Office Automation luglio-agosto 2013 - page 56

54
luglio-agosto 2013
Big data: avanti adagio
Appuntamento a Milano
per il Big Data Congress 2013
Si svolgerà in dicembre a Milano la prossima tappa
del Big Data Congress organizzato da Soiel Interna-
tional, giunto alla terza edizione. L’appuntamento,
che nelle precedenti edizioni ha registrato un lu-
singhiero successo, rappresenta un momento di in-
formazione e confronto dove, nell’originale formula
delle conversazioni a tema tra fornitori e utenti, la te-
matica è sviluppata da 3 di‚erenti angolazioni: cosa
è possibile fare con i big data, quale infrastruttura
ICT è necessaria per gestirli e come implementare i
big data in azienda per valorizzare il business.
Nel corso di ogni conversazione (che avrà inizio con
l’illustrazione di alcune esperienze di utilizzo na-
zionali e internazionali) gli attori dell’o‚erta saran-
no chiamati a rispondere ai temi posti dal pubblico
attraverso la voce di alcuni responsabili di aziende
utenti che animeranno la discussione.
è sfaccettata e composta da diverse soluzioni. In
secondo luogo, alla presenza di vendor interna-
zionali che propongono delle proposizioni artico-
late, si a—ancano realtà aziendali nazionali, che si
posizionano in aspetti di nicchia indirizzando, ad
esempio, tematiche di frontiera come quelle legate
allo sviluppo di motori semantici, fondamentali per
arontare le di—coltà di interpretazione e la varia-
bilità di significato dei dati, soprattutto di quelli non
strutturati. Altre proposizioni si concentrano sulla
visualizzazione dei dati, dove è forte l’integrazione
con il mondo dell’internet delle cose (IoT, internet
of thing), spesso sviluppate in ambito accademi-
co. Non vanno poi dimenticati i casi di successo
di systems integrator italiani specializzati nella BI
che oggi stanno evolvendo le loro competenze tra-
guardando anche aspetti relativi ai big data. Tutto
questo è tipico di un mercato in crescita e in fase
di sviluppo che avrà bisogno di tempo per definirsi,
concentrarsi, crescere in modo più maturo”.
C’è spazio per il modello as-a-service?
L’opzione big data as-a-service giocata nei diversi
segmenti di mercato (e non solo immaginata come
oggi in alcuni ambiti di nicchia) potrebbe racco-
gliere una risposta più positiva rispetto all’oerta
attuale concentrata soprattutto su un modello di
delivery on-premise?
“Sì, ne sono certo - aerma Alfonso Gatti. Siamo
entrati anche nel nostro Paese in una fase 2 di ado-
zione dei modelli as-a-service, soprattutto grazie
alla caduta delle prevenzioni contro questi modelli
da parte dei CIO delle aziende del made in Italy. E’
ciò che ci riportano i CIO di CIONET”.
Più sfumata l’opinione di Annamaria Di Ruscio: “Sì,
ma solo da un punto di vista teorico soprattutto in
un Paese come l’Italia dove il paradigma del cloud
non ha ancora trovato una sua piena concretizza-
zione. Occorre infatti che il cloud si imponga in
modo definitivo a—nché una serie di soluzioni as-
a-service ancillari al più ampio paradigma dell’on-
demand vengano prese in considerazione dagli
utenti finali. Certo è che la fruizione di soluzioni di
big data as-a-service sarà senza dubbio, a mio av-
viso, una delle prime frontiere visto che il mondo
dei big data, se pensiamo in particolare al mondo
dei dati destrutturati, trova nella nuvola la sua col-
locazione elettiva”.
Servono i data scientist
Quando si parla di big data spesso si sottovaluta un
aspetto tutt’altro che secondario: gli skill necessa-
ri per ‘maneggiarli’ correttamente, sia dal punto di
vista tecnico che funzionale. Fino a pochi anni fa si
parlava di programmatori, sistemisti, al massimo ana-
listi… figure che uscivano dalle facoltà di informatica
e/o ingegneria. Per trarre dai big data tutto il loro
potenziale, però, questo non basta più Si comincia,
infatti, a parlare di data scientist, o addirittura data
artist, risorse che devono avere competenze multi-
disciplinari: matematica, statistica, marketing, infor-
matica... Non a caso stanno nascendo varie iniziative
tese a colmare questa lacuna.
Vi sono, ad esempio, piattaforme online che o‚rono
gratuitamente una formazione tecnica certificata di
alto livello, basti citare organizzazioni no-profit come
Coursera, Khan Academy e Big Data University, che
o‚rono corsi utili ai professionisti IT per aggiornarsi
sulle nuove tecnologie e sui nuovi modelli analitici e
predittivi.
Anche i colossi del settore non stanno a guardare,
visto che alcuni vendor (EMC e Google, solo per ci-
tarne un paio) hanno messo a punto programmi di
certificazione indirizzati proprio alla gestione e all’a-
nalisi dei big data.
D
a
T
a
cong r ess
1...,46,47,48,49,50,51,52,53,54,55 57,58,59,60,61,62,63,64,65,66,...100
Powered by FlippingBook