è. Lo dico con convinzione e cognizione di causa, visto che
sono tra gli ideatori di Patti Chiari. Fatta la premessa, però, bi-
sogna lasciare alle banche, come accade per qualsiasi azienda,
la libertà di fissare i prezzi dei propri prodotti. Collegare traspa-
renza e obbligo del prezzo di vendita è sbagliato. Per quel che
riguarda la confrontabilità delle offerte, nell’ambito di Patti Chiari,
le banche italiane hanno creato, con un investimento in proprio,
un sito in cui, con un semplice clic, si confrontano centinaia di
prodotti e di servizi. Un sito che non ha eguali in Europa, molto
gradito dai risparmiatori, visti i dati di accesso costantemente
in crescita.
Avete pianificato il lancio di nuovi servizi per il prossimo
futuro?
La vera innovazione non sta tanto nel creare un prodotto nuovo,
ma nel combinare un prodotto più o meno convenzionale con le
nuove tecnologie. Faccio un esempio. Un anno e mezzo fa
abbiamo lanciato Conto in tasca, una carta ricaricabile che ha in
sé le principali funzioni di un conto corrente tradizionale:
accreditare lo stipendio, domiciliare le utenze, fare e ricevere
bonifici, pagare e prelevare in tutto il mondo, fare acquisti su
internet, ricaricare la carta da internet, dagli sportelli Atm-
bancomat e presso gli sportelli delle nostre filiali. Nulla di nuovo
riguardo al prodotto, l’innovazione vera sta nell’avere messo
insieme tante funzioni su un unico supporto tecnologico.
Negli ultimi anni, la pressione normativa sulle banche è au-
mentata a dismisura, mentre la crisi ha messo a dura prova il
tessuto produttivo del paese. Cosa chiede alle istituzioni, alla
politica?
Il presidente dell’Abi ha ricordato recentemente che negli ultimi tre
anni il settore è stato interessato a 440 interventi normativi. Una
enormità. Il primo auspicio è semplificare, che vuol dire maggiore
trasparenza. I provvedimenti devono essere pochi, ma efficaci,
chiari e semplici. Altro discorso è se guardiamo alla situazione dei
mercati: il forte debito pubblico crea incertezze e volatilità, au-
mentando le difficoltà del sistema bancario. La mia generazione
godeva di garanzie il cui peso veniva accollato alle generazioni fu-
ture. Siamo entrati in una fase storica in cui questo gioco non regge
più. Per uscirne nel modo migliore, occorre un po’ di tempo, per-
ché dobbiamo affrontare un cambiamento culturale, prima che
strutturale. Però penso che il sistema Italia sia ricco di straordina-
ria vitalità. Incontro tutti i giorni imprenditori dotati di capacità ec-
cezionali, di voglia di innovare e conquistare nuovi mercati, e
giovani molto preparati che l’Italia non sfrutta in maniera adeguata.
L’Italia ha le carte in regola per giocare la partita del rilancio con
luglio-agosto 2011
19
Fondato a Sondrio nel 1908, nel solco della tradizione cul-
turale del cattolicesimo popolare, il Credito Valtellinese è
una banca popolare cooperativa, fortemente radicata sul
territorio. È la Capogruppo dell’omonimo Gruppo bancario.
Da sempre indirizzato alla soddisfazione della clientela e
costantemente orientato alla ricerca della qualità, anche
attraverso soluzioni tecnologiche nuove, nel 1995 ottiene,
primo intermediario finanziario in Italia, la certificazione di
qualità ISO 9001 nella gestione del credito. Al vertice del-
l’omonimo Gruppo bancario, oggi il Credito Valtellinese è
presente con il proprio marchio in Lombardia, nelle
province di Sondrio, Lecco, Como, Bergamo, Varese e in
Trentino Alto Adige, nella provincia di Trento. La banca è
quotata dal 1981, inizialmente al Mercato Ristretto, e dal
marzo 1994 al listino principale della Borsa Italiana; an-
novera oltre 110 mila soci e azionisti. Del Gruppo, 500 filiali
e oltre 4000 dipendenti, fanno parte: Credito Artigiano
(sportelli in Lombardia, Emilia, Toscana, Lazio), Credito Si-
ciliano, Credito Piemontese, Banca Artigianato e Industria
(province di Brescia, Padova, Verona, Vicenza), Carifano
(Marche), Banca Cattolica (Viterbo e Terni), Credito del
Lazio (Frosinone, Roma, Latina).
Ci sono poi le banche e le società specializzate. Nell’area
della finanza specializzata rientrano Bancaperta (polo fi-
nanziario del Gruppo), Aperta Fiduciaria (fiduciaria di tipo
“statico” per l’amministrazione di beni per conto terzi e in-
testazione fiduciaria), Aperta SGR (area Gestione del ri-
sparmio), Lussemburgo Gestioni (management company
di diritto lussemburghese, gestione e amministrazione di
OICR), Global Assicurazioni e Global Broker (area assicu-
rativa), Mediocreval (finanziamenti a medio-lungo termine,
leasing e finanza d’impresa), Finanziaria San Giacomo (ge-
stione dei crediti non performing, principalmente delle ban-
che del Gruppo) e Creset (per la gestione della fiscalità
locale, servizi di tesoreria e cassa per conto delle banche
del Gruppo).
Completano la struttura del Gruppo le società di produ-
zione: Deltas (corporate center, governa il disegno im-
prenditoriale unitario), Bankadati Servizi Informatici (ICT) e
Stelline Servizi Immobiliari (gestione del patrimonio immo-
biliare). Infine, la Fondazione Gruppo Credito Valtellinese
promuove e sostiene iniziative finalizzate al progresso cul-
turale, scientifico, sociale, socio-economico e morale del
territorio nazionale italiano.
Il Credito Valtellinese