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Sposare il paradigma della mobili-
ty significa ottimizzare la rete, pro-
teggere e gestire una gamma sem-
pre più ampia di dispositivi mobili,
sviluppare nuove applicazioni mo-
bili, controllare in modo sicuro la
gestione dell’accesso alle risorse,
supportare i servizi gestiti… Sfide
impegnative, che possono esse-
re arontate con successo grazie
al supporto di partner tecnolo-
gici adabil di lunga esperien-
za. IBM è sicuramente tra questi,
per cui abbiamo voluto chiedere
a
Davide Albo
, mobile business
development della società, quali
sono, tra quelle elencate sopra, le
tematiche a cui le aziende italiane
sono più sensibili.
Le aziende italiane sono pronte
ad a rontare i cambiamenti le-
gati alla mobilità e cosa dovreb-
bero fare per a rontarli al me-
glio?
Le imprese sono aamate di novi-
tà in ambito tecnologico, ne rico-
noscono il valore, ma si chiedono
anche quanto sia il ritorno d’inve-
stimento e quali possano essere gli
impatti dell’adozione del mobile.
Per comprendere come arontare
il cambiamento è necessario leg-
gere la recente storia in area mo-
bile degli ultimi 10 anni. Le aziende
che sviluppavano applicazioni mo-
bile qualche anno fa lo facevano
in maniera monolitica, attraverso
l’approccio nativo. Oggi quel trend
sta cambiando: si cercano modelli
tecnologici per ottimizzare i costi
di gestione, la manutenzione e i
test senza compromettere carat-
teristiche fondamentali come la
sicurezza, le performance e l’usa-
bilità. Un altro fenomeno è di sicu-
ro quello dell’insourcing, ovvero la
possibilità di utilizzare al meglio
le proprie risorse IT, con lo scopo
La smart mobility di
IBM
IBM MobileFirst o re una gamma di soluzioni che collegano, proteggono,
gestiscono e sviluppano in modo e cace ed e ciente reti, infrastrutture
e applicazioni mobili.
R.C.
di consolidare gli skill presenti per
coprire aree eterogenee, come il
web ed il mobile, in cui il controllo
e la gestione siano centralizzati
e governati da piattaforme che
assicurino pattern metodologici
univoci e standard.
Quali strumenti mette a disposi-
zione IBM?
La proposta di IBM con Mobile-
First consiste in una gamma di
soluzioni tecnologiche che sin-
tetizzano questi concetti, ovvero
l’ottimizzazione dei costi attraver-
so un’organizzazione semplice e
razionale delle risorse in grado di
gestire problematiche IT nell’area
mobile. Il portfolio presenta solu-
zioni per semplificare lo sviluppo
di app secondo l’approccio ‘wri-
te once, run anywhere’, grazie a
Worklight; soluzioni per gestire
dispositivi aziendali e/o personali
in modo da garantire sicurezza e
applicazione delle policy aziendali,
con EndPoint Manger. E infine so-
luzioni per monitorare e analizzare
il comportamento delle app e de-
gli utenti con Tealeaf e garantire
qualità e sicurezza applicativa con
AppScan e IBM Access Manager.
Le componenti sono integrabili,
scalabili e modulabili a seconda
delle specifiche esigenze aziendali.
Quali sono le frontiere del futuro?
Per il futuro nuove frontiere si in-
travedono nell’utilizzo di tecniche
in ambito mobile, come la realtà
aumentata. I ricercatori IBM, ad
esempio, hanno presentato un
prototipo per le attività di manu-
tenzione, riparazione e revisione
(MRO) in modalità mobile, pro-
gettato per le case produttrici e
le aziende che forniscono e oro-
no manutenzione di macchinari di
alto valore, in settori come quello
aerospaziale, del gas e petrolio e
delle spedizioni. La tecnologia di
oggi e quella del prossimo futu-
ro, inoltre, saranno dominate dal
dialogo in ambito sensoristico: la
presenza dei sensori, in ambito
industriale, è diventata sempre
più pervasiva e buona parte del
business in futuro ruoterà intorno
alla capacità di interconnettere si-
stemi e macchine per condividere
informazioni.
Davide Albo, mobile business
development di IBM
luglio-agosto 2013