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luglio-agosto 2012
L’
utilizzo strategico dell’informazione che
comprende il tema dei Big Data cambia le
priorità di Cio, Ceo e Cfo nelle aziende. Utiliz-
zare la grande mole di informazioni interne ed
esterne all’organizzazione (comprese quelle
provenienti dai social) diventa necessario e offre
nuove possibilità per disegnare prodotti e ser-
vizi che meglio si adattano alle esigenze del
cliente e configurare il miglior approccio com-
merciale e di business possibile. Questo ri-
guarda tutte le informazioni e va inquadrato in
due ampie categorie: una strategia di Informa-
tion Management proattiva o reattiva.
Proattiva significa avere i giusti processi, la tec-
nologia e le competenze per gestire le informa-
zioni nel momento in cui si creano o vengono acquisite, comprese
quelle che risiedono all’esterno dell’impresa, ad esempio sul cloud,
o che arrivano da terzi, o generate da device come Rfid o sensori,
ma di cui l’impresa è in ultima analisi responsabile.
Reattiva significa mantenere lo status quo e adottare dei cambia-
menti nei processi, le tecnologie e le competenze necessarie solo
come risposta a un rischio o a una minaccia. Ma è l’approccio
proattivo che permette di utilizzare il capitale informativo nel modo
più innovativo e strategico. In questo momento le aziende si oc-
cupano soprattutto di gestire le informazioni esistenti, molto meno
di mettere in atto programmi mirati a un approccio proattivo. Ciò
significa un uso tattico più che strategico dell’Information Mana-
gement, che di fatto ne limita le potenzialità. Una strategia che
vede l’informazione come asset strategico richiede un programma
di Information Governance. In questo caso, Gartner individua do-
dici punti importanti per una efficace Informa-
tion Governance, i primi quattro riguardano la
tecnologia, gli altri sono tutti i cambiamenti or-
ganizzativi, di skill o di processo. La tecnologia
infatti non sarà mai in grado da sola di risolvere
i problemi di gestione complessiva delle infor-
mazioni, se non supportata da interventi sul-
l’organizzazione.
1. Evitare l’inutile duplicazione dei dati limi-
tando il numero di backup, snapshot e re-
pliche di altro tipo.
2. Ridurre la mole di dati in memoria con
l’uso di tecniche di deduplica e compres-
sione. La deduplica è di solito utilizzata sui
backup, ma può essere utilizzata anche
sullo storage primario.
3. Rivedere le strategie di backup e recupero dei dati.
4. Utilizzare tecnologie di analisi dei dati e reporting per com-
prendere la dimensione del problema.
5. Valutare la conformità normativa dei processi facilitando il
confronto tra i gestori delle informazioni e professionisti con
competenza giuridica.
6. Creare politiche proattive di gestione dei dati, comprese po-
litiche di gestione del loro ciclo di vita.
7. Gestire sistematicamente l’invecchiamento dei dati.
8. Trasformare gli attuali programmi di gestione dei record in
programmi di gestione delle informazioni.
9. Creare una strategia multirepository che include l’archivia-
zione delle informazioni aziendali di archiviazione e i sistemi di
gestione dei record.
TEMI.
Perché la gestione delle informazioni è sempre più importante
Quali sono le regole da adottare – Come evolverà l’Information Management
Cosa sono i Big Data e quali opportunità offrono – Nuove professioni nell’Information
Governance – La fase esplorativa del mercato italiano
Il ruolo di Marketing e Comunicazione
L’
INFORMATION GOVERNANCE
E IL FENOMENO BIG DATA
Regina Casonato,
Managing Vice President
in Gartner Research
AL GARTNER IT
XPO
DI NOVEMBRE 2012