Executive Luglio - Agosto 2013 - page 72

piattaforme diverse dai Pc, orientate principalmente ai tablet Ap-
ple e Android. Queste estensioni contribuiscono in qualche mi-
sura a migliorare la connettività. Se l’esperienza non è di buon
livello, gli utenti aziendali tendono a usare l’interfaccia solo se so-
no costretti, una situazione contraria alle aspettative create in-
torno al Byod, che promette un miglioramento della produttivi-
tà e dell’efficienza.
Una soluzione tampone
Gli Hvd permettono agli utenti finali di mobilizzare efficacemen-
te le applicazioni Windows con un dispositivo Pc e meno effica-
cemente con una piattaforma mobile, a causa delle ridotte di-
mensioni dei display e delle inefficienze delle interfacce utente.
Gli Hvd possono essere utili per estendere l’accesso a un nu-
mero limitato di applicazioni aziendali che offrano un’esperienza
d’uso soddisfacente. Questa può essere una soluzione ‘tampo-
ne’ utile in attesa che l’azienda estenda il proprio supporto del-
le applicazioni mobili.
Le aziende interessate a espandere le possibilità di accesso de-
gli utenti dalle piattaforme mobili potranno utilizzare le tecnologie
Sbc (Server-based computing) già presenti sui sistemi aziendali
(come Citrix XenApp e Microsoft Remote Desktop Session Host
[RDSH]). In generale, l’uso di applicazioni distribuite via Sbc offre
agli utenti aziendali un’esperienza d’uso più intuitiva rispetto agli
Hvd, perché il software client lancia i contenuti direttamente in un
ambiente applicativo specifico, con un approccio simile al lancio
di una app nativa. La non corrispondenza tra le interfacce utente
rappresenta ancora un problema, ma in molti casi gli utenti non
hanno bisogno di navigare all’interno dell’ambiente Windows per
accedere ai contenuti di cui hanno bisogno.
Di fronte alla progressiva adozione del modello Byod, è impor-
tante comprendere lo spettro di funzionalità che gli Hvd possono
offrire. Un Hvd può offrire le tecnologie necessarie per il suppor-
to di un approccio Byopc, che tuttavia sono molto meno utili se
applicate all’intera gamma degli scenari Byod. Gli Hvd presen-
tano alcune limitazioni che in molti casi ostacolano la loro pene-
trazione nelle aziende. La più importante è la mancanza di una
modalità offline praticabile, in particolare per chi accede alle ap-
plicazioni Windows da una piattaforma o un dispositivo non Mi-
crosoft. Gli Hvd possono mobilizzare le app, ma la mobilità è so-
lo teorica senza un’adeguata connettività di rete.
Quando fare la scelta
Gli Hvd offrono una soluzione conveniente per configurare un
ambiente di lavoro sicuro e privato quando la loro tecnologia
supporta il tipo di utilizzo richiesto. Due dipendenze tecnologi-
che fondamentali sono l’accesso alla rete aziendale e un’imma-
gine del desktop virtuale interamente gestita, in contrasto con il
dispositivo di accesso non gestito.
La sicurezza è una delle considerazioni principali alla base dell’in-
teresse negli Hvd e con il modello Byod, queste si moltiplica-
no. Quando il reparto IT non riesce a controllare lo stato di sicu-
rezza di un dispositivo endpoint, si rendono necessarie ulteriori
forme di controllo. A questo riguardo le soluzioni Nac (Network
Access Control) e Nap (Network Access Protection), incluse le
Vpn Ssl (Secure Sockets Layer), assumono un’importanza fon-
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luglio-agosto 2013 
Miti e realtà dei modelli Byod e Hvd
Figura 1 - Priorità quando si considera l’implementazione di Hvd
154
143
122
114
87
62
47
43
32
0
20
40
60
80
100
120
140
160
Byod
Migrazioni Windows
Uffici remoti/Filiali
Telelavoratori
Sicurezza
Business Continuity
Compliance
Disaster Recovery
Altro
Percentuale di risposte
Fonte: Gartner
1...,62,63,64,65,66,67,68,69,70,71 73,74,75,76,77,78,79,80,81,82,...84
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