Office Automation Ottobre 2013 - page 49

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ottobre 2013
buoni e un consolidamento molto più
e ciente. Noi abbiamo fatto lo stesso
a livello di sottosistemi di storage”. Si
parla quindi di array che architettural-
mente seguono l’idea di un pacchetto
di soluzioni ibride che possono utiliz-
zare unità Flash così come Hard Disk
a seconda delle esigenze.
“Non è però solo una questione di har-
dware”, ha continuato Napolitano. I
chip multicore ad esempio li hanno un
po’ tutti (i nuovi sistemi EMC utilizza-
no quelli Intel Sandy Bridge) ma con il
software MCx riteniamo di aver com-
piuto un passo rivoluzionario in termini
di gestione”. La novità riguarda in tal senso anche
quella parte che si deve occupare operativamente
della gestione dei workload, grazie a un approccio
multithread e con funzionalità di load balancing,
sfruttando appieno la potenza a disposizione grazie
ai processori presenti nei sistemi, senza generare
quindi sprechi elaborativi. In pratica viene com-
piuta una ottimizzazione tale per cui i servizi dati
vengono distribuiti attraverso tutti i core installa-
ti. “Non è però solo una questione di prestazioni
ma anche di costi per cui con questa nuova solu-
zione riusciamo a oŽrire le stesse a circa un terzo
del prezzo”, ha aggiunto Napolitano. Andando nel
dettaglio dei prodotti, diversi sono quelli introdotti
da EMC. Napolitano in fase di presentazione si è in
particolare soŽermato sulla soluzione VNX-CA (Con-
tinuous Availability) e sulla configurazione VNX-F,
quest’ultima al 100% basato su dischi flash a stato
solido per andare incontro alle esigenze degli am-
bienti che necessitano delle più alte prestazioni e
basse latenze per periodi di tempo prolungati. Ad
essi si a ancano poi i modelli VNX5200, VNX5400,
VNX5600, VNX5800, VNX7600, VNX-8000. Ed è
su questa intera nuova gamma che si basano oggi
le architetture di riferimento VSPEX che ora rad-
doppiano il numero di macchine virtuali supportate
mantenendo invariato l’investimento fronte azienda
utente. Tra le novità presentate ci sono il supporto
per Citrix XenDesktop 7, i nuovi rilasci per VMware
vSphere 5.5 e Horizon View 5.2, Microsoft SQL Server
2012, Sharepoint 2013 ed Exchange 2013 e Oracle
11g. Ad esse si a ancano anche quattro nuove con-
figurazioni relative a due nuove soluzioni. La prima è
End User Computing (su XenDesktop 7 e Microsoft
Hyper V), la seconda Continuos Replication (EMC
Recoverpoint). “VSPEX sta andando molto bene
e già oggi vanta circa 3.600 implementazioni nel
mondo tra 3.000 clienti e 1.500 partner”, ha com-
mentato
Jeremy Burton
, Executive Vice President
of Product Operations, Solutions and
Marketing di EMC, mettendo l’accento
su aspetti quali semplicità, e cienza e
flessibilità e passando poi a illustrare
ulteriori tecnologie nel corso dell’e-
vento milanese, questa volta in ambito
cloud di varia natura, quindi pubblici,
privati e ibridi. A cominciare da ViPR,
una piattaforma Software-Defined Sto-
rage della quale si parlava già da tem-
po e formata dalle componenti ViPR
Controller e ViPR Object Data Servi-
ces. “Introduciamo sostanzialmente un
cambiamento radicale nella gestione
degli array virtuali”, ha sottolineato
Burton commentando funzionalità come quelle di
provisionig, self service, reportistica e automazione
oŽerta dalla soluzione. Nel dettaglio ViPR Control-
ler permette di gestire le infrastrutture storage già
esistenti mentre a ViPR Data Services sono a da-
ti i dati che vi risiedono, supportando sia soluzioni
EMC che di terze parti.
Una cloud semplice e sicura
Una particolare anteprima è stata poi riservata a
Poject Nile, un’iniziativa ancora in fase di sviluppo
e disponibile il prossimo anno con la quale EMC
vuole dare in mano a dipartimenti IT così come a
service provider gli strumenti per erogare servizi
storage alla stregua di quelli cloud pubblici, man-
tenendo però quelle caratteristiche di sicurezza
e a dabilità ritenute proprie di quelli privati. “La
scelta del public cloud è in generale legata alla fa-
cilità di acquisto e utilizzo”, ha aŽermato Burton.
“La nostra idea è di portare direttamente nei data
center un approccio Web Scale Storage. E questo è
appunto Poject Nile”. In breve esso viene descritto
dal management EMC come un progetto destina-
to a rendere senza soluzione di continuità e alta-
mente automatizzata l’esperienza utente che va
dall’acquisto all’installazione fino all’utilizzo dello
storage. Si vuole quindi rendere semplice e rapido
l’accesso a livello di blocco, file e oggetto in base
alle necessità di workload del cliente, oŽrendo an-
che i benefici propri del public cloud in termini di
scalabilità distribuzione ed elasticità. Dal punto di
vista tecnico, per andare incontro agli sviluppato-
ri, Project Nile potrà supportare API standard di
varia tipologia quali Amazon Simple Storage Ser-
vice (S3), OpenStack Swift, HDFS ed EMC Atmos,
semplificando di conseguenza la migrazione delle
applicazioni tra nuvola pubblica e privata.
Richard Napolitano, President
of Unified Storage Division diEMC
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