20
ottobre 2013
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Da quale idea tecnologica e/o di
business particolarmente innova-
tiva nasce la startup?
Il software deve aiutare le persone
che lo utilizzano a lavorare meno,
meglio e ad apprezzare di più quello
che fanno. Nei Comuni non era così,
e questo generava “costi invisibili”
che limitavano il potenziale delle
persone e dell’intero Comune. La
nostra piattaforma rende semplice ai
cittadini segnalare le problematiche,
e fornisce al Comune gli strumenti
per gestire al meglio le segnalazio-
ni e le relazioni che esse generano.
Strumenti semplici da utilizzare, che
semplificano il lavoro e che crescono
per rispondere ad un numero sem-
pre maggiore di esigenze.
Chi ha finanziato/promosso ini-
zialmente la startup e chi sono
gli attuali azionisti?
Ci siamo finanziati da soli. Due di noi
stavano finendo l’università, quindi
il budget iniziale era limitato. Abbia-
mo lavorato in maniera maniacale
sui costi, eliminando l’eliminabile,
e poi un altro po’. Ad oggi non ab-
COMUNI-CHIAMO
Anno di fondazione:
2011
Fondatori e ruoli attuali degli stessi:
Gilberto Cavallina
Business developer – Laureato in Economia
Matteo Buferli
Web developer – Laureato in Informatica
Jason Boon
Business analyst – Laureato in Economia
Jacopo Solmi
Web designer – Laureando in Contenuti multimediali
Sito internet:
comuni-chiamo.com
biamo un ucio. Il costo maggiore
di una startup digitale è rappresen-
tato dagli stipendi, quindi all’inizio
abbiamo lavorato senza percepirli.
Abbiamo vinto bandi per startup
a livello regionale, e questo ci ha
aiutato a sostenere i costi di avvia-
mento. Il resto delle risorse derivano
dai ricavi della vendita del servizio,
in continua crescita.
A quali mercati è rivolta la vo-
stra azione e quale modello di
‘go to market’ avete studiato per
portare la vostra idea/azienda al
successo commerciale?
Siamo concentrati sul mercato na-
zionale, e abbiamo contatti con
aziende interessate a diondere nei
Comuni il nostro servizio. Crediamo
questo sia un bel segnale per Comu-
ni-Chiamo. A novembre saremo in
Silicon Valley, e vedremo se ci sono
opportunità per l’estero. Il nostro
primo focus rimane l’Italia, credia-
mo che il progresso delle Pubbli-
che Amministrazioni passi anche da
strumenti più ecienti, e vogliamo
fare la nostra parte. Anzi, speriamo
sempre più startup si interessino al
settore pubblico. Ad oggi la miglior
leva commerciale è rappresentata
dal passaparola tra Comuni, che fa-
cilita la presa di contatto. Poi mo-
strandogli la piattaforma riusciamo
a trasmettere la filosofia che c’è in
Comuni-Chiamo, e la direzione in cui
vorremmo portarli. Se lo vorranno.
Che riconoscimenti avete avuto
fino a oggi?
Il comune più importante che ab-
biamo è Trieste, ma ci sono tanti
altri Comuni, anche piccoli. Dimen-
sioni e risorse contano fino ad un
certo punto, serve volontà. Quindi
le persone. A fine Maggio abbia-
mo vinto il premio Social App Italia
2013. L’innovazione nella Pubblica
Amministrazione sta diventando un
tema di rilievo, fino a poco tempo fa
esistevano solo startup “consumer-
oriented”. Avanti così.
Qual è l’obiettivo finale di questa
esperienza?
Aiutare sempre più Comuni a ripen-
sare la propria relazione con i cit-
tadini, continuando a promuovere i
nostri valori: innovazione continua,
l’importanza del design, e freschez-
za. Nei prodotti e nelle relazioni.
I quattro fondatori di Comuni-Chiamo
MIGLIORARE LA RELAZIONE
CON I CITTADINI
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Giovani imprese ICT italiane