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luglio-agosto 2013
Cent’anni fa la maggior parte della popolazione
non aveva la luce elettrica in casa. Oggi invece l’e-
nergia è una componente fondamentale della vita
quotidiana. Nel frattempo la popolazione mondiale
è aumentata in modo esponenziale: dai 980 milioni
del 1800 (cifra stimata in base ai dati dell’epoca) ai
circa 7 miliardi di oggi (circa 300.000 nati/giorno)
con l’attesa di arrivare a 8 miliardi nel 2030, che
tanto lontano non è. Solo negli ultimi dieci anni gli
abitanti della Terra sono aumentati del 12%, il con-
sumo di energia primaria del 20%, quello di elet-
tricità del 30 per cento.
Perché il consumo di energia e di elettricità aumen-
tano più in fretta della popolazione? Perché nel
frattempo arriva anche il benessere che, parados-
salmente, è un problema. Attualmente nel mondo ci
sono ancora 1,5 miliardi di persone senza elettricità
e 2,7 miliardi utilizzano legna per cucinare: quando
anche questa parte di popolazione avrà accesso
ad alcuni servizi ‘moderni’ la domanda di energia
aumenterà del 25% almeno (fonte: ‘The Outolook
for Energy’ del 2010 di ExxonMobil).
Nello stesso tempo crescerà del 35% medio il fab-
bisogno energetico dell’industria. La Cina secondo
le previsioni raddoppierà la propria domanda di
energia (in Cina nel periodo 2006-2010 sono stati
messi in servizio circa 100 GW/anno di nuove cen-
trali, pari alla potenza totale installata in Italia in 130
anni) e l’India la triplicherà. L’impiego di elettricità
aumenterà di oltre il 150% nei Paesi non-Ocse, che
prenderanno il sopravvento su quelli Ocse dove
l’aumento sarà del 25% ‘appena’.
Tutto questo per dire cosa? Che la crescita dei con-
sumi energetici sarà insostenibile per il pianeta se
non ricorrendo a una maggiore e›cienza energetica
e a nuove tecnologie. Anche perché a un maggiore
consumo di energia corrisponde un maggiore in-
quinamento e l’aggravamento della crisi climatica:
quando si considera che l’energia elettrica prevista
come necessaria nel 2030 assorbirà il 44% delle
risorse energetiche (nel 2007 era il 36%) non si
può non pensare che la produzione di elettricità
è oggi causa del 40% della produzione umana di
CO
2
. Tornando al caso della Cina, l’80% dell’aumento
di produzione elettrica realizzato nel quinquennio
2006-2010 arriva da centrali a carbone che da sole
generano 2,2 Gt di CO
2
annuali.
Per fortuna, a fronte di consumi energetici che cre-
scono a un tasso dell’1,2% annuo, l’impiego del car-
bone è quasi fermo a +0,2%, il petrolio viaggia a
+0,8% e il gas a +1,9%; dovrebbero invece aumen-
tare le rinnovabili (solare ed eolico soprattutto)
del 6% circa.
Risparmio ed e cienza
Consumare meno energia, consumarla meglio. Ri-
sparmio ed e›cienza. In azienda questo significa
Energy Management, una pratica divenuta strategica
da quando l’energia è più scarsa e più costosa, e ci
si è accorti che per produrla si inquina.
Il tema dell’Energy Management è stato a¤rontato a
luglio nel corso di Energy Management Conference,
il primo evento di Soiel International interamente
dedicato alla gestione dell’energia in azienda. Nove
gli sponsor (vedi box) provenienti dal mercato delle
soluzioni per l’energia, dell’ICT e delle Facility; tre le
Energy Management
tra le priorità aziendali
L’ottimo riscontro di Energy Management Conference Milano,
il primo evento Soiel incentrato sul tema della gestione
dell’energia, conferma l’interesse prioritario delle imprese verso
soluzioni integrate che aiutino a misurare i consumi energetici,
gestire gli importi delle bollette e aumentare l’e cienza.
Michele Ciceri
APPUNTAMENTI - ENERGY MANAGEMENT
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