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Officelayout 156
gennaio-marzo 2014
I capitali dell’ufficio collaborativo
Le dinamiche del mercato immobiliare sono state al centro
dell’intervento di
Marco Marcatili, analista economico di No-
misma
, che si occupa di studiare l’evoluzione dei sistemi eco-
nomici, con riferimento al contesto urbano e ai mutamenti
del territorio, e di valutare l’impatto di scelte pubbliche e
private sull’economia reale.
“La ripresa si annuncia debole e non in grado di riportare,
nel giro di qualche anno, il benessere dei cittadini italiani
ai livelli pre-crisi, ha puntualizzato Marcatili. Gli scenari di
ripresa elaborati dai previsori prospettano un progressivo
rialzo dell’attività economica, ma molto lento ed esposto a
rischi. Dalla crisi si possono avere però importanti indica-
zioni per il settore del building”.
L’Osservatorio sul mercato immobiliare di Nomisma evidenzia
per il terziario una trasformazione indotta da nuovi driver
della domanda e dal riposizionamento richiesto a livello in-
ternazionale. Le ragioni che relegano il nostro Paese su po-
sizioni di retrovia, individuate dall’Osservatorio, sono da un
lato ragioni di carattere congiunturale legate a una domanda
fortemente indebolita, anche dall’austerità bancaria, dall’altro
ragioni più profonde e strutturali connesse a un’offerta non
adeguata a soddisfare, specie sui segmenti corporate, una do-
manda crescente di qualità e sostenibilità, nonché un appeal
credibile nei confronti degli investitori internazionali.
“Si comprende già oggi come il parco immobiliare non abbia
solo bisogno di un make up o restyling, ma di un ripensa-
mento strategico, a partire dalle indicazioni provenienti dalla
domanda in cerca di un nuovo “confortometro” sia abitativo
che lavorativo, e di interpretare i macro trend internazionali,
prosegue Marcatili. Diventa necessario compiere un sano
esercizio di riappropriazione dei codici di navigazione, se non
altro per assumere il corretto atteggiamento di chi ha una ra-
zionale preoccupazione per il futuro, ma riconosce alcuni
pezzi reali dell’economia e della società che si trasformano,
innovano e sperimentano”.
Marcatili ha poi fatto un parallelismo tra sistema manifattu-
riero e settore del terziario. “Se concentriamo la nostra at-
tenzione sul sistema manifatturiero del nostro Paese, si nota
come i livelli di competitività risultano paragonabili a quelli te-
deschi. Anche considerando le piccole e medie imprese, la no-
stra industria è adeguatamente produttiva e ben posizionata
sui mercati internazionali. Al contrario, è il settore terziario a
evidenziare le maggiori criticità in termini di produttività. Così
come avvenuto per l’industria, anche le “fabbriche” del nuovo
millennio necessitano di una nuova “teoria del valore” che
prenda le mosse da una riflessione su modalità di lavoro, pro-
gettazione degli spazi e esigenze collaborative richieste al ter-
ziario innovativo.
Dopo la sbornia dell’idolatria delle performance individuali e
delle estenuanti spinte competitive, le sfide intraprese all’in-
terno delle organizzazioni innovative – seppure in un conte-
sto di erosione di fiducia e di “slegamento” complessivo –
sono orientate alla creazione di un ambiente ufficio collabo-
rativo, con un mandato cooperativo, maggiormente in grado
di costruire intelligenza e intraprese collettive.
Tuttavia, lo stock di capitale umano e tecnologico, ancorché
necessario, non garantisce organizzazione, scambio, rela-
zione. Emerge pertanto l’esigenza di coltivare un nuovo
“ca-
pitale di connessione”
all’interno delle organizzazioni e
degli spazi di lavoro, specie del terziario innovativo. Tale ca-
pitale non può essere la risultante di una mera apertura e
condivisione degli spazi lavorativi, di per sé insufficiente a
garantire migliori risultati in termini di produttività. È infatti
dimostrato che il passaggio a spazi di lavoro condivisi ha por-
Luca Cogliati, Panasonic; Andrea Tosti, Wind; Gabriele Camarda, Durante