Executive luglio - agosto 2011 - page 72

Ringraziamo i lettori per l’attenzione con cui seguono e tengono viva questa corrispondenza con gli analisti sui temi più importanti per le aziende che operano con
l’
ICT
. Invitiamo tutti a inviare quesiti, sottoporre problemi, richiedere consigli, indicando se si desidera veder citato il nome della persona o dell’azienda che scrive.
Gli analisti risponderanno sollecitamente, sul primo numero raggiungibile di
EXECUTIVE.IT
, alle domande che possono riguardare un numero più ampio di lettori.
E-mail:
FILO
Molti manager IT cercano di gestire la
problematica del “big data” focalizzan-
dosi sugli aspetti quantitativi dei dati ma
escludendo le molte altre dimensioni
della gestione delle informazioni. In que-
sto modo non fanno che rinviare a un
momento successivo la risoluzione di
problemi tutt’altro che trascurabili.
L’espressione “big data” viene comu-
nemente usata per definire la crescita
esponenziale, la disponibilità e l’utilizzo
delle informazioni in un futuro caratteriz-
zato da una grande ricchezza di dati. Il
termine “big data” pone un accento eccessivo sul problema
del volume delle informazioni (in tutti gli aspetti, che vanno dallo
storage alla trasformazione, al trasporto e all’analisi dei dati).
L’espressione “big data” è anche fortemente sbilanciata verso
le problematiche attuali e può portare a decisioni poco lungi-
miranti, che rischiano di penalizzare l’architettura informativa
aziendale e di ostacolare le iniziative dei manager dirette a
espanderla e a modificarla in risposta alle esigenze di busi-
ness.
I responsabili delle informazioni sono spesso tentati di con-
centrarsi esclusivamente sul problema del volume, mentre in
realtà i rischi riguardano anche la perdita di controllo sugli
aspetti legati all’accesso e alla qualificazione dei dati. Secondo
Gartner, un’attenzione troppo concentrata rischia di rendere
necessario un nuovo investimento di grande entità dopo due
o tre anni per affrontare le altre dimensioni dei “big data”.
Le discipline e le tecnologie attualmente in uso per la gestione
delle informazioni non sono semplicemente in grado di gestire
tutte queste dinamiche. I responsabili delle informazioni de-
vono sostanzialmente riconsiderare il proprio approccio ai dati
Mark Beyer,
Research Vice
President
Big data: aspetti quantitativi e qualitativi
Come gestire il problema della crescita esponenziale delle informazioni?
con una pianificazione che tenga conto di tutte le dimensioni
della gestione delle informazioni. La domanda di accesso alle
vaste risorse dei “big data” offre ai responsabili delle informa-
zioni un’ottima occasione per cambiare il modo di utilizzare i
dati all’interno dell’azienda. I manager IT hanno il compito di in-
formare adeguatamente le proprie controparti aziendali su que-
ste problematiche e di predisporre un certo grado di controllo
e coordinamento per evitare che l’opportunità dei “big data” si
perda nel caos e finisca per generare rischi di compliance, au-
mentare i costi e frammentare ulteriormente le fonti di informa-
zioni.
A livello mondiale, il volume dei dati cresce con una progres-
sione minima del 59% l’anno. Tuttavia, benché il volume rap-
presenti un problema significativo per la gestione dei “big data”,
è importante che i manager aziendali e IT prestino la necessa-
ria attenzione anche agli aspetti legati alla varietà e alla velocità
dei dati.
Volume.
L’aumento del volume di dati all’interno dei sistemi
aziendali è causato sia dai nuovi tipi di dati che dalle transazioni
e da altri tipi di dati tradizionali. Un volume eccessivo comporta
problemi di storage, ma un eccesso di dati rappresenta un
problema rilevante anche per i processi di analisi.
Varietà.
I manager IT hanno sempre trovato difficile convertire
i grandi volumi di dati transazionali in decisioni e oggi esistono
più tipi di informazioni da analizzare, soprattutto quelle prove-
nienti dai media sociali e dai dispositivi mobili (dati contestuali).
La varietà deriva dall’eterogeneità delle diverse tipologie di dati,
che possono includere tabelle (database), dati gerarchici, do-
cumenti, e-mail, dati di misurazione, video, immagini fisse, dati
audio, dati sui movimenti azionari, transazioni finanziarie e molto
altro ancora.
Velocità:
questo aspetto riguarda i flussi di dati, la creazione
di record strutturati e le possibilità di accesso e distribuzione
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