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settembre 2012
La lunga attesa delle NGN
guarda le reti di nuova generazione racconta
Guido
Candiani
, responsabile service providers market
unit di Italtel. Nel nostro Paese nei primi anni due-
mila sono stati realizzati progetti molto innovati-
vi e sicuramente all’avanguardia. Negli anni suc-
cessivi però quest’onda innovativa è venuta meno
e oggi occupiamo una posizione di retroguardia
nello sviluppo delle NGN nonostante sul territorio
nazionale esistano realtà molto interessanti da un
punto di vista tecnologico. Le reti di accesso Ultra-
broad-Band basate su fibra (in architettura FTTH
o FTTCab) sono poco diffuse e limitate ad alcuni
ambiti metropolitani, come Milano, ma vanno re-
gistrate positivamente nuove iniziative recenti che
vedono il coinvolgimento di fondi pubblici e partner
tecnologici che fanno ben sperare per una rapida
inversione di tendenza. Nell’ultimo periodo, inoltre,
si è registrato un ritorno di attenzione sui progetti
NGN, unanimemente considerati come sinonimo di
sviluppo, crescita, aumento della competitività per
le imprese, semplificazione e nuovi servizi per il
cittadino. La stessa Agcom ha definito le normative
per l’interconnessione tra le reti in ambito IP che do-
vrebbero dare un forte impulso a tutti gli operatori
nell’evoluzione dei servizi verso un mondo all IP”.
“In Italia si parla di NGN sin dal 2006, con i primi ten-
tativi di creare reti veloci nel nostro Paese – afferma
Fabio Di Marco
, business development strategy &
marketing director, ZTE Italy. Nel 2007 si pensava
che l’NGN potesse essere una soluzione unica, viste
le alte velocità della fibra ottica, ma nel tempo le
reti mobili, in particolare l’LTE, sono diventate una
valida alternativa, nell’ottica di risolvere il problema
del backhauling. ZTE è attiva sull’argomento dal
2007, inizialmente con la fornitura a Telecom Italia
di un numero ridotto di sistemi FTTb (Fiber To The
Building). La gamma di apparati FTTx che offre la
nostra società è molto estesa e tutti i servizi offer-
ti da ZTE in tema, quali FTTb, FTTH, FTTC, FTTN,
sono stati ampliamente testati e provati nei labo-
ratori di diversi operatori, in particolare nei TI Lab
e nei lab di Vodafone Italia. Il mio parere personale
è che siano stati problemi organizzativi e normativi
a ritardare lo sviluppo dell’NGN, in qualunque for-
ma, nel nostro Paese. A questi numerosi problemi
si è aggiunto il costo elevato che gli operatori han-
no dovuto pagare per le licenze nell’asta conclusa
a fine 2011. Ritengo pertanto, che lo sviluppo e la
diffusione delle reti di nuova generazione fisse o
mobili non sarà pienamente possibile fino all’inizio
del 2013”.
La futura offerta di servizi
Ma come queste aziende immaginano di supporta-
re la futura offerta di servizi sulle NGN rivolta alle
aziende italiane?
“L’architettura di rete di BT Italia è organizzata
su tre livelli: core, edge e di accesso alle reti me-
tropolitane – spiega Stefania Truzzoli. Il primo e il
secondo livello, grazie alle elevate performance e
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