche di assistere a fu-
sioni o acquisizioni tra quei fornitori che non riusciranno a “fare
pulizia” nei loro contratti e che si troveranno in svantaggio rispetto
alle offerte concorrenti.
La rinegoziazione dei contratti
Nella rinegoziazione di un contratto di outsourcing va innanzitutto
ricordato che esso avrà una fine, il che implica la necessità di una
exit strategy. È fondamentale prevedere una via di fuga o una via
di continuazione. I contratti con durate molte lunghe, come quelli
da sette o dieci anni che ci siamo abituati a vedere, risultano di dif-
ficile gestion in un mercato che imprime forti pressioni su IT e
Business. I prezzi sono soggetti a forti variazioni e gli accordi ri-
schiano di essere giudicati inadeguati nel giro di un paio di anni.
Da questo punto di vista è importante avere la possibilità di inse-
rire una clausola di benchmark, tenendo presente che i fornitori la
accetteranno solo se prevista fin dall’inizio e
una dettagliata exit clause che permetta di
spostare in maniera efficace il contratto inter-
namente o ad un nuovo fornitore.
Il mercato italiano
I clienti italiani dovranno stare particolarmente
attenti perché l’Italia non è un mercato maturo
per l’outsourcing e manca un’esperienza forte.
Avendo sempre considerato questa pratica
più un pericolo che un’opportunità, è prevedi-
bile che le aziende italiane resteranno alla fi-
nestra nel 2013, cercando di capire quale sarà
il modello di sourcing più adatto.
Ci aspettiamo un incremento dal punto di vista
dell’interesse che però non si tradurrà in una
crescita aggressiva. L’interesse crescente invece riguarderà
anche e soprattutto i servizi di tipo cloud.
Cosa cambia in azienda
In azienda è prevedibile un focus più forte sul demand manage-
ment, che a nostro avviso sarà l’elemento cardine quando pren-
derà corpo l’adozione di servizi industrializzati di tipo cloud. Da
parte del livello business ci sarà una forte attenzione affinché i
processi di demand management siano interpretati in ottica di
business. Allo stesso tempo comunque sara’ copito del diparti-
mento di IT assicurarsi che la strategia di sourcing si focalizzi, al-
meno per i servizi dedicate al “run the business” su cio’ di cui
l’azienda “ha bisogno” e non su “ciò che piace”.
Consigli per i Cio
Chi si occupa di sourcing è bene che si adoperi nella valutazione
dei costi che l’azienda sta affrontando e nell’eventuale rinego-
ziazione dei contratti. Occorre poi considerare che l’industrializ-
zazione dei servizi è una strada a senso unico: presto o tardi
l’argomento andrà affrontato includendo temi importanti come il
consolidamento e altri magari più spinosi. Tanto vale vederla
come un’opportunità e non come un problema.
Se da una parte l’outsourcing non è la panacea di tutti i mali, l’in-
dustrializzazione dei servizi può dare benefici importanti al-
l’azienda in termini di agilità, efficienza e riduzione dei costi.
TEMI.
Scenario e turbolenze – Rinegoziare è delicato
Focus demand management − L’industrializzazione inderogabile
COME CAMBIANO I
CONTRATTI IT
Gianluca Tramacere, Research
Vice President Gartner Research
AL GARTNER IT
XPO
DI NOVEMBRE 2012