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ottobre 2014
rare i dati raccolti. Il tutto, naturalmente, sem-
pre in un’ottica di collaborazione e condivisio-
ne, perché, nell’era liquida, non esiste attività o
processo avulso da un contesto più ampio, in
continua e rapida evoluzione.
Tutto si trasforma
Fatta questa premessa, non bisogna credere,
però, che, per restare competitivi in un mondo
globalizzato che corre sempre più in fretta si
possano utilizzare strumenti obsoleti. L’indu-
stria ICT lo sa e continua a investire in ricerca e
sviluppo per rendere disponibile una gamma di
client sempre più ampia, diversificata e intero-
perabile, con l’obiettivo di dare risposte mirate
a qualsiasi tipo di esigenza.
Per quanto riguarda i tradizionali pc, per esem-
pio, sono stati rivisti profondamente fattori di
forma e interfacce, con l’introduzione di nuove
categorie di prodotto come gli Ultrabook e i pc
all-in-one, dal design accattivante, pratici, po-
tenti e adatti a utilizzi decisamente trasversali.
Quasi tutti i principali hardware vendor sono
impegnati anche sul fronte dei cosiddetti pc
ibridi, che incorporano caratteristiche e siste-
mi operativi dei dispositivi mobili, da soluzioni
con schermi touch che si trasformano in tablet
(i cosiddetti convertibili), fino ad arrivare ai pc
dotati di due sistemi operativi (nella maggior
parte dei casi Windows 8 e Android), che of-
frono l’accesso ai due mondi.
Non bisogna poi sottovalutare il crescente suc-
cesso che stanno registrando i thin client, so-
luzioni che offrono notevoli benefici: consumi
energetici ridotti, una durata molto maggiore
dei pc tradizionali non essendo dotati di parti
in movimento quali hard disk e ventola, senza
dimenticare i vantaggi gestionali che derivano
da una gestione centralizzata.
Orchestrare e semplificare
Se lato hardware le novità non mancano, anco-
ra di più si sta facendo lato software e networ-
king per rendere i due mondi - fisso e mobile
- sempre più interconnessi e interscambiabi-
li nel rispetto, però, di una governance a cui
nessuna organizzazione pubblica o privata può
rinunciare. Bisogna infatti venire incontro alle
necessità delle risorse, che chiedono di avere
a disposizione, per lavoro, strumenti flessibili e
poliedrici come quelli che utilizzano nel priva-
to, ma anche a quelle dei CIO, che non possono
abbassare la guardia per quanto riguarda sicu-
rezza, compliance, semplicità di gestione e, non
ultimo, cost saving, perché rendere disponibile
una gamma sempre più ampia di device non può
e non deve tradursi in un incremento dei costi.
Anche in questo caso le novità non mancano,
con vendor blasonati ed emergenti impegnati
a mettere a punto tecnologie che semplifichi-
no la gestione delle nuove infrastrutture che si
vanno delineando. Ecco allora console sempre
più intelligenti in grado di fornire un’unica vista
degli asset aziendali sia fisici che virtuali e di
includere nello spazio di lavoro anche i device
personali - fenomeno Byod - fornendo strumen-
ti di profilazione e segmentazione semplici e
intuitivi, disponibili on premise, sul cloud, o in
modalità ibrida.
Anche per quanto riguarda la gestione dei client,
il cloud può infatti giocare un ruolo di primo pia-
no nel consentire alle aziende di concentrarsi sul
proprio core business demandando in misura più
o meno completa le complessità tecnologiche
all’esterno, supportando nel contempo nuovi
stili di lavoro in cui si può passare da un device
all’altro in modo semplice e veloce.
La persona al centro
La vera sfida, oggi, è insomma quella di met-
tere la persona al centro, fornendo volta per
volta gli strumenti adatti a consentire a ciascu-
no di esprimere al meglio tutto il suo valore.
Un compito non facile, visto che nelle aziende
oggi convivono generazioni diverse, da chi ha
visto nascere l’era client-server ai cosiddetti Mil-
lennium, giovani che non prendono neppure in
considerazione l’e-mail ma sono a proprio agio
solo sulle piattaforme social, che si aspettano
di trovare anche in azienda.
Come sempre sta al CIO trovare il giusto equi-
librio, rendendo disponibili strumenti di lavoro
tecnologicamente evoluti che consentano di
incrementare la produttività personale miglio-
rando nel contempo la comunicazione e la con-
divisione delle informazioni.
Nel mondo del
retail diventa
necessario
estendere il rango
della mobilità
enterprise
all’interazione con i
clienti, creando dei
workplace condivisi.
Nel nostro caso
c’è il forte bisogno
di condividere i
nostri applicativi
di progettazione e
il nostro catalogo
digitale con i clienti;
tutto questo su
dei device che
garantiscano la
mobilita all’interno
dei nostri negozi.”
Sergio Casado
Castejón
CTO
Leroy Merlin Italia
La mobility può
rendere più
efficiente qualsiasi
processo aziendale.
Bisogna tuttavia
prestare
attenzione
alle minacce di
sicurezza sulla
protezione dei dati
che impongono
soluzioni/
configurazioni
non sempre
facili da gestire,
da mantenere
aggiornate e che
garantiscano
le performance
all’utenza. Aspetti
non sempre tenuti
in considerazione da
tablet e smartphone
consumer. Anche
per questo
le
postazioni di lavoro
fisse rimarranno
in futuro ancora
centrate sui pc
progettati per
gli ambienti
enterprise”.
Marco Iacomussi
Group CIO
Finmeccanica
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