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settembre 2012
te, negli altri Paesi si
fa. La Gran Bretagna
BT sta realizzando
la propria NGN che
prevede di collegare i
2/3 della popolazione
entro il 2014 con 80
Mbit simmetrici più
300 on demand. Già
oggi la nuova rete è
accessibile da oltre 11
milioni di utenze”.
Va però detto che lo
scenario italiano non
è completamente ne-
gativo: “Nel corso de-
gli ultimi anni sono
stati realizzati dagli operatori fissi significativi in-
vestimenti limitati ad alcune città o aree geografi-
che, che hanno consentito a questi ‘fortunati’ clienti
di sfruttare appieno servizi di voce su IP, accesso a
Internet veloce, Iptv, servizi di conferencing, servizi
di accesso remoto in mobilità e servizi in ‘bundle’
capaci di integrare voce, Internet, TV e mobile”,
racconta sempre Stefania Truzzoli.
“A differenza di quanto accaduto fino a questo mo-
mento, con l’evoluzione delle reti esistenti, la realiz-
zazione delle NGN rappresenta un costo che eccede
le dimensioni dei singoli operatori e richiede uno
sforzo economico e una pianificazione strategica
che coinvolgono il Sistema Paese nel suo comples-
so -
Giorgio Pignataro
, direttore operazioni merca-
to service provider, media e broadcaster di Cisco
Italy. Sono necessari quindi investimenti struttura-
li per le reti di prossima generazione e una strada
che sta portando buoni frutti è quella che punta
sui singoli territori,
un buon esempio è
il modello Metroweb:
è market driven e il
suo successo è la di-
mostrazione che è la
strada da seguire. In
più, data la difficile si-
tuazione in cui versa
il nostro Paese, con
la spesa in ICT in calo
e il governo centra-
le che potrebbe fare
di più per utilizzare
l’ICT come leva per la
ripresa, le previsioni
ci indicano uno sce-
nario di crescita del-
la fruizione dei dati,
anche nel nostro Pa-
ese. Secondo lo stu-
dio Cisco Visual Net-
working Index (VNI)
Global Mobile Data
Traffic Forecast for
2011 to 2016, il traffico
dati mobile mondia-
le crescerà di 18 vol-
te tra il 2011 e il 2016
raggiungendo i 10,8
exabyte al mese – o
un run rate annuale di
130 exabyte – entro il
2016. Questa cresci-
ta impressionante del
traffico mobile sarà guidata da dispositivi sempre più
potenti, e le infrastrutture dovranno stare al passo”.
“L’evoluzione delle reti attualmente in uso in Italia
verso le NGN rappresenta al momento un costo
che eccede e supera di gran lunga le dimensioni e
le capacità di investimento dei singoli operatori; è
necessario, uno sforzo economico in questa direzio-
ne e una pianificazione strategica che deve vedere
protagonista, in prima persona, il Sistema Paese –
ribadisce anche
Stefano Beccia
, senior network so-
lution manager & business development di Huawei.
Gli investimenti, per risultare veramente efficaci, do-
vranno però essere concentrati in maniera razionale
e proficua, per esempio attraverso partnership e pro-
getti di co-investimento. Oggi assistiamo all’abbas-
samento dei costi tecnologici e alla realizzazione di
tecnologie più flessibili e adeguabili nel tempo, non
abbiamo però ancora a disposizione una soluzione
unica per creare reti competitive. È comunque molto
importante valorizza-
re e continuare a la-
vorare sull’infrastrut-
tura di rete in rame in
uso ora in Italia, in at-
tesa dell’arrivo delle
NGN, perché abbia-
mo la possibilità e le
tecnologie necessarie
per accrescerne ulte-
riormente la capacità,
moltiplicando la velo-
cità sia in download
sia in upload”.
“L’Italia è stata per
anni uno dei palco-
scenici più interes-
santi per quanto ri-
Stefania Truzzoli, chief operating
officer di BT Italia
Guido Candiani, responsabile ser-
vice providers market unit di Italtel
Giorgio Pignataro, direttore ope-
razioni mercato service provider,
media e broadcaster di Cisco Italy
Fabio Di Marco, business deve-
lopment strategy & marketing di-
rector, ZTE Italy