Office Automation luglio-agosto 2013 - page 34

IN PRIMO PIANO
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I responsabili delle aziende euro-
pee non sono ancora pronti per
entrare nell’era digitale, almeno
secondo una recente ricerca con-
dotta da Coleman Parkes Rese-
arch e commissionata da Ricoh:
il 63% dei manager, infatti, aer-
ma che la propria azienda è ben
lungi dall’essere pronta per la tra-
sformazione digitale. La ricerca
rivela inoltre che la maggioranza
dei responsabili aziendali (83%) è
convinta che i CIO siano pronti per
guidare questa trasformazione, ma
non godono della piena legittima-
zione per farlo e per cambiare le
attività da cui dipende la crescita
del business. Gli intervistati indi-
cano l’ottimizzazione dei processi
documentali come l’attività che
potrebbe avere il maggiore im-
patto sullo sviluppo dell’azienda,
ma attualmente i responsabili dei
sistemi informativi non riescono a
farsi promotori del cambiamento e
solo il 9% ritiene di avere una certa
influenza in questa area.
Un nuovo ruolo per i CIO
La ricerca mette in evidenza che
per i CIO sussiste l’opportunità
di assumere un ruolo importan-
te delineando la strategia digitale
da seguire e favorendo la crescita
dell’azienda, a patto di avere a di-
sposizione gli strumenti necessari
e siano coinvolti nei processi de-
cisionali. Secondo i responsabili
aziendali, le tre principali exper-
tise che un CIO dovrebbe posse-
dere oggi sono una significativa
esperienza di marketing, cono-
scenze tecnologiche adeguate e
competenze in merito ai proces-
si di business. Solo una minoran-
Per una
digitalizzazione
completa
la strada
è ancora lunga
Secondo una ricerca Ricoh, per il 63% delle aziende europee il passaggio verso
la digitalizzazione è un ‘periodo buio’.
R.C.
za degli intervistati ha dichiarato
che attualmente il CIO dispone
di tutti i tool necessari per imple-
mentare una strategia digitale di
successo che punti ad esempio a
un maggiore coinvolgimento dei
clienti (13%) e a una gestione più
e“cace della supply chain (14%).
Attualmente i progetti di ‘digital
transformation’ vengono in pre-
valenza gestiti dal CTO e dal CIO
(43%) e in seconda battuta dal
CEO (nel 30% dei casi). Tuttavia,
se si considerano solo i responsa-
bili dei sistemi informativi, essi fun-
gono da leader esclusivamente nel
21% dei casi. Inoltre, il CIO fa parte
del consiglio di amministrazione
in meno della metà delle aziende
del campione (46%).
C’è ancora molto lavoro
da fare
“I risultati della ricerca - commen-
ta
Davide Oriani
, chief executive
o“cer di Ricoh Italia - mettono
in evidenza che la maggior parte
delle aziende sta attraversando un
‘periodo buio’ nella trasformazio-
ne verso il digitale e non sempre
è pronta per questo passaggio. In
questo periodo in cui ci si aspetta-
no molti cambiamenti guidati dalla
tecnologia, per le organizzazioni
è importante essere flessibili per
adattarsi con rapidità alle nuove
esigenze dei clienti e al contesto
di mercato in continua evoluzio-
ne. Per vincere le sfide associate
a questo cambiamento, il repar-
to IT non dovrebbe essere visto
come una funzione di sta e di
supporto. Ai responsabili dei si-
stemi informativi andrebbe data
la possibilità di innovare i modelli
di business e le modalità di inte-
razione con i clienti introducen-
do cambiamenti nei workflow che
aumentino la produttività. Grazie
alle competenze tecnologiche e di
business, i CIO hanno la possibilità
di analizzare le modalità di lavoro
tradizionali per innovarle ottimiz-
zando così i processi. I benefici
vanno oltre la riduzione dei co-
sti: le aziende possono trarre van-
taggio da modelli di business più
produttivi e flessibili che facilitano
la condivisione della conoscenza
tra i dipendenti e aumentino la
reattività di fronte alle esigenze
espresse dai clienti”.
luglio-agosto 2013
Davide Oriani, chief executive o cer
di Ricoh Italia
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