Executive Luglio - Agosto 2013 - page 32

e, terminato il lavoro, a verificarne lo stato ricontrollando il tutto
sempre via Rfid. Abbiamo in tal senso ottenuto un importante
miglioramento delle attività operative di tracciamento delle infor-
mazioni”. Tecnicamente il tag a radiofrequenza viene agganciato
a un’asola posta sul tappo del tubo, tramite fil di ferro, per poi
essere rimosso a chiusura del ciclo di assemblaggio.
A bordo delle navi
Stretto parente di questo progetto è quello navale, con proble-
matiche però diverse e più complesse. “Se nel caso dell’onshore
i magazzini risiedono all’aperto e non esistono problemi di spazi,
con anche chilometri quadrati disponibili nel deserto, nel caso
navale passiamo a spazi limitatissimi, con la nave appoggio che
trasporta i tubi e la nave principale che si occupa dell’installa-
zione delle condotte. La fase di riscontro deve in sostanza partire
da quando il tubo è disponibile per il caricamento seguendone
poi l’intero ciclo fino al momento della saldatura”, sottolinea Salvi.
La prima imbarcazione ad aver implementato questo sistema è
il CastorOne, l’ultima varata della flotta Saipem e descritta come
una nave a posizionamento dinamico per sviluppo di giacimenti
di idrocarburi in acque profonde, per posa condotte con tecnica
a S e per sollevamento. “Abbiamo sempre fatto uso di riscontro
dei tubi tramite delle ‘etichette’ ma qui il vantaggio è stato quello
di poter iniziare il processo a monte, in fase di caricamento dei
tubi a bordo”, continua Salvi. “Ogni pezzo deve essere riscon-
trato per sapere da che parte orientarlo e l’esatta sequenza del
montaggio, potendo poi risalire alle singole saldature lungo la
condotta. Sulle navi esiste però il problema dello spazio, perché
in sostanza i tubi vengono accatastati tutti insieme con il rischio
di rompere il tag se applicato esternamente. In sostanza l’idea
è stata in quella di posizionarli all’interno di ciascun tubo con
una forte calamita, riscontrandoli con un lettore a distanza, di
prossimità. A conclusione del processo il tag viene dunque ri-
mosso e riutilizzato”. Il progetto ha previsto una fase di collaudo
a bordo successiva a quella svolta presso il sito di Cortemag-
giore a Piacenza, dove è stata effettuata una sperimentazione
congiunta insieme a chi si occupa delle tecniche di saldatura
indirizzate al CastorOne. “La persona a bordo – aggiunge Salvi
Il dato che VALE grazie all’IT
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