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settembre 2012
A cavallo dell’estate è ripreso il dibat-
tito sul destino delle principali infra-
strutture di rete di telecomunicazioni
presenti nel nostro Paese. Non è un
problema banale che va ben oltre gli
aspetti tecnologici connessi a questa
vicenda. Si tratta di uno snodo fonda-
mentale rispetto al futuro del Sistema
Italia, che una volta superato darà fi-
nalmente spazio anche da noi allo svi-
luppo delle reti di nuova generazione,
da molti conosciute come Next Gene-
ration Networks (NGN).
È quindi molto attuale fare il punto
della situazione con i principali for-
nitori di tecnologie in questo campo,
ed è questo l’obiettivo che ci siamo
posti con l’inchiesta che proponiamo
in queste pagine.
I problemi, lo stato dell’arte
e le prospettive future
“Lo sviluppo delle reti NGN, parte dell’agenda digi-
tale europea, prevede entro il 2020 la copertura di
tutta la popolazione con connessioni a 30 Mbit/s e
del 50% della popolazione a 100 Mbit/s – afferma,
Alberto Lotti
, marketing manager West&South Eu-
rope di Alcatel-Lucent Italia. Lo scenario economico
e le difficoltà di business degli operatori, che ve-
dono aumentare vistosamente il traffico sulle loro
reti ma non altrettanto i ricavi, rende complesso
il raggiungimento di questi obiettivi. In Italia, al
momento, sono in corso iniziative che se saranno
favorite nel loro sviluppo, coordinate e ampliate
nell’interesse nazionale, potranno avvi-
cinare l’Italia agli obiettivi della Digital
Agenda. Affinché ciò avvenga con il mi-
glior impiego delle risorse disponibili,
la soluzione ideale è il mix tecnologico,
con l’utilizzo in funzione delle diver-
se situazioni, della fibra ottica fino a
casa degli utenti, delle tecnologie su
rame (Vdsl) e delle tecnologie mobili
(LTE e successive). L’Italia in partico-
lare ha una profonda e capillare diffu-
sione delle comunicazioni mobili. Può
essere che questa specificità inneschi
un processo evolutivo nel ciclo inve-
stimenti/infrastruttura/servizi. Inoltre
con la crescita del traffico wireless,
occorreranno nuovi investimenti nelle
reti mobili, per la diffusione capillare
di antenne a bassa potenza, che necessiteranno di
connettività a banda ultralarga per il loro collega-
mento alla rete dell’operatore e le reti fisse in fibra”.
“Se per Next Generation Network intendiamo una
rete a copertura nazionale in grado di trasportare
servizi di voce, dati e immagini su un’unica piattafor-
ma in modo convergente con alta capacità di ban-
da, con rammarico, nonostante anni di discussioni e
progetti basati su differenti soluzioni tecnologiche,
possiamo affermare che in Italia non solo non esi-
ste, ma non si ha tuttora certezza di quando potrà
essere realizzata – dichiara
Stefania Truzzoli
, chief
operating officer di BT Italia. Il dibattito politico ha
coinvolto a più riprese anche gli operatori e da ulti-
mo soggetti terzi come la Cassa Depositi e Prestiti o
società come F2i. Tuttavia mentre in Italia si discu-
La lunga attesa
delle NGN
Le reti di nuova generazione ad alta velocità sono un’importante
occasione per il Sistema Paese, ma il loro sviluppo è ancora
bloccato. Intanto gli operatori mettono a punto la propria offerta.
Ruggero Vota
Speciale – Le reti di nuova generazione
Alberto Lotti, marketing manager
West&South Europe di Alcatel-
Lucent Italia
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