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spetto a questa prima esperienza, quelli futuri saranno un po’
più organici, ma tutti multidisciplinari. Vorrei mantenere vivo lo
stile che ha contraddistinto questa esperienza: molto informale,
un po’ giocoso, molto aperto al confronto e alla costruzione sulle
esperienze e i contributi di tutti. Penso che sul lavoro si debba es-
sere seri, ma non seriosi, se no che noia! E poi, come mi aveva
insegnato un vecchio capo trent’anni fa: “lavorare divertendosi,
divertirsi lavorando!”
Penso che tutto questo ci dia delle fondamenta molto solide per
essere ‘time to market’ e davvero tempestivi nel capire che cosa
ci serve in azienda. Non credo che si possano davvero antici-
pare i fabbisogni del business, ma certamente essere tempestivi
nel soddisfarli.
Le attività che avete messo in campo, dal nuovo data cen-
ter al nuovo modello di sourcing porteranno ancora nuova
efficienza. L’avete quantificata?
Come ho detto poc’anzi, le fasi iniziali del programma di trasfor-
mazione
(dal 2006 al 2010, ndr)
si sono concentrate sul rag-
giungimento di obiettivi di efficienza, la seconda fase, dal 2011
al 2014 è invece centrato sull’abilitazione della trasformazione e
del miglioramento continuo dei servizi IT. Detto questo, la nostra
azione produrrà un’efficienza extra, quasi inaspettata, che ci per-
metterà di continuare a investire in innovazione anche in futuro.
Venendo ai numeri: con il nuovo data center risparmieremo circa
2,5 milioni di euro all’anno per MW consumato rispetto alla si-
tuazione corrente. All’inizio quando il data center andrà in pro-
duzione prevediamo di avvicinarci a un consumo di 10 MW di
potenza assorbita, ma può arrivare a 30 MW, il che dà un’idea
precisa dell’entità del risparmio che potremo ottenere.
Inoltre, la razionalizzazione infrastrutturale ci dovrebbe portare a
una riduzione della spesa corrente di circa 13 milioni all’anno e il
nuovo modello operativo ribilanciato tra insourcing/outsourcing
contribuirà per altri 18 milioni di euro all’anno.
Quindi il risparmio che pensiamo di poter raggiungere dal 2014
in poi è intorno ai 50 milioni di euro all’anno, rispetto ai costi pro-
iettati al 2014 con le soluzioni correnti. Se poi avessimo sbagliato
per eccesso d’ottimismo il business case anche del 30%, in ogni
caso si tratterebbe comunque di importi molto rilevanti....
Quali sono invece i progetti che il business oggi vi chiede di
sviluppare in parallelo al vostro programma di IT Transfor-
mation?
Le richieste sono tante e posso fare qualche esempio. L’estero
diventa una leva fondamentale per mantenere delle quote ele-
vate di vendita nel mercato del gas. Speriamo quindi di poterci
giocare bene una partita in altri Paesi come Belgio, Francia, Ger-
mania. Abbiamo, infatti, anche acquisito aziende locali per svi-
luppare questo mercato.
Come IT, la tentazione di dire che abbiamo già in casa, central-
mente, tutto ciò che serve per supportare lo sviluppo del busi-
ness è forte, ma credo che se ci muovessimo con una logica da
colonizzatori commetteremmo un gravissimo errore. La centra-
lizzazione sarà applicata dove i benefici di efficienza saranno evi-
denti, ma non a scapito della flessibilità e della capacità di
operare in modo competitivo sui mercati locali.
Ci muoviamo quindi con un ridisegno delle infrastrutture di que-
ste realtà, definendo bene cosa centralizziamo e che cosa la-
sciamo in periferia. Rivediamo il modello di erogazione del
servizio con l’ottica di dare benefici, ma nessuno svantaggio.
Un altro esempio è rappresentato dal mercato retail del gas e
dell’energia: con la liberalizzazione del mercato la competizione
tra i diversi operatori è molto accesa e c’è ovviamente una corsa
da parte di tutti ad accaparrarsi i clienti. Qui però le logiche di
altri mercati liberalizzati negli anni passati, come per esempio la
telefonia mobile, non si possono applicare sic et simpliciter.
L’energia ha un costo alla fonte e ha una marginalità piuttosto
bassa e certe logiche promozionali non sono applicabili, pena la
distruzione di valore per periodi piuttosto lunghi.
Quindi il cliente va conquistato offrendo un servizio migliore dei
concorrenti: multicanale, comodo per tutte le tipologie di utenza;
l’ICT in questo contesto può fare molto.
luglio-agosto 2012
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