2. In che modo si evolveranno le tecnologie, le piatta-
forme di sviluppo e le architetture che rendono possibili
e supportano le applicazioni mobili?
Una seconda ondata di fornitori innovativi, che basano la pro-
pria forza sulla maturazione delle tecniche di compilazione in-
crociata per Web e cloud, è in competizione per acquisire lo
status di fornitore di primo piano di piattaforme di applicazioni di
consumo mobili (Mcap). Questa tendenza ha subito un’accele-
razione nel 2010, in particolare per quanto riguarda l’Html5, e le
aziende hanno aumentato gli investimenti (sebbene in modo più
modesto) anche nelle piattaforme, negli strumenti per lo sviluppo
di piattaforme di applicazioni aziendali mobili (Meap) e nelle piat-
taforme di applicazioni mobili in pacchetto. Trattate dal 1998 al
2002 come “gateway di applicazioni wireless” e dal 2002 al 2008
come “gateway di accesso multicanale”, le piattaforme Meap
hanno completato la propria maturazione da “scatole di parti e
strumenti” decisamente incomplete ad ambienti di sviluppo com-
pleti e strettamente integrati in grado di gestire l’intero ciclo di
vita dello sviluppo e dell’implementazione di applicazioni mobili.
Lo sviluppo inter-piattaforma sta diventando sempre più impor-
tante e fa salire i requisiti per le offerte Meap ed Mcap. Ma non
ci sono solo le piattaforme di sviluppo: anche le tecnologie di
rete, le innovazioni negli schermi e nei display, gli app store, le
metodologie di input, la augmented reality e i sensori consenti-
ranno la realizzazione di nuove capacità o estensioni per le ap-
plicazioni mobili.
In che modo si evolveranno le tecnologie, le piattaforme di svi-
luppo e le architetture delle applicazioni mobili, e come influiranno
sull’approccio di sviluppo complessivo e sui curriculum di com-
petenze necessari? Le organizzazioni che in precedenza opta-
vano per ridurre al minimo lo sviluppo di applicazioni mobili na-
tive sono state spinte a riconsiderare la propria posizione dalla
popolarità degli app store. Gli app store presentano due livelli di
complessità: per le app che si rivolgono ai consumatori, c’è la ne-
cessità di fornire più app store, o di selezionare fornitori o piat-
taforme di aggregazione. Per le app aziendali, invece, si avverte
l’esigenza di creare app store privati.
Allo stesso tempo, l’incremento del peso delle piattaforme di svi-
luppo mobile e del middleware significa che i fornitori di software
indipendenti (Isv) nell’ambito dei Crm, dell’Erp e della gestione
della supply chain (Scm) saranno in grado di creare con più fa-
cilità utili estensioni mobili per le proprie linee di prodotti. Si tratta
di un netto miglioramento rispetto ai precedenti tentativi, che si
affidavano soltanto alle tecnologie di sincronizzazione di portali o
database. Oltre allo sviluppo, l’adozione e l’interesse di tecnolo-
gie legate alla geo-localizzazione, comprese quelle basate su reti
cellulari, Lan wireless (Wlan) e Gps Gis, continueranno a fornire
opportunità per aumentare le capacità delle applicazioni mobili.
La virtualizzazione, nonché le innovazioni nelle tecnologie dei
rich-client, della radio e delle Session Initiation Protocol (SIP) de-
finiti dal software verranno prese in considerazione sempre più
spesso per il loro possibile impatto di lungo periodo sulle capa-
cità delle applicazioni mobili.
• Le ricerche di Gartner.
Nel corso del 2011 l’analisi si è occu-
pata delle implicazioni del lancio di reti di cellulari di terza ge-
nerazione (3G), dell’evoluzione di lungo termine, delle reti di
quarta generazione (4G) e Wlan in aree quali il video mobile,
delle architetture mobili (compresi i dispositivi sottili, spessi,
ricchi, in streaming, di messaging e senza client), dei sensori
e delle tecnologie di geo-localizzazione. L’obiettivo è valutare
luglio-agosto 2011
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