Office Automation luglio-agosto 2013 - page 61

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luglio-agosto 2013
di cambiamento, non solo legate alle normali attività
di routine, e che derivano per la maggior parte da
problemi applicativi. Il più delle volte perché man-
ca il tempo per e ettuare i test applicativi prima
di rilasciare le applicazioni. Un cliente, di recente,
ha ammesso che quando rilascia applicazioni di
tipo ‘mobile’ può testarle su una sola tipologia di
dispositivo e sperare che su altre piattaforme non
ci siano problemi (“...incrociamo le dita”). Diventa
sempre più importante collegare sviluppo e ope-
rations creando un‘area comune dove ogni ambito
diventa funzionale e utile all’altro (DEVOPS), arri-
vando a una qualità del software capace di rispon-
dere ai concetti di agilità. E’ questo il trend che si
riscontra maggiormente partendo da modelli ope-
rativi che portano a uno scambio di informazioni,
primo passo per arrivare poi e ettivamente a una
vera e propria strategia ‘agile’.
Guido Schiano
, IT architect, IBM Software Group - I
trend che osserviamo sono in primo luogo legati alla
grande quantità di dati generata da fenomeni come
quello dei social network. Essi possono mettere a
disposizione del business una serie di informazioni
utilizzabili per generare cambiamenti profondi nel-
la modalità di erogazione dei servizi, a patto però
di poterli analizzare. Inoltre c’è la possibilità di far
leva su nuove infrastrutture per proporre servizi
applicativi molto più flessibili rispetto al passato,
basati sul cloud computing. Queste nuove strutture
devono infine tener conto del cosiddetto pervasive
computing, per cui i servizi applicativi non sono più
erogati in house, ma sempre di più sono acceduti
dappertutto e usando i dispositivi più disparati. Si
tratta di tre trasformazioni principali che poi, a ca-
scata, ne producono altre più importanti. In questo
scenario si nota come sempre di più l’IT non sia più
qualcosa solo a supporto del business ma diventi
il driver e ettivo dei cambiamenti.
Giuseppe Gigante
, regional marketing manager IGIT
& Middle East, Micro Focus - Il mobile e il cloud sono
i due trend in questo momento più esigenti e ricchi
di aspettative. Parliamo sicuramente del fenomeno
dei dati che però sono generati, gestibili e accessi-
bili attraverso applicazioni che nascono da richieste
interne e il cui obiettivo è quello di supportare il
business. Avere applicazioni mobile ready significa
però che queste diventano un servizio richieden-
do allo stesso tempo una rivisitazione del parco
applicativo, con la necessità di sapere che cosa si
utilizza o meno, cosa è pronto per essere usato in
modalità mobile e che cosa no. Con l’obiettivo di
riuscire a capire che cosa è possibile rendere fru-
ibile attraverso tale canale e con quali evoluzioni
tecnologiche rispondere alle rispettive esigenze.
Un altro aspetto critico riguarda il cambiamento
generazionale indotto dal mobile. Un dispositivo di
questo tipo impone infatti un aggiornamento ogni
due mesi circa, mediamente un team di sviluppo
interno o in outsourcing necessita invece di cinque
mesi per realizzare una app mobile personalizza-
ta e ritagliata sulle esigenze dell’azienda. Questo
introduce la problematica del tempo necessario
a sviluppare le app che realmente vengono usate
dai dispositivi. Trattandosi di un ciclo disgiunto è
quindi importante sapere come sono fatte le app,
come e quanto è possibile modificarle e, nello stres-
so tempo, avere una metodologia di sviluppo che
sia agile per rispondere agli umori delle diverse
comunità di utenti.
Albert Zammar
, regional sales manager, Riverbed
- Uno dei trend principali a cui assistiamo è la tra-
sformazione dell’IT, che diventa una componente
sempre più importante a supporto delle business
Luigi Benocci, customer solution architect, CA Technologies
Guido Schia no, IT architect, IBM Software Group
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