Office Automation Ottobre 2013 - page 46

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ottobre 2013
ha la possibilità di utilizzare i nostri servizi in piena
autonomia e completa modalità self service. Molte
aziende di questa fascia certamente lo fanno, una
cosa che mi ha piacevolmente sorpreso, ma per
noi uno dei punti fondamentali sul quale abbiamo
investito maggiormente è quello dei nostri partner.
Ci permettono di essere più presenti sul territorio,
di o rire un supporto concreto ai clienti, miglioran-
do da un lato il nostro servizio ma dando anche a
loro la possibilità di ridurre il tempo di sviluppo di
una applicazione per il cliente finale. I partner io li
definisco dei facilitatori.
Qual è il modello che seguite in tal senso?
Parliamo di due tipologie di partner. La prima è
quella dei Consulting Partner che include consu-
lenti e system integrator, che vanno dagli opera-
tori globali – come per esempio Accenture e Cap
Gemini - a quelli come la già citata Storm Reply
– fino ai più locali. C’è da dire che pur essendo il
loro numero in crescita, quelli con i quali abbiamo
un rapporto continuativo in Italia non superano la
decina perché nella selezione ci siamo concentrati
su determinati criteri di qualità da rispettare, che
devono essere elevati, e tutti hanno ormai una espe-
rienza importante nell’uso delle nostre tecnologie.
La seconda categoria di partner sono i Technology
Partner rappresentati in primis dagli ISV, che hanno
un loro prodotto o erto as a service, appoggiato ai
nostri servizi come base infrastrutturale; di alcuni
non abbiamo dovuto nemmeno fare il recruiting in
quanto sono stati loro a sceglierci. Un esempio di
Technology Partner è New Vision, realtà specializ-
zata nell’Enterprise Content Management: ha un
prodotto che consente di gestire i contenuti delle
imprese, organizzarli in streaming audio video, ap-
poggiandosi appunto ad AWS.
Una delle critiche che vengono fatte ai servizi
cloud riguarda l’aspetto della sicurezza. Cosa ha
da dire su questo particolare punto?
La sicurezza è il nostro focus primario dove viene
concentrata una gran parte dei nostri investimenti.
Abbiamo ottenuto una serie di certificazioni che
danno garanzia agli utenti in questo senso. E non è
da sottovalutare che abbiamo clienti come Nasdaq
e Shell che hanno esigenze di sicurezza estrema-
mente elevate. Per cui, quando aggiungiamo del-
le funzionalità per questi clienti automaticamente
esse sono a disposizione di tutti gli altri, da quelli
grandi a quelli piccoli. E’ questo in sostanza uno
dei benefici del cloud pubblico.
Cloud Computing: parla Amazon Web Services
cellenze come per esempio il servizio musiXmatch,
un’applicazione mobile, per desktop, Spotify o ta-
blet che permette di riconoscere una canzone e
mostrare in tempo reale il relativo testo che scorre.
In questo caso parliamo di una realtà che necessita
di un ambiente snello partendo da una infrastruttu-
ra che nel corso del tempo si è arricchita arrivando
oggi a 15 milioni di utenti. E ancora sempre italiana
è Spreaker che permette agli utenti di creare una
propria radio con trasmissioni in streaming live o
registrazioni. Poiché voleva distribuire la piattaforma
a livello mondiale con le massime performance ha
e ettuato una implementazione nei nostri diversi
data center regionali in modo da essere il più vicina
possibile ai propri utenti.
Va bene l’infrastruttura o erta come servizio, ma
anche quando si lavora sulla cloud non si può pre-
scindere da altri tasselli a partire da quelli di svi-
luppo e supporto...
E ettivamente esistono diverse tipologie di esigenze
che possono mutare da azienda ad azienda. Parten-
do dalle startup, sicuramente si tratta di realtà più
autonome che conoscono molto bene la tecnolo-
gia e hanno bisogno solo di un supporto puntuale
quando contattano i nostri specialisti. Sempre su
questo fronte, inoltre, lavoriamo molto con ventu-
re capital e incubator, che aiutano a sviluppare le
applicazioni e supportano anche nella parte di ge-
stione dell’infrastruttura. Contestualmente o riamo
anche workshop dedicati. La parte enterprise dal
canto suo prevede richieste diverse e non sempre si
Il caso Imperia & Monferrina
A seguito della fusione tra i due produttori di mac-
chine per la pasta Imperia e Monferrina avvenuta
nel 2010 è stato avviato un progetto per dar vita a
una nuova infrastruttura comprensiva di un ERP in
grado di unificare le informazioni di gestione interna
ed esterna, in meno di sei mesi. Con il contributo di
Storm Reply, uno degli Advanced Consulting Partner
dell’AWS Partner Network, è stato scelto di adottare
Amazon Web Services (AWS) dove far funzionare la
piattaforma di applicazioni enterprise Oracle eBusi-
ness Suite. È stato quindi usato AWS Import/Export
per impostare i dati destinati alla creazione di server
virtuali su Amazon Elastic Compute Cloud e il fun-
zionamento su Amazon Elastic Block Store (Amazon
EBS). Amazon Elastic Load Balancing (Amazon ELB)
viene invece impiegato per gestire la disponibilità tra
le varie availability zones in Europa.
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