56
aprile 2013
pleta per ciascuno dei tre layer, partendo da quello
infrastrutturale (annoverando già una trentina di
modelli abilitati), fino alla possibilità di avere an-
che controller layer, application layer e API aperte
per integrare soluzioni di partner o di altri ven-
dor. Per favorire un’evoluzione adeguata e basata
sulle specifiche esigenze mettiamo a disposizione
dei clienti i transformation experience workshop,
che prevedono in primis una valutazione congiunta
sull’impatto che ogni cambiamento può avere su
persone, processi e tecnologie, e a seguire un più
specifico network provisioning assessment, volto a
verificare le reali capacità di provisioning del clien-
te e a capire il dierenziale in termini di business
e la maggiore agilità per i primi benefici SDN. Gra-
zie anche a questo approccio HP Networking sta
avanzando in termini di nuovi clienti e di market
share. All’interno di HP il business networking è in
crescita, nonostante un contesto economico e di
mercato oggettivamente dicile.
Alberto Degradi
, Cisco - Seguiamo un approccio tec-
nologico agnostico, cioè stiamo sviluppando diverse
opzioni che riteniamo diano la flessibilità di scelta
ai clienti in base ai propri requisiti. Cisco One è un
framework di riferimento che include tutto quello
che serve per realizzare una rete SDN. In primis lo
sfruttamento della parte di intelligenza intrinseco
alla rete creando una interfaccia programmabile in
grado di interoperare tra la parte hardware e sof-
tware. Poi abbiamo delle partnership per soluzioni
emergenti con il mondo dell’industria e dell’acca-
demia, e attività coordinate con gli organismi di
standardizzazione. E qui si lavora su componenti
basate su OpenFlow e sviluppo concordato con gli
enti di standardizzazione e le accademie. L’ultimo
punto riguarda la parte di multitenancy, scalabilità
e virtualizzazione dove stiamo lavorando in moda-
lità multi hypervisor. Queste cose le portiamo sul
mercato con casi di studio in mercati specifici e
provando internamente le tecnologie che svilup-
piamo sulla nostra rete nel mondo.
Fabio Andreini
, Brocade - Brocade è attiva su tutti
e due gli orientamenti, sia che si tratti di virtualizza-
zione totale, con un router virtuale installato su una
macchina virtuale o fisica (Vyatta), sia che si tratti di
virtualizzazione della parte di controller dove agisce
su vari fronti. I prodotti possono funzionare in modo
ibrido per cui la singola porta, a seconda del flusso
che riceve, può funzionare in modalità OpenFlow o
in modalità tradizionale, anche su porte a 100G. Uno
dei requisiti fondamentali per l’adozione di SDN è
la semplificazione fisica delle reti per l’agevolazio-
ne del traco est ovest. Attraverso la tecnologia
VCX supportata sulla gamma VDX, viene creata una
topologia di rete piatta, collassando i due livelli di
accesso e aggregazione, creando una nuvola chia-
mata Ethernet Fabric. All’interno di questo fabric,
tutti i percorsi vengono utilizzati per bilanciare il
traco o reindirizzarlo nel caso di fault di un link.
Il sistema, pur evitando l’utilizzo di protocolli tra-
dizionali di routing e di loop detection (STP) al
suo interno, sulle porte esterne si comporta come
una normale rete ethernet, restando perfettamente
compatibile e aggregabile alle normali strutture di
rete esistenti. Una sorta di cloud nel cloud. Il tutto
supporta un plug-in che permette il colloquio con
il protocollo di orchestrazione OpenStack. Inoltre la
società può vantare installazioni di apparati in pro-
duzione che supportano Open-
Flow su porte 100G ed è infine
molto attiva nella ricerca e nel-
lo sviluppo SDN, capeggiando
anche uno dei relativi gruppi di
lavoro (Forwarding Abstraction
Working Group).
Antonella Santoro
, Allied Telesis
- Noi lavoriamo con le end user
community. In sostanza abbiamo
deciso di costituire dei gruppi di
utenti finali più o meno omoge-
nei, secondo diversi criteri, con i
quali ci stiamo confrontando per
comprendere quali siano le esi-
genze principali che possono poi
rappresentare eettivamente i
driver per gli investimenti nella
Tavola Rotonda – Networking