Office-Automation-maggio-2014 - page 47

45
maggio 2014
presenti tre u ci che si occupano di innovazione
prodotto che fanno riferimento agli ambiti: ricerca
e sviluppo, progettazione, prototipazione e indu-
strializzazione. Al netto della presenza di soluzioni
documentali, i nostri clienti che hanno delle solu-
zioni che scambiano dati tra questi dipartimenti e
tra questi e l’ERP sono il 18%.
Fatto salvo quanto già detto sulla confusione e visto
il contesto economico degli ultimi anni, oggi prevale
lo status quo, la conservazione; d’altra parte parlia-
mo di cose poco tangibili. In generale nelle aziende
italiane non c’è cultura della collaborazione e PLM
piuttosto complicati e di non facile fruizione certo
non stimolano questa sensibilità. Il cliente chiede
soluzioni meno complicate e che risolvono i singoli
problemi mano a mano che emergono.
Sergio Salsedo, CEO Focus PLM.
Per chi opera nel
campo questi dati non sono una sorpresa assolu-
ta, anche se le percentuali risultano superiori alle
aspettative tanto da suggerire che andrebbe forse
calibrato meglio il campione. Certo questi numeri
evidenziano che c’è ancora tanto da fare per una
penetrazione del PLM nelle aziende italiane.
Un ostacolo alla di‡usione di vere soluzioni PLM può
sussistere nella tendenza a promuoverle inizialmente
a livello dipartimentale e da questo punto di vista,
è probabilmente necessaria un’autocritica: spesso
i vendor propongono la soluzione PLM all’interno
di un dipartimento perché per il canale di vendita
l’approccio è più facile.
Prospettare sin dall’inizio il PLM come infrastruttura
diventano il tessuto connettivo
tra aree di lavoro molto diver-
se. Integrare utilizzando un PLM
l’u cio tecnico di sviluppo pro-
dotto con il mondo della produ-
zione e della gestione aziendale
è tutt’altro che banale.
Le aziende, come già detto dai
colleghi, sono meno attente e
stanziano meno budget su que-
ste implementazioni rispetto a
quelle ERP. Un progetto PLM
è legato a un discorso di cam-
biamento che se non viene ben
capito inizialmente dall’azienda
cliente, poi questa si trova con
un progetto che non ha mai fine.
I nuovi modelli organizzativi che
vengono introdotti hanno un im-
patto sul modello dati che porta
a evoluzioni continue nel corso
del tempo. Non essere ben con-
sapevoli di questo all’inizio del progetto, significa
non riuscire a governarlo nel modo adeguato poi.
Dobbiamo migliorare la comunicazione, non c’è
dubbio. Per andare sulle PMI questo però non basta.
Sauro Lamberti, amministratore delegato di Team-
System Nuovamacut.
La ricerca mi ha stimolato ad
andare a veder il nostro data base di 4.500 clienti,
più medie imprese che piccole, e trovare corrispon-
denze o meno di quanto emerso da questi dati.
Nella medie imprese italiane sono generalmente
Grafico 1
Sauro Lamberti, amministratore delegato di TeamSystem
Nuovamacut
Fonte: Soiel International - Febbraio 2014
1...,37,38,39,40,41,42,43,44,45,46 48,49,50,51,52,53,54,55,56,57,...100
Powered by FlippingBook