Office Automation settembre 2013 - page 14

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settembre 2013
il furto di identità. In questo am-
bito le risorse umane possono
applicare policy aziendali che
limitano l’accesso ai social net-
work, selezionando quelli più o
meno utili o impostando fasce
orarie di utilizzo”.
“Qui entra in gioco anche il pat-
to tra azienda e dipendente che
deve essere basato sulla reci-
proca fiducia, serietà e corret-
tezza”, ha aggiunto Baccini. “I
social network sono uno stru-
mento formidabile per aggior-
narsi anche tra colleghi e persone che comunque
hanno un legame con il business. Se poi in orario di
lavoro si sta invece in contatto con le ex fidanzate
allora si rompe quel patto di cui dicevo prima. Te-
nendo comunque sempre in mente che la persona
è misurata sui risultati e sui comportamenti coe-
renti con i valori e la cultura aziendale. Ma questa
fiducia, ribadisco, deve comunque essere ripagata”.
Sul fronte utilità professionale di alcuni social net-
work, Maúti resta comunque un po’ cauta: “Sicura-
mente LinkedIn ha una sua ottima valenza ma credo
che la ipercondivisione delle informazioni offerta
da Facebook così come da strumenti social anche
interni alle aziende abbia una sua logica solo per
chi opera in alcuni settori, come quelli in cui la cre-
atività ha un’importanza centrale”. “Certamente un
designer può utilizzare Facebook per confrontar-
si con il pubblico e capirne i gusti. Lo stesso però
non vale per chi si occupa di processi produttivi”,
ha ribadito Ornito. Secondo
Baccini bisogna però notare
che strumenti come Linkedin,
Twitter e Facebook possono in
certi casi rivelarsi fondamentali
per un’azienda: “Oggi il cliente
è informato ed è lui che cerca
il contatto. Si confronta prima
con altri colleghi, chiede infor-
mazioni in giro, va a parlare con
chi aveva lo stesso problema,
si informa su quanto ha speso
e se il suo fornitore è stato o
meno bravo”. Quindi è inevita-
bile che se ne tenga conto per avere il polso della
situazione su quanto accade.
Ma i dati dei social network vengono utilizzati an-
che in modo incrociato per creare quella che è la
cosiddetta ‘social influence’ che una data persona
ha. E’ il caso di Klout, che costruisce una classifi-
ca basandosi su diversi fattori, dall’interazione alla
condivisione di contenuti agli apprezzamenti per
quanto pubblicato. “E’ un tema interessante e da
approfondire, anche se permangono nel contempo
alcuni dubbi”, ha commentato in tal senso Ornito.
“Anche la capacità di influenza di una persona va-
ria se deve occuparsi di marketing piuttosto che
di amministrazione”, gli ha fatto eco Maúti. In ogni
caso tutto il panel di partecipanti ha concordato
sul fatto che la cosa più importante quando si sta
facendo selezione rimane, al di là di quanto può
emergere dal colloquio, la capacità professionale di
una persona e andare a ‘sbirciare’ sul relativo pro-
filo Facebook non è comunque una cosa utile per
valutarla e, anzi, può essere fuorviante.
Le soluzioni a supporto dell’HR
L’ultimo argomento di confronto della tavola rotonda
ha riguardato l’utilizzo delle soluzioni e dei servizi
informatici a supporto delle operazioni legate alle
risorse umane. Tutti in generale hanno strumenti e
portali dedicati alla gestione cedolini, ferie e pre-
senze. Anche se Maúti spiega come nella realtà
dove opera vengono distinte l’area amministrazio-
ne da quella di effettiva gestione e sviluppo delle
risorse, per cui le piattaforme non solo sono tenute
separate ma nel secondo caso si preferisce ancora
lavorare con il contatto diretto. “Integrando tutto
alla fine si arriva ad avere in memoria una serie di
dati che dopo pochi anni non sono più utili, al di là
del tempo che ci vuole per poi analizzarli e studiar-
li. Io penso sia invece più opportuno privilegiare la
relazione, parlare e discutere di persona. Insomma,
meglio essere tecnologicamente più indietro su
La voce degli utenti
»
»
In passato, generalmente,
in molte aziende
il capo area veniva nominato
in quanto miglior venditore.
Per cui si finiva per perdere
un buon venditore e acquisire
un pessimo capo area.
Di fatto sono due mestieri
diversi e il nostro compito
è appunto quello di aiutare
il management nella scelta
delle persone più corrette
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