53
aprile 2013
Alberto Degradi
, Cisco - In questo momento non
c’è un vero consenso sulla definizione di SDN e ci
troviamo di fronte a diversi approcci. Si tratta di
un trend estremamente rilevante che avrà il suo
sfogo nei prossimi anni ma bisognerà basarsi su un
modello di riferimento con tre punti fondamentali.
Primo avere API unificate per la programmazione
della piattaforma di rete; secondo, avere soluzioni
basate sulla parte controller agent, con disaccop-
piamento della parte fisica da quella logica; terzo,
provisioning e orchestration, con maggiore dispo-
nibilità delle risorse di rete e loro orchestrazione in
base agli obiettivi da raggiungere e quanto la rete
sta ‘vivendo’ in quel momento. I vantaggi sono uno
sfruttamento molto migliore delle stesse risorse di
rete, virtualizzazione, unificazione e consolidamen-
to dell’infrastruttura con ricadute anche sulla parte
operativa, e più rapidità nel provisioning. In tutto
questo la rete sarà più pronta a supportare determi-
nati SLA, grazie alla centralizzazione e alla capacità
di estrarre informazioni. Ci sono casi già realizzati
che hanno portato alla realizzazione di data center
multitenancy in ambito cloud, alla capacità di ade-
guare la rete a SLA diversi per i clienti, fronte servi-
ce provider, e di realizzare sull’infrastruttura fisica
una propria rete virtuale, fronte imprese. In questo
ambito il nostro modello di riferimento si chiama
Cisco One, con tutto integrato all’interno di questa
soluzione, e i sistemi operativi di rete pronti per la-
vorare in modalità tradizionale piuttosto che SDN.
Fabio Andreini
, Brocade - Citando ciò che ha gui-
dato l’idea di Open Flow significa letteralmente
aprire l’hardware, cercare di estrarne l’intelligenza
e renderlo il più semplice possibile, proprio perché
la rete è arrivata a livelli di complessità enorme per
stare al passo con le esigenze del business. L’aspet-
to fondamentale e il punto di partenza dell’SDN è
quindi la semplificazione e la standardizzazione di
interfacce che permettano di progettare e variare
reti super complesse, con l’utilizzo di controller, per
adattarle in modo dinamico al modello di business
contingente. In questo ambito esistono due scuo-
le di pensiero. La prima tradizionalista che vuole
la separazione del control plane dal data plane e
quindi la virtualizzazione solo della parte di con-
troller. La seconda che invece punta alla completa
virtualizzazione. Questo secondo orientamento fa
sorgere delle domande circa le performance che si
otterranno portando tutto su un server standard.
Uno dei timori più sentiti riguarda il budget richie-
sto dal cambiamento radicale ed è su questo fronte
che occorre focalizzare gli sforzi. Brocade è molto
attiva sul fronte SDN, ma soprattutto è sensibile al
po’ di anni questa tecnologia restituisce la giusta
dignità all’argomento rete e dà voce a un’esigenza
di semplificazione e flessibilità. Opportunità per
vendor e imprese, dove finora la rete non è stata
adeguatamente considerata dall’IT, sospesa tra la
domanda se rappresentasse un enabler o un collo di
bottiglia. Per troppi anni il networking è stato l’ele-
mento più trascurato dell’IT, ritenuto ingiustamente
non così strategico. SDN finalmente fornisce la ri-
sposta economica e tecnologica, potendo giocare
il ruolo di abilitatore per carrier ed imprese e non
rappresentando più solo un costo da minimizzare.
Andando oltre l’orizzonte temporale dell’ammorta-
mento della spesa, può valer quindi davvero la pena
investire e dimostrare di essere capaci di sposta-
re il paradigma dal mantenimento delle luci acce-
se sull’innovazione. Rappresenta un di‰erenziante
competitivo e permette di smettere di preoccuparsi
dell’hardware e di focalizzarsi sui servizi e sullo svi-
luppo di applicazioni, o‰rendo agilità e semplicità
e quindi permettendo ai vari comportamenti della
rete di adeguarsi, parlare lo stesso linguaggio e se-
guire la logica e le esigenze del business in modo
dinamico. Bisogna però anche dire ciò che SDN non
è, ossia semplice trasferimento delle funzioni net-
work su una piattaforma software o una macchina
virtuale, oppure il rendere disponibili dei protocolli
proprietari con delle API aperte. E non è nemmeno
la fine dell’innovazione dell’hardware. È invece un
semplificatore, un di‰erenziante competitivo molto
forte, per creare una rete più flessibile ed agile. Un
vantaggio è quello del controllo centralizzato in un
ambiente multi-vendor, nonché orchestrazione e
automazione per rendere tutto più agile e sempli-
ce, maggiore aˆdabilità e sicurezza. Tutto questo
si traduce in una migliore esperienza per l’utente
e nella possibilità di creare rapidamente maggiori
servizi on demand.
Fabio Andreini, presales manager Italia&Iberia di Brocade
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